LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rimozione impianto fotovoltaico: chi paga i costi?

Un’ordinanza del Tribunale di Venezia chiarisce la responsabilità per la rimozione di un impianto fotovoltaico pericoloso. Il proprietario dell’impianto è stato ritenuto responsabile anche dei costi di smaltimento dei pannelli sandwich sottostanti, in quanto considerati parte funzionalmente integrante dell’intera struttura, nonostante non fossero esplicitamente menzionati nel contratto di leasing. Il tribunale ha respinto il reclamo della società, confermando che l’onere della rimozione impianto fotovoltaico e delle sue componenti accessorie spetta al proprietario dell’impianto stesso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Rimozione Impianto Fotovoltaico Pericoloso: Chi Ne Paga i Costi?

La questione della responsabilità per la rimozione impianto fotovoltaico e delle sue strutture accessorie è un tema di crescente attualità, specialmente quando sorgono problemi di sicurezza. Una recente ordinanza del Tribunale di Venezia ha offerto chiarimenti cruciali, stabilendo che la responsabilità per la rimozione si estende a tutte le componenti funzionalmente connesse all’impianto, anche se non esplicitamente dettagliate nei contratti. Analizziamo questo caso per capire le implicazioni pratiche per proprietari di immobili e di impianti.

I fatti del caso: Una disputa sulla sicurezza e sui costi

La vicenda ha origine dalla richiesta di un provvedimento d’urgenza (ex art. 700 c.p.c.) da parte del proprietario di un centro commerciale. L’obiettivo era accertare la pericolosità di un impianto fotovoltaico installato sul tetto dell’edificio, di proprietà di un’altra società, e ottenerne la completa rimozione. Una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) confermava lo stato di pericolo non solo dei pannelli fotovoltaici, ma anche dei sottostanti pannelli sandwich, utilizzati come struttura di supporto.

In prima istanza, il Giudice, vista l’offerta della società proprietaria dell’impianto di rimuovere i pannelli fotovoltaici, aveva ordinato anche la rimozione dei pannelli sandwich, ripartendo le spese al 70% a carico di quest’ultima e al 30% a carico del proprietario dell’immobile.

Le ragioni del reclamo e la responsabilità sulla rimozione impianto fotovoltaico

La società proprietaria dell’impianto ha presentato reclamo contro questa decisione, contestando la ripartizione dei costi. La sua tesi si basava su due punti principali:
1. Difetto di motivazione: L’ordinanza non spiegava adeguatamente il perché di quella specifica ripartizione delle spese.
2. Travisamento dei fatti: I pannelli sandwich, a suo dire, non erano mai stati oggetto del contratto di leasing relativo all’impianto fotovoltaico e sarebbero stati installati dal precedente proprietario dell’immobile. Di conseguenza, il costo della loro rimozione doveva essere interamente a carico dell’attuale proprietario dell’edificio.

Di contro, il proprietario dell’immobile ha sostenuto la correttezza della decisione, affermando che i pannelli sandwich erano stati installati proprio per essere funzionali all’impianto fotovoltaico, come risultava anche dalla documentazione tecnica (SCIA), e quindi la responsabilità della loro rimozione ricadeva sul proprietario dell’impianto stesso.

Le motivazioni: il legame funzionale tra pannelli fotovoltaici e sandwich

Il Tribunale ha respinto il reclamo, confermando l’ordinanza di primo grado e chiarendo in modo inequivocabile il principio di responsabilità. Le motivazioni della decisione si fondano su un’analisi approfondita della documentazione e sul concetto di collegamento funzionale tra le varie componenti.

Il Collegio ha stabilito che i pannelli sandwich, sebbene non esplicitamente menzionati nel contratto di leasing, erano stati installati specificamente per sostenere l’impianto fotovoltaico, poiché il lastrico solare originario non era idoneo. La documentazione amministrativa (SCIA) e le perizie tecniche dimostravano che queste strutture erano nate contestualmente e in funzione dell’impianto principale.

In altre parole, i pannelli sandwich non avevano una loro autonomia, ma costituivano parte integrante della ‘struttura di sostegno’ dell’impianto fotovoltaico. Anche se successivamente la loro funzione portante è stata parzialmente sostituita da altre travi, la loro presenza è rimasta legata alle esigenze di manutenzione dell’impianto. Pertanto, il Tribunale ha concluso che la rimozione impianto fotovoltaico include necessariamente anche la rimozione di tutte quelle strutture accessorie che sono state create per renderne possibile l’installazione e la gestione.

Le conclusioni: implicazioni pratiche per i proprietari

Questa ordinanza stabilisce un principio fondamentale: il proprietario di un’opera è responsabile non solo dell’opera stessa ma anche di tutte le strutture accessorie e funzionalmente connesse ad essa. Nel caso specifico, non è rilevante che i pannelli sandwich non fossero menzionati nel contratto di leasing; ciò che conta è che siano stati installati per l’impianto fotovoltaico.

Le implicazioni sono significative:
1. Visione d’insieme: Chi acquista o gestisce un impianto complesso deve considerare la responsabilità su tutte le sue componenti, anche quelle strutturali e di supporto.
2. Due diligence: Prima di acquisire un impianto, è essenziale una verifica tecnica e documentale completa per identificare tutte le parti che ne costituiscono l’insieme funzionale.
3. Responsabilità oggettiva: La proprietà dell’impianto principale ‘attrae’ la responsabilità per le strutture accessorie, specialmente quando si tratta di rimuovere una situazione di pericolo.

Chi è responsabile per la rimozione delle strutture di supporto di un impianto fotovoltaico, come i pannelli sandwich?
Secondo l’ordinanza in esame, la responsabilità ricade sul proprietario dell’impianto fotovoltaico, in quanto tali strutture sono considerate parte funzionalmente integrante e connessa all’impianto stesso, anche se non esplicitamente menzionate in contratti come quello di leasing.

È possibile chiedere in sede di reclamo una condanna al pagamento di una somma per ogni giorno di ritardo (astreintes) se non era stata chiesta in primo grado?
No, la domanda di condanna al pagamento di una somma per ogni giorno di ritardo (astreintes) non può essere accolta se viene proposta per la prima volta in sede di reclamo, in quanto non costituisce un ‘elemento sopravvenuto’ ma avrebbe potuto essere formulata già nel giudizio di primo grado.

In un procedimento cautelare, si può ordinare la rimozione dei pannelli fotovoltaici anche se la parte si era già impegnata a farlo spontaneamente?
Sì. Se una parte si impegna a rimuovere i pannelli entro una certa data ma poi non adempie, il giudice del reclamo può emettere un ordine formale di rimozione. Questo mancato adempimento è considerato un ‘fatto materiale sopravvenuto’ che giustifica l’intervento del giudice ai sensi dell’art. 669 terdecies c.p.c.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati