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Rilascio immobile: ordine d’urgenza per inagibilità

Il Tribunale di Brescia ha ordinato il rilascio immobile immediato da parte di una famiglia che lo occupava senza contratto (sine titulo). La decisione si basa sulla grave inagibilità e pericolosità dei locali, accertata da un’ordinanza comunale, configurando un provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c. per tutelare gli occupanti e terzi da un pregiudizio imminente e irreparabile.

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Pubblicato il 18 dicembre 2024 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rilascio Immobile per Inagibilità: L’Intervento d’Urgenza del Tribunale

Quando un immobile diventa pericoloso, la legge prevede strumenti rapidi per tutelare la sicurezza delle persone. Un recente provvedimento del Tribunale di Brescia ha ordinato il rilascio immobile immediato da parte di una famiglia, a causa della grave inagibilità e del pericolo strutturale. Questa decisione, presa tramite un procedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c., evidenzia l’importanza dei requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora nelle situazioni di occupazione senza titolo.

I Fatti del Caso: Occupazione Pericolosa e Senza Contratto

Il proprietario di un immobile si è rivolto al Tribunale richiedendo l’allontanamento urgente degli occupanti, una famiglia con tre figli minori. A sostegno della sua richiesta, ha presentato un’ordinanza del Comune che attestava la ‘assoluta inagibilità’ e ‘pericolosità’ dei locali.

In particolare, l’ispezione comunale aveva rilevato una situazione allarmante: un foro nel pavimento del bagno, causato dal cedimento della soletta, era stato sommariamente coperto con assi di legno, mentre il solaio del piano inferiore era stato puntellato per evitare un crollo. Gli occupanti, pur presenti in udienza, non hanno contestato lo stato di degrado dell’abitazione, ma hanno semplicemente richiesto tempo e aiuto per trovare una nuova sistemazione. Un elemento cruciale emerso in giudizio è stata la totale assenza di un contratto di locazione o di qualsiasi altro documento che legittimasse la loro permanenza nell’immobile.

La Decisione del Giudice e il Rilascio Immobile Immediato

Il giudice, esaminati gli atti, ha accolto pienamente il ricorso. Ha ordinato alla famiglia di rilasciare e restituire l’immobile ‘libero da cose e persone’. La decisione si fonda sulla compresenza di due elementi fondamentali per la concessione di un provvedimento cautelare d’urgenza:

1. Fumus boni iuris: la parvenza di fondatezza del diritto del ricorrente.
2. Periculum in mora: il pericolo di un danno grave e irreparabile causato dal ritardo.

Il Tribunale ha inoltre autorizzato il proprietario a procedere con l’esecuzione forzata in caso di mancato adempimento spontaneo, e ha compensato le spese legali data la particolarità della situazione umana e fattuale.

Le Motivazioni Giuridiche: Fumus e Periculum

La motivazione del provvedimento si articola su due pilastri giuridici chiari e distinti che hanno giustificato il rilascio immobile.

Fumus Boni Iuris: L’Occupazione Sine Titulo

Il giudice ha ritenuto sussistente il fumus boni iuris poiché gli occupanti non hanno fornito alcuna prova di un ‘titolo’ che giustificasse la loro presenza. In assenza di un contratto di affitto o di altro accordo, la loro permanenza è stata qualificata come occupazione sine titulo (senza titolo giuridico). Questo ha reso la pretesa del proprietario di riavere il suo bene verosimile e fondata.

Periculum in Mora: Il Pericolo Imminente

Il periculum in mora è stato considerato ancora più evidente. L’ordinanza del Comune non lasciava dubbi sulla grave pericolosità dell’immobile, non solo per la famiglia che vi abitava (inclusi i tre minori), ma anche per terzi. La condizione strutturale, con un cedimento della soletta, rappresentava un ‘pregiudizio imminente ed irreparabile’, requisito essenziale richiesto dall’art. 700 c.p.c. La necessità di liberare i locali non era solo un interesse del proprietario, ma una questione di incolumità pubblica.

Le Conclusioni: Tutela d’Urgenza e Rilascio Effettivo

Questa ordinanza dimostra come la procedura d’urgenza sia uno strumento efficace per risolvere situazioni in cui la sicurezza e l’incolumità delle persone sono a rischio. Il giudice ha correttamente bilanciato gli interessi, dando priorità assoluta alla prevenzione di un danno grave. La mancanza di un titolo abitativo, unita a un pericolo concreto e documentato, ha reso inevitabile l’ordine di rilascio immobile. La decisione sottolinea inoltre una novità procedurale: a seguito delle recenti riforme, per questi provvedimenti non è più necessaria una successiva causa di merito, rendendo la tutela più rapida e definitiva.

Quando si può chiedere un rilascio immobile con un provvedimento d’urgenza (ex art. 700 c.p.c.)?
Secondo il provvedimento, è possibile quando sussistono due condizioni: la probabile fondatezza del diritto del proprietario (fumus boni iuris), come nel caso di occupazione senza contratto, e il pericolo di un danno grave e irreparabile nel ritardo (periculum in mora), come la pericolosità certificata dell’immobile.

È necessario un contratto di affitto per dimostrare il diritto ad abitare in un immobile?
Sì, in base a questa decisione, l’assenza di un contratto o di altra documentazione che giustifichi l’occupazione è un elemento decisivo. Gli occupanti non hanno potuto dimostrare di avere un ‘titolo’ valido per rimanere, e questo ha fondato la richiesta di rilascio.

Cosa succede se gli occupanti non lasciano l’immobile dopo l’ordine del giudice?
Il provvedimento autorizza il proprietario ad agire ‘in via esecutiva’. Ciò significa che, se gli occupanti non se ne vanno spontaneamente, il proprietario può avvalersi delle procedure legali per forzare il rilascio, se necessario con l’ausilio delle autorità competenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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