Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando Abbandonare la Causa Conviene
Nel complesso mondo dei procedimenti legali, non sempre una causa si conclude con una sentenza che stabilisce chi ha torto e chi ha ragione. Esistono strumenti procedurali che permettono di terminare un contenzioso in modo alternativo. Tra questi, la rinuncia al ricorso rappresenta una scelta strategica importante, come illustrato da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Questo provvedimento ci offre l’occasione per analizzare come e perché si può decidere di porre fine a un giudizio di legittimità e quali sono le concrete conseguenze di tale decisione.
I Fatti di Causa: La Controversia Immobiliare
La vicenda trae origine da una controversia legata a un contratto di vendita di un immobile. Due soggetti avevano avviato un’azione legale per far dichiarare la nullità o l’annullamento di tale contratto, stipulato tra altre due parti, chiedendo anche il risarcimento dei danni.
Le loro domande, tuttavia, erano state respinte sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte di Appello. Non dandosi per vinti, i due avevano deciso di portare la questione fino all’ultimo grado di giudizio, proponendo ricorso per Cassazione.
La Svolta: La Rinuncia al Ricorso in Cassazione
Quando il processo era ormai pendente davanti alla Suprema Corte, è avvenuto un colpo di scena. I ricorrenti, con un atto formale sottoscritto personalmente e dai loro avvocati, hanno dichiarato di voler effettuare una rinuncia al ricorso.
Questa dichiarazione è stata notificata alle controparti, le quali, a loro volta, hanno depositato formali dichiarazioni di accettazione. Questo scambio di atti ha cambiato radicalmente il destino del processo, spostandolo da un esito contenzioso a una conclusione consensuale basata sulla volontà delle parti di non proseguire.
La Decisione della Corte e le Motivazioni sulla rinuncia al ricorso
Preso atto della rinuncia e della successiva accettazione, la Corte di Cassazione ha applicato l’articolo 391 del codice di procedura civile. La norma prevede che la rinuncia, se accettata dalle parti costituite che potrebbero avere interesse alla prosecuzione, estingue il procedimento.
Le motivazioni della Corte sono state chiare e dirette:
1. Estinzione del Giudizio: La combinazione di rinuncia e accettazione ha determinato l’immediata estinzione del giudizio di cassazione. Il processo si è chiuso senza che la Corte entrasse nel merito delle questioni sollevate nel ricorso.
2. Spese Legali: Un effetto diretto dell’accettazione della rinuncia è la mancata pronuncia sulle spese di lite. In questi casi, la regola generale è che non vi sia una condanna al pagamento delle spese, poiché la chiusura del processo è frutto di un accordo implicito tra le parti.
3. Cancellazione della Trascrizione: La Corte ha inoltre ordinato la cancellazione della trascrizione della domanda giudiziale, che era stata effettuata anni prima presso i registri immobiliari. Questo è un passaggio fondamentale, perché la trascrizione aveva lo scopo di “prenotare” gli effetti della futura sentenza sull’immobile, rendendo il contenzioso opponibile a terzi. Con l’estinzione del giudizio, tale vincolo non aveva più ragione di esistere, e la sua rimozione ha permesso di ripristinare la piena commerciabilità del bene.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia al Ricorso
Questa ordinanza evidenzia l’importanza strategica della rinuncia al ricorso come strumento per porre fine a una lite in modo efficiente. Per i ricorrenti, può rappresentare un modo per evitare l’incertezza e i costi di un ulteriore grado di giudizio, specialmente dopo due sentenze sfavorevoli. Per le controparti, accettare la rinuncia significa ottenere una chiusura rapida e definitiva della vicenda, evitando ulteriori lungaggini processuali.
La decisione della Cassazione ribadisce che il processo non è solo un campo di battaglia, ma anche un sistema che offre meccanismi per soluzioni consensuali. L’estinzione del giudizio e la conseguente cancellazione della trascrizione immobiliare rappresentano il pieno ripristino della situazione giuridica preesistente, dimostrando come il diritto processuale possa risolvere le controversie non solo con sentenze, ma anche facilitando l’uscita concordata dal contenzioso.
Cosa succede quando un ricorrente in Cassazione rinuncia al ricorso e la controparte accetta?
Il giudizio si estingue. Ciò significa che il processo si chiude definitivamente senza che la Corte di Cassazione emetta una sentenza sul merito della questione.
Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso accettata?
In base a quanto stabilito nell’ordinanza, se la rinuncia viene accettata dalle altre parti, la Corte non emette una pronuncia sulle spese. Di norma, ogni parte sostiene i propri costi legali, salvo diversi accordi.
Qual è lo scopo di ordinare la cancellazione della trascrizione della domanda giudiziale?
La cancellazione della trascrizione della domanda dai registri immobiliari serve a rimuovere il vincolo legale che gravava sull’immobile a causa del contenzioso. Questo atto ripristina la piena e libera commerciabilità del bene, eliminando ogni traccia pubblica della lite.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 10494 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 2 Num. 10494 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 22/04/2025
O R D I N A N Z A
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME e COGNOME NOME , rappresentati e difesi dagli Avvocati NOME COGNOME e NOME COGNOME
Ricorrenti
contro
COGNOME NOME COGNOME rappresentata e difesa dagli Avvocati NOME COGNOME NOME COGNOME e NOME COGNOME.
Controricorrente
e
rappresentata e difesa dagli Avvocati NOME COGNOME e NOME
NOME COGNOME.
Controricorrente
avverso la sentenza n. 1304/2019 della Corte di appello di Venezia, depositata il 27.3.2019.
Udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 30.1.2025 dal consigliere relatore NOME COGNOME
R.G. N. 17572/2019.
Udite le conclusioni del P.M., in persona del sostituto Procuratore Generale dott. ssa NOME COGNOME che ha chiesto che il giudizio sia dichiarato estinto.
La Corte, letto il ricorso proposto da COGNOME NOME e COGNOME NOME per la cassazione della sentenza n. 1304/2019 della Corte di appello di Venezia, pubblicata il 27.3.2019, che aveva confermato la sentenza del Tribunale di Padova 4336/2017 di rigetto delle domande da loro proposte nei confronti di COGNOME NOME e NOME dirette a far dichiarare la nullità o a disporre l’annullamento del contratto di vendita intercorso tra le convenute con rogito del 27.5.2009 ed alla loro condanna al risarcimento dei danni; letti i controricorsi notificati da COGNOME NOME e da NOME; rilevato che i ricorrenti, con atto depositato il 10.1.2015, sottoscritto personalmente e dai loro procuratori, hanno dichiarato di rinunziare al ricorso, chiedendo che sia disposta la cancellazione della trascrizione della domanda proposta; che, con dichiarazioni depositate il 12 ed il 14.1.2015, la rinuncia è stata accettata dalle controricorrenti; che per effetto della accettazione della rinuncia non deve darsi luogo alla pronuncia sulle spese;
visto l’art.391 cod. proc. civ.
P. T. M.
dichiara estinto il giudizio di cassazione; ordina la cancellazione della trascrizione della domanda, eseguita presso l’Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Padova in data 10.2.2014, nn. 4940 R.G. e 3925 R..P..
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del 30 gennaio 2025.
Il Presidente NOME COGNOME