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Rinuncia al ricorso: come estinguere il giudizio

Una società finanziaria aveva presentato ricorso in Cassazione contro una decisione della Corte d’Appello in materia di opposizione all’esecuzione. A seguito di un accordo tra le parti, è stata presentata una rinuncia al ricorso principale e a quello incidentale. La Corte di Cassazione, verificati i requisiti di legge, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, compensando integralmente le spese legali tra le parti come da loro richiesta.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Come si Conclude un Processo

Nel complesso mondo della giustizia civile, non tutte le controversie arrivano a una sentenza finale che stabilisce chi ha torto e chi ha ragione. A volte, il percorso processuale si interrompe prima, grazie a strumenti come la rinuncia al ricorso. Questo istituto permette alle parti di porre fine a una lite in corso, specialmente nelle fasi più avanzate come il giudizio in Cassazione. Una recente sentenza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come questo meccanismo funzioni e quali siano le sue conseguenze dirette, ovvero l’estinzione del giudizio.

I Fatti di Causa: Dall’Opposizione all’Esecuzione al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da una complessa disputa legata a procedure esecutive immobiliari. Una società, in qualità di successore di un’altra, aveva impugnato una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. Quest’ultima aveva dichiarato improcedibile un appello incidentale in una causa relativa a opposizioni all’esecuzione, promosse da una garante contro due istituti di credito.

La questione era approdata dinanzi alla Corte di Cassazione con un ricorso principale basato su un unico motivo, a cui una delle controparti aveva risposto con un controricorso e un ricorso incidentale fondato su due motivi. La controversia sembrava destinata a un lungo iter per la decisione nel merito.

La Svolta: La Rinuncia al Ricorso Congiunta

Prima che la Corte potesse pronunciarsi sui motivi dei ricorsi, le parti hanno compiuto un passo decisivo: hanno depositato un atto congiunto di rinuncia al ricorso principale e a quello incidentale. In questo atto, le parti hanno anche formulato una richiesta specifica alla Corte: la totale compensazione delle spese legali del giudizio di legittimità. Questo evento ha cambiato radicalmente la traiettoria del processo, spostando l’attenzione dalla disputa originaria alla volontà concorde delle parti di porre fine alla contesa.

Le Motivazioni della Corte Suprema

Di fronte alla rinuncia congiunta, il compito della Corte di Cassazione non è più stato quello di valutare la fondatezza dei ricorsi, ma di verificare la correttezza procedurale della rinuncia stessa. I giudici hanno constatato che l’atto depositato presentava tutti i requisiti formali richiesti dagli articoli 390 e 391 del Codice di procedura civile. Questi articoli disciplinano le modalità con cui una parte può rinunciare all’impugnazione e gli effetti che ne derivano.

La Corte ha inoltre accolto la richiesta di compensazione integrale delle spese legali. Poiché la richiesta proveniva congiuntamente da tutte le parti coinvolte, i giudici hanno ritenuto che sussistessero i presupposti per disporre in tal senso. La decisione della Corte, quindi, non è entrata nel merito della controversia, ma si è limitata a prendere atto della volontà delle parti di terminare il contenzioso, formalizzandone l’esito processuale.

Le Conclusioni: Implicazioni della Rinuncia al Ricorso

La decisione della Corte di Cassazione di dichiarare estinto il giudizio ha conseguenze pratiche significative. In primo luogo, pone fine in modo definitivo al procedimento dinanzi alla Suprema Corte. In secondo luogo, la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello di Firenze) diventa definitiva e non più contestabile. Infine, l’accordo sulla compensazione delle spese evita ulteriori conflitti tra le parti su chi debba sostenere i costi del processo. Questo caso dimostra come la rinuncia al ricorso sia uno strumento efficace per le parti che raggiungono un accordo stragiudiziale, permettendo loro di uscire dal processo in modo rapido e concordato, con la ‘benedizione’ della Corte che si limita a ratificare la loro volontà.

Cosa succede quando le parti presentano una rinuncia al ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione, verificata la regolarità formale dell’atto, dichiara l’estinzione del giudizio. Questo significa che il processo si conclude senza una decisione nel merito dei motivi di ricorso.

È possibile per le parti accordarsi sulla divisione delle spese legali in caso di rinuncia?
Sì, le parti possono presentare una richiesta congiunta per la compensazione integrale delle spese. Se sussistono i presupposti, la Corte accoglie tale richiesta, e ogni parte sostiene i propri costi legali.

Quali requisiti legali deve soddisfare una rinuncia al ricorso per essere valida?
La rinuncia deve rispettare i requisiti formali previsti dagli articoli 390 e 391 del Codice di procedura civile, che ne disciplinano le modalità di presentazione e accettazione per produrre l’effetto estintivo del giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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