Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando il Giudizio si Estingue
La rinuncia al ricorso è un istituto fondamentale del diritto processuale civile che consente a una parte di porre fine volontariamente a un giudizio di impugnazione. Questa scelta ha conseguenze dirette e immediate, come l’estinzione del processo. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra chiaramente questo meccanismo e le sue implicazioni, in particolare per quanto riguarda la liquidazione delle spese legali quando la controparte non si è difesa.
I Fatti del Caso: Una Causa Interrotta
La vicenda processuale ha origine dal ricorso per cassazione presentato da un privato cittadino contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma, emessa in una causa che lo vedeva contrapposto a una nota compagnia di assicurazioni. Il cittadino, assistito dal suo legale, aveva deciso di impugnare la decisione di secondo grado dinanzi alla Suprema Corte.
Tuttavia, nel corso del giudizio, il ricorrente ha cambiato strategia e ha formalizzato la sua rinuncia al ricorso. La compagnia assicurativa, d’altro canto, non si era costituita nel giudizio di cassazione, rimanendo quindi in una posizione di ‘intimata’ e non svolgendo alcuna attività difensiva.
La Decisione della Corte sulla Rinuncia al Ricorso
Preso atto della rinuncia formalmente depositata, la Corte di Cassazione ha agito di conseguenza. I giudici hanno dichiarato l’estinzione del giudizio di cassazione. La decisione si fonda sul presupposto che, una volta manifestata validamente la volontà di non proseguire con l’impugnazione, il processo non può più continuare e deve essere chiuso.
Un aspetto cruciale della decisione riguarda le spese legali. La Corte ha stabilito di non provvedere alla liquidazione delle spese proprio a causa della ‘indefensio’ della compagnia assicurativa. Poiché la controparte non ha partecipato attivamente al giudizio e non ha sostenuto costi per la propria difesa in questa fase, non vi era alcun titolo per un eventuale rimborso.
Le Motivazioni: L’Effetto Automatico della Rinuncia
La motivazione alla base della decisione della Corte è lineare e si fonda su principi consolidati della procedura civile. La rinuncia agli atti del giudizio, se accettata dalle altre parti costituite che potrebbero avere interesse alla prosecuzione, o se unilaterale come nel caso del ricorso per cassazione, produce l’effetto estintivo del processo.
La Corte ha verificato la ‘ritualità’ della rinuncia, ovvero che fosse stata presentata nelle forme previste dalla legge, e una volta accertata la sua validità, ha proceduto a dichiarare l’estinzione. Per quanto concerne le spese, il principio generale prevede che la parte che rinuncia sia tenuta a rimborsare le spese alla controparte, a meno che non vi sia un diverso accordo. Tuttavia, questo principio si applica solo se la controparte si è effettivamente difesa e ha sostenuto dei costi. Nel caso di specie, la mancata costituzione della compagnia assicurativa ha reso inapplicabile tale regola, poiché non vi erano spese da rimborsare.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia e Indefensio
Questa ordinanza ribadisce due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, la rinuncia al ricorso è uno strumento efficace per chiudere un contenzioso, ma deve essere attentamente ponderata. In secondo luogo, la gestione delle spese legali dipende strettamente dal comportamento processuale delle parti. La scelta di una parte di non costituirsi in giudizio (indefensio) neutralizza il diritto a ottenere la refusione delle spese, in quanto, semplicemente, non ne sono state sostenute. La decisione, pertanto, conferma che ogni atto processuale ha conseguenze precise che le parti e i loro legali devono considerare attentamente nella definizione della propria strategia difensiva.
Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
In base all’ordinanza, la conseguenza diretta di una rinuncia formalmente valida è la dichiarazione di estinzione del giudizio di cassazione, che pone fine al processo.
Perché la Corte non ha deciso sulle spese legali in questo caso?
La Corte non ha provveduto alla liquidazione delle spese perché la controparte (la compagnia assicurativa) non si è costituita in giudizio. La sua condizione di ‘indefensio’ implica che non ha sostenuto costi legali per questa fase processuale, pertanto non vi era alcun importo da rimborsare.
La rinuncia al ricorso è un atto automatico?
Sì, una volta che la rinuncia è presentata in modo rituale, ovvero secondo le forme previste dalla legge, la Corte ne prende atto e dichiara l’estinzione del giudizio come conseguenza diretta, senza entrare nel merito della questione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 11894 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 3 Num. 11894 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 06/05/2025
O R D I N A N Z A
sul ricorso n. 22643/21 proposto da:
-) COGNOME NOME , domiciliato ex lege all’indirizzo PEC del proprio difensore, difeso dall’avvocato NOME COGNOME;
– ricorrente –
contro
-) UnipolSai s.p.a. ;
– intimata – avverso la sentenza della Corte d’appello di Roma 25 giugno 2021 n. 4685; udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 5 marzo 2025 dal Consigliere relatore dott. NOME COGNOME
Rilevato che
NOME COGNOME ha impugnato per cassazione, nei confronti della UnipolSai s.p.a., la sentenza 4685/21 della Corte d’appello di Roma; rimasta intimata UnipolSai s.p.a., il ricorrente ha rinunciato al ricorso; per la ritualità della rinuncia, va dichiarata l’estinzione, mentre, per la indefensio della controparte, non si provvede sulle spese di questo giudizio; P.q.m.
dichiara estinto il giudizio di cassazione.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Terza Sezione civile