LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia al ricorso: chi paga le spese legali?

Una società immobiliare presenta una rinuncia al ricorso contro la curatela di una società in liquidazione. La Cassazione dichiara estinto il processo e condanna la parte rinunciante a pagare le spese legali della controparte, anche in assenza di accettazione della rinuncia.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Rinuncia al ricorso: chi paga le spese legali?

La rinuncia al ricorso è un atto processuale che può chiudere anticipatamente una controversia legale. Tuttavia, non è una mossa priva di conseguenze, soprattutto per quanto riguarda le spese legali. Un recente decreto della Corte di Cassazione chiarisce in modo inequivocabile chi debba farsi carico dei costi del procedimento quando una parte decide di fare un passo indietro, anche se la controparte non accetta formalmente la rinuncia.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un ricorso presentato da una società immobiliare contro la Curatela della liquidazione giudiziale di un’altra società. La controversia era giunta fino alla Corte di Cassazione. Tuttavia, in corso di causa, la società ricorrente ha deciso di ritirare il proprio ricorso, presentando un atto di rinuncia.

Un dettaglio significativo è che la controparte, la Curatela, non ha formalmente accettato tale rinuncia. Questo elemento avrebbe potuto, in teoria, creare incertezza sull’esito del procedimento e, in particolare, sulla ripartizione delle spese legali.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia, ha emesso un decreto con due statuizioni principali:

1. Dichiarazione di estinzione del giudizio: La Corte ha dichiarato formalmente chiuso il processo, poiché l’atto di rinuncia ha fatto venir meno l’oggetto stesso del contendere.
2. Condanna alle spese: Ha condannato la società ricorrente, ovvero la parte che ha rinunciato, al pagamento delle spese processuali sostenute dalla controparte. Le spese sono state liquidate in 3.000 Euro per compensi, oltre a 200 Euro per esborsi, rimborso forfettario del 15% e accessori di legge.

Conseguenze della rinuncia al ricorso sulle spese

La decisione della Corte si fonda sull’applicazione dell’articolo 391 del Codice di Procedura Civile. Questa norma stabilisce che, in caso di estinzione del giudizio per rinuncia, il giudice deve provvedere alla liquidazione delle spese. La condanna ricade sulla parte rinunciante, a meno che non vi sia un diverso accordo tra le parti, che in questo caso mancava.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è lineare e si basa su un principio fondamentale del diritto processuale: la parte che avvia un procedimento e poi lo abbandona deve tenere indenne la controparte dai costi che è stata costretta a sostenere per difendersi. La rinuncia al ricorso, pur essendo un diritto della parte, non può tradursi in un danno economico per chi si è diligentemente costituito in giudizio.

La Corte ha specificato che la mancata accettazione della rinuncia da parte del controricorrente non influisce sulla decisione relativa alle spese. L’obbligo di provvedere sulle spese processuali, secondo l’art. 391 c.p.c., sorge automaticamente dalla rinuncia stessa. Il giudice, nel liquidare l’importo, tiene conto della natura del contenzioso e delle difese svolte fino al momento della rinuncia, assicurando un giusto ristoro alla parte che ha subito il procedimento.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questo decreto ribadisce una regola chiara e importante: la ritirata da un giudizio di Cassazione ha un costo. Chi presenta un ricorso e poi ci ripensa deve mettere in conto di dover pagare le spese legali della controparte. La decisione serve a responsabilizzare le parti, scoraggiando la presentazione di ricorsi avventati o dilatori. Per le aziende e i privati, ciò significa che la scelta di impugnare una decisione deve essere sempre ponderata attentamente, valutando non solo le possibilità di successo, ma anche le conseguenze economiche di un’eventuale, successiva, rinuncia al ricorso.

Cosa accade se una parte rinuncia al proprio ricorso in Cassazione?
Il giudizio viene dichiarato estinto, ovvero si chiude senza una decisione sul merito della questione.

La parte che si difende deve accettare la rinuncia perché il processo si estingua?
No, sulla base del provvedimento analizzato, il processo si estingue a seguito della rinuncia anche se la controparte non la accetta formalmente.

Chi è tenuto a pagare le spese legali in caso di rinuncia al ricorso?
La parte che presenta la rinuncia è condannata a pagare le spese processuali sostenute dalla controparte fino a quel momento, come stabilito dall’art. 391 del Codice di Procedura Civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati