LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

Una società in liquidazione, dopo aver impugnato dinanzi alla Corte di Cassazione la sentenza di appello che confermava il suo fallimento, ha presentato un atto di rinuncia al ricorso. La Suprema Corte, prendendo atto della rinuncia e della mancata costituzione delle controparti, ha dichiarato l’estinzione del giudizio senza pronunciarsi sulle spese processuali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Rinuncia al Ricorso: Quando e Come si Estingue il Giudizio in Cassazione

La rinuncia al ricorso è un atto processuale che può chiudere definitivamente una controversia legale. In questa ordinanza, la Corte di Cassazione illustra le conseguenze dirette di tale atto, in particolare l’estinzione del giudizio. Analizziamo una fattispecie che vede una società, dichiarata fallita, decidere di abbandonare il proprio ricorso dinanzi alla Suprema Corte, ponendo fine al contenzioso.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla dichiarazione di fallimento di una società a responsabilità limitata, pronunciata dal tribunale di primo grado su istanza di un creditore. La società ha impugnato tale decisione dinanzi alla Corte d’Appello, sostenendo di non possedere i requisiti per essere assoggettata alla procedura fallimentare.

La Corte d’Appello, tuttavia, ha respinto il reclamo, ritenendo che la società non avesse fornito prove sufficienti a dimostrare la sussistenza congiunta dei requisiti di non fallibilità previsti dalla legge. Non contenta della decisione, la società ha presentato ricorso per cassazione, basato su otto motivi di diritto.

L’atto che cambia il corso del processo

Il punto di svolta si è verificato quando, prima della discussione del caso in camera di consiglio, la società ricorrente ha depositato un atto formale con cui dichiarava di rinunciare al proprio ricorso. Questo atto ha radicalmente modificato l’oggetto della decisione della Suprema Corte.

Le Motivazioni della Decisione e la Rinuncia al Ricorso

La Corte di Cassazione, con una motivazione snella e lineare, ha preso atto della volontà della società di non proseguire nel giudizio. La rinuncia al ricorso è un atto che, per sua natura, produce un effetto estintivo sul processo.

Il ragionamento della Corte si articola su due punti principali:

1. Presa d’atto della Rinuncia: La Corte non entra nel merito dei motivi del ricorso, ma si limita a constatare che la parte ricorrente ha formalmente manifestato l’intenzione di abbandonare l’impugnazione.
2. Conseguenza Diretta: L’effetto automatico e previsto dalla legge processuale è l’estinzione del giudizio di cassazione. Il processo, di fatto, si conclude senza una pronuncia sulla fondatezza o meno dei motivi di ricorso.

Un aspetto rilevante riguarda la gestione delle spese legali. La Corte ha specificato che, data la mancata costituzione in giudizio delle controparti (il Fallimento e la creditrice), non era necessario pronunciarsi sulla condanna alle spese. Se le controparti si fossero costituite, la parte rinunciante sarebbe stata, di norma, condannata a rifondere le loro spese legali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze della rinuncia al ricorso. La principale implicazione pratica è che la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello che confermava il fallimento, diventa definitiva. Con la chiusura del giudizio di Cassazione, non vi sono più mezzi ordinari per contestarla.

Questa decisione sottolinea come la rinuncia sia uno strumento a disposizione della parte per porre fine a una lite, magari a seguito di una transazione o di una rivalutazione delle probabilità di successo. Tuttavia, è una scelta dalle conseguenze irreversibili sul piano processuale. La mancata pronuncia sulle spese, dovuta all’assenza delle controparti, rappresenta una peculiarità del caso specifico, ma non intacca il principio generale secondo cui chi rinuncia solitamente paga le spese della parte avversa, se costituita.

Cosa succede se una parte presenta una rinuncia al ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione prende atto della rinuncia e dichiara l’estinzione del giudizio, ponendo fine al processo in quella sede senza decidere nel merito della questione.

Perché in questo caso non c’è stata una condanna al pagamento delle spese legali?
Non vi è stata pronuncia sulle spese perché le parti intimate (il Fallimento e la creditrice) non si erano costituite in giudizio. La legge prevede la condanna alle spese solo a favore della parte che ha partecipato attivamente al processo.

Qual è l’effetto della rinuncia sulla sentenza precedente?
Con l’estinzione del giudizio di cassazione a seguito della rinuncia, la sentenza impugnata, ovvero quella della Corte d’Appello che aveva confermato il fallimento della società, diventa definitiva e non più contestabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati