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Rinuncia al ricorso: come si estingue un giudizio

Una società aveva impugnato in Cassazione una sentenza della Corte d’Appello che la condannava ad assumere un lavoratore. Tuttavia, prima della decisione, la società ha presentato una rinuncia al ricorso, che è stata accettata dal lavoratore. La Corte di Cassazione, prendendo atto della volontà delle parti, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, ponendo fine al contenzioso senza una pronuncia nel merito e senza decidere sulle spese legali.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso: Quando un Processo si Estingue Prima della Sentenza

Nel complesso mondo della giustizia, non tutte le cause arrivano a una sentenza che decide chi ha torto e chi ha ragione. A volte, il percorso si interrompe prima. Uno degli strumenti procedurali che determina questa conclusione è la rinuncia al ricorso, un atto con cui una parte decide volontariamente di abbandonare l’impugnazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo e quali sono le sue conseguenze dirette.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una controversia di diritto del lavoro. Un lavoratore aveva citato in giudizio una società, attiva nel servizio di igiene urbana, per ottenere il riconoscimento del suo diritto all’assunzione. La Corte d’Appello aveva dato ragione al lavoratore, ordinando alla società di assumerlo in applicazione di una specifica norma del contratto collettivo nazionale di settore.

Non accettando la decisione, la società aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione per chiederne l’annullamento. Il lavoratore, a sua volta, si era costituito in giudizio per difendere la sentenza a lui favorevole.

La Decisione della Corte di Cassazione e le Motivazioni

Il colpo di scena è avvenuto prima che la Corte potesse esaminare il merito della questione. La società ricorrente ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso. Questo atto è stato regolarmente notificato al lavoratore, il quale ha risposto con una dichiarazione di accettazione della rinuncia.

Di fronte a questa situazione, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che applicare le norme del Codice di Procedura Civile, in particolare gli articoli 390 e 391. La legge stabilisce che quando la parte che ha promosso il ricorso vi rinuncia e la controparte accetta, il giudizio si estingue. Questo significa che il processo si chiude definitivamente senza una decisione nel merito.

Le Formalità Necessarie per la Rinuncia al Ricorso

La Corte ha sottolineato che la procedura è stata eseguita correttamente. La rinuncia era stata sottoscritta dal difensore della società, munito di una “procura speciale”, ovvero un’autorizzazione specifica a compiere un atto così importante che dispone del diritto in contesa. Anche l’accettazione da parte del lavoratore era stata formalizzata per iscritto dai suoi legali. L’accordo tra le parti sulla chiusura del processo ha quindi reso obbligatoria la dichiarazione di estinzione.

Un’altra conseguenza importante, prevista dall’articolo 391, comma 4, del Codice di Procedura Civile, riguarda le spese legali. In caso di estinzione per rinuncia accettata, la Corte non si pronuncia sulla condanna alle spese, che restano a carico della parte che vi ha rinunciato, salvo diverso accordo tra le parti.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Rinuncia al Ricorso

La decisione analizzata evidenzia l’importanza della rinuncia al ricorso come strumento strategico a disposizione delle parti. Le ragioni che possono portare a una tale scelta sono molteplici: il raggiungimento di un accordo transattivo, una rivalutazione delle probabilità di successo o semplicemente la volontà di porre fine a un lungo e costoso contenzioso.

L’effetto principale è l’immediata chiusura del processo in Cassazione. Ciò comporta che la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello favorevole al lavoratore, diventi definitiva e inattaccabile. Per le parti, la rinuncia rappresenta una via d’uscita certa dal processo, che consente di risparmiare tempo e risorse, evitando l’incertezza di una decisione finale.

Cosa comporta la rinuncia al ricorso in Cassazione?
La rinuncia al ricorso, se accettata dalla controparte, comporta l’estinzione del giudizio. Questo significa che il processo si chiude definitivamente senza che la Corte di Cassazione si pronunci sul merito della questione.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per rinuncia?
In base all’art. 391, comma 4, del Codice di Procedura Civile, quando il giudizio si estingue per rinuncia accettata, la Corte non decide sulle spese. Queste restano a carico della parte che ha rinunciato, a meno che le parti non abbiano pattuito diversamente tra loro.

Cosa succede alla sentenza impugnata dopo l’estinzione del giudizio in Cassazione?
Con l’estinzione del giudizio di Cassazione, la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello) diventa definitiva e non può più essere contestata. I suoi effetti diventano quindi stabili e vincolanti per le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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