LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia al ricorso: come si estingue il processo

Un lavoratore ha presentato ricorso in Cassazione contro un ente previdenziale per una questione relativa all’accesso a un fondo di garanzia. Prima dell’udienza, il ricorrente ha formalizzato la rinuncia al ricorso. L’ente ha accettato la rinuncia, chiedendo la compensazione delle spese. La Corte di Cassazione, prendendo atto dell’accordo tra le parti, ha dichiarato l’estinzione del processo senza pronunciarsi sulle spese, conformemente a quanto previsto dal codice di procedura civile.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso: Quando il Processo si Estingue Senza Vincitori né Vinti

Nel complesso iter della giustizia, non tutte le cause arrivano a una sentenza che decida nel merito chi ha torto e chi ha ragione. Esistono infatti istituti procedurali che possono portare a una conclusione anticipata del giudizio. Uno di questi è la rinuncia al ricorso, un atto che, se accettato dalla controparte, determina l’estinzione del processo. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo e quali sono le sue conseguenze, soprattutto per quanto riguarda le spese legali.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una controversia tra un lavoratore e un importante ente previdenziale nazionale. Inizialmente, il lavoratore si era visto negare in appello il diritto di accedere a un Fondo di Garanzia gestito dall’ente. Insoddisfatto della decisione della Corte d’Appello, il lavoratore aveva deciso di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, presentando un ricorso.

L’ente previdenziale si era costituito in giudizio per resistere alle richieste del lavoratore. Tuttavia, prima che si tenesse l’udienza per la discussione del caso, si è verificato un colpo di scena procedurale: il ricorrente ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso.

La Gestione della Rinuncia al Ricorso in Cassazione

La rinuncia al ricorso è un atto con cui la parte che ha promosso l’impugnazione manifesta la volontà di non proseguire. In questo caso specifico, il ricorrente ha dichiarato di non avere più interesse alla prosecuzione del giudizio. A seguito di questa mossa, l’ente previdenziale ha depositato un atto di adesione, accettando la rinuncia e chiedendo che le spese legali fossero compensate. Questo significa che ogni parte si sarebbe fatta carico dei propri costi legali, senza alcuna condanna a carico dell’altra.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, presa visione degli atti, ha dichiarato l’estinzione del processo. La decisione si fonda sull’applicazione dell’articolo 391 del Codice di Procedura Civile. I giudici hanno evidenziato che la rinuncia, sottoscritta dalla parte e seguita dall’adesione della controparte, costituisce il presupposto per chiudere il giudizio.

Di particolare rilevanza è la questione delle spese. L’ultimo comma dell’articolo 391 c.p.c. stabilisce che, in caso di estinzione per rinuncia accettata, non si deve provvedere alla liquidazione delle spese. L’adesione dell’ente previdenziale alla rinuncia, accompagnata dalla richiesta di compensazione, ha reso superfluo un provvedimento del giudice su questo punto. La volontà concorde delle parti di chiudere la controversia e di compensare le spese ha quindi trovato piena attuazione nella decisione della Corte.

Conclusioni

Questa ordinanza mette in luce un importante strumento a disposizione delle parti per porre fine a una lite in modo consensuale, anche nella fase più avanzata del giudizio di Cassazione. La rinuncia al ricorso, quando accettata dalla controparte, non solo determina l’estinzione del processo, ma può anche semplificare la gestione delle spese legali, evitando ulteriori conflitti. Si tratta di una soluzione pragmatica che consente di definire una controversia in modo rapido ed efficiente, quando una delle parti ritiene non più opportuno proseguire l’azione legale e l’altra parte concorda nel chiudere la vicenda senza ulteriori strascichi economici.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Se la parte che ha promosso il ricorso vi rinuncia, il processo si estingue. Ciò significa che il giudizio si conclude senza una decisione sul merito della questione e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso accettata?
Se, come nel caso esaminato, la controparte accetta la rinuncia e aderisce alla richiesta di compensazione delle spese, la Corte non emette alcun provvedimento sui costi. Ogni parte, quindi, sostiene le proprie spese legali.

Perché l’accettazione della controparte è importante nella rinuncia al ricorso?
L’accettazione della controparte è fondamentale, soprattutto per la gestione delle spese. L’accordo tra le parti sull’estinzione e sulla compensazione dei costi, come previsto dall’art. 391 c.p.c., consente alla Corte di dichiarare estinto il processo senza dover decidere sulla ripartizione delle spese legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati