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Rimborso costi edilizia: illegittimo per danni

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25920/2024, ha stabilito che il rimborso costi edilizia a carico degli assegnatari di alloggi in edilizia convenzionata non può includere le somme pagate dalla cooperativa a titolo di risarcimento danni per occupazione illegittima e acquisitiva dei terreni. Secondo la Corte, il principio del “perfetto pareggio economico” copre solo i costi legati a procedure di esproprio legittime, non quelli derivanti da un fatto illecito, proteggendo così gli assegnatari da oneri impropri.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Rimborso Costi Edilizia: No ai Danni da Illecito a Carico degli Assegnatari

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale riguardo il rimborso costi edilizia nell’ambito dei piani di edilizia economica e popolare. La Suprema Corte ha stabilito che gli oneri derivanti dal risarcimento danni per occupazione illegittima e acquisitiva dei terreni non possono essere trasferiti agli assegnatari degli alloggi. Questa decisione tutela i cittadini, distinguendo nettamente tra i costi legittimi di un’operazione immobiliare e le conseguenze di un’azione illecita del costruttore.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla richiesta di una Cooperativa Edilizia nei confronti degli eredi di un assegnatario di un alloggio. La Cooperativa chiedeva il pagamento di una somma a titolo di acconto sui costi sostenuti per l’acquisizione delle aree necessarie alla costruzione degli edifici. Parte di queste aree era stata acquisita tramite un regolare procedimento espropriativo, mentre un’altra parte era stata ottenuta attraverso un’occupazione acquisitiva, un’azione illecita che aveva portato la Cooperativa a dover risarcire i danni ai proprietari originali.

Gli assegnatari si erano opposti, sostenendo che la clausola contrattuale che prevedeva il rimborso dei costi non potesse estendersi alle somme pagate a titolo di risarcimento per un fatto illecito. I tribunali di primo e secondo grado avevano dato ragione alla Cooperativa, ma gli eredi hanno portato la questione fino alla Corte di Cassazione.

Il Principio del Rimborso Costi Edilizia

La questione legale ruota attorno all’interpretazione dell’articolo 35 della legge n. 865 del 1971 e al cosiddetto “principio di perfetto pareggio economico” o di “neutralità finanziaria”. Questo principio stabilisce che i costi sostenuti dal Comune (o dal suo concessionario, come la Cooperativa) per l’acquisizione delle aree destinate all’edilizia popolare devono essere integralmente coperti dai corrispettivi pagati dagli assegnatari.

La Corte d’Appello aveva ritenuto che questo principio si applicasse a tutti i costi di acquisizione, senza distinguere la loro natura. La Cassazione, tuttavia, ha offerto una lettura diversa e più rigorosa.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso degli assegnatari, cassando la sentenza precedente. I giudici hanno chiarito che il principio del pareggio economico è strettamente collegato alla legittimità della procedura di acquisizione. Esso serve a garantire che i costi di un regolare procedimento di esproprio, che possono variare a seguito di opposizioni o contenziosi sull’indennità, siano ripartiti sugli assegnatari.

Tuttavia, questo meccanismo non può essere esteso per coprire i costi derivanti da un fatto illecito, come l’occupazione acquisitiva. Far ricadere sugli assegnatari il risarcimento del danno per un’acquisizione illecita sarebbe in contrasto con gli obiettivi di promozione sociale propri della normativa sull’edilizia residenziale pubblica. In sostanza, i maggiori oneri derivanti da un’azione illegale del costruttore o dell’ente pubblico non possono essere scaricati sui beneficiari finali degli alloggi.

La Corte ha sottolineato che l’operatività del principio di rimborso è esclusa in caso di acquisto delle aree per accessione invertita o occupazione acquisitiva, poiché non si può far ricadere sui concessionari e sui loro aventi causa i maggiori costi sostenuti a titolo di risarcimento danni per un’acquisizione realizzata tramite un fatto illecito.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione rappresenta un’importante tutela per gli acquirenti di alloggi in edilizia convenzionata. Essa stabilisce un confine chiaro: gli assegnatari sono tenuti a rimborsare i costi legittimi e fisiologici legati all’esproprio delle aree, anche se questi aumentano a seguito di contenziosi, ma non sono responsabili per le conseguenze economiche degli illeciti commessi dal soggetto attuatore. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello di Genova, che dovrà riesaminare la questione attenendosi a questo principio di diritto, assicurando che il rimborso costi edilizia richiesto sia epurato da qualsiasi importo legato al risarcimento di danni per attività illecite.

Una cooperativa edilizia può chiedere agli assegnatari il rimborso delle somme pagate come risarcimento per l’occupazione illegittima di un terreno?
No. Secondo la Corte di Cassazione, i costi derivanti da un fatto illecito, come il risarcimento per occupazione illegittima o acquisitiva, non possono essere trasferiti agli assegnatari. Il loro obbligo di rimborso è limitato ai costi sostenuti nell’ambito di una legittima procedura di esproprio.

Cosa significa il ‘principio di perfetto pareggio economico’ nell’edilizia pubblica?
Significa che i corrispettivi dovuti dagli assegnatari degli alloggi devono coprire integralmente tutte le spese sostenute dall’ente pubblico o dal suo concessionario per l’acquisizione legittima delle aree. Questo include l’indennità di esproprio e le relative spese legali, ma esclude i risarcimenti per atti illeciti.

Qual è la differenza tra costi di esproprio e risarcimento del danno ai fini del rimborso?
I costi di esproprio sono gli oneri economici legati alla procedura legale con cui la pubblica amministrazione acquisisce un bene privato per pubblica utilità (es. indennità). Il risarcimento del danno, invece, è una somma pagata per riparare le conseguenze di un’azione illecita, come l’aver occupato un terreno senza un titolo valido. La sentenza stabilisce che solo i primi possono essere oggetto di rimborso da parte degli assegnatari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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