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Rilascio immobile: il periculum in mora è essenziale

Una comproprietaria ha richiesto il rilascio immobile d’urgenza per effettuare lavori di ristrutturazione, lamentando l’occupazione senza titolo. Il Tribunale, pur riconoscendo l’ammissibilità del ricorso, lo ha rigettato per assenza del requisito del ‘periculum in mora’, ovvero il rischio di un danno imminente e irreparabile. La necessità di lavori non sufficientemente provata come urgente e il danno puramente economico non sono stati ritenuti sufficienti per la concessione della tutela cautelare.

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Rilascio Immobile d’Urgenza: Quando il Danno Economico Non Basta

Ottenere il rilascio immobile occupato senza titolo è un obiettivo comune per molti proprietari. Quando la situazione richiede un intervento rapido, si ricorre spesso al procedimento d’urgenza previsto dall’art. 700 c.p.c. Tuttavia, un’ordinanza del Tribunale di Pescara ci ricorda che la semplice occupazione illegittima e la necessità di lavori non sono, da sole, sufficienti. È indispensabile dimostrare l’esistenza di un ‘periculum in mora’, ossia un pregiudizio imminente e soprattutto irreparabile. Analizziamo il caso.

I Fatti di Causa

Una comproprietaria di un appartamento agiva in giudizio per ottenere il rilascio d’urgenza del bene. L’immobile era stato concesso in uso a una persona per un periodo determinato, ma alla scadenza, e nonostante una successiva proroga, l’occupante non aveva liberato i locali.
La ricorrente sosteneva che la permanenza dell’occupante impediva l’esecuzione di urgenti lavori di ristrutturazione, resi necessari da infiltrazioni e dal deterioramento degli impianti. Inoltre, lamentava il danno economico derivante dall’impossibilità di mettere a reddito l’immobile e le lamentele dei condomini per il continuo viavai di persone.

Le Eccezioni Preliminari e la Posizione del Tribunale

La persona resistente si difendeva sollevando due questioni principali:
1. Inammissibilità del ricorso d’urgenza: Sosteneva che tra le parti esistesse un contratto di locazione, seppur verbale, e che quindi si sarebbe dovuto procedere con una convalida di sfratto.
2. Difetto di legittimazione attiva: Affermava che solo la madre della ricorrente, che aveva materialmente concesso l’uso dell’immobile, potesse chiederne la restituzione.

Il Giudice ha respinto entrambe le eccezioni. Sul primo punto, ha chiarito che un eventuale contratto di locazione, non essendo stato registrato, è da considerarsi nullo. Di conseguenza, l’occupazione era priva di titolo, rendendo ammissibile la tutela d’urgenza. Sul secondo, ha ribadito un principio consolidato: ciascun comproprietario può agire per la tutela della cosa comune, trattandosi di un atto di ordinaria amministrazione, per il quale si presume il consenso degli altri comunisti.

Le Motivazioni della Decisione sul Rilascio Immobile

Nonostante il superamento delle eccezioni preliminari, il Tribunale ha rigettato la domanda di rilascio immobile. La decisione si fonda interamente sulla mancanza del presupposto del periculum in mora.
Il giudice ha osservato che la ricorrente non è riuscita a dimostrare l’esistenza di un pregiudizio grave, imminente e, soprattutto, irreparabile.

Nello specifico:
I Lavori Idraulici: L’intervento più urgente, quello sull’impianto idrico, era già stato eseguito.
Gli Altri Lavori: Per gli ulteriori interventi (impianto elettrico, balcone, bagno), la ricorrente si era limitata a produrre dei preventivi, senza fornire alcuna prova della loro indifferibilità e urgenza.
Il Pregiudizio Economico: Il danno lamentato, consistente nella perdita della possibilità di affittare o vendere l’immobile, è stato qualificato come puramente economico. Tale tipo di danno, per sua natura, è risarcibile per equivalente. La tutela d’urgenza è concepita per proteggere da lesioni irreversibili a un diritto, spesso di natura personale o costituzionalmente protetta, e non da perdite patrimoniali che possono essere ristorate in un secondo momento con una somma di denaro.

Il Tribunale ha sottolineato che, per giustificare un intervento cautelare, il danno economico deve essere di una gravità tale da minacciare la sopravvivenza stessa del diritto o del suo titolare, cosa che nel caso di specie non è stata né allegata né provata.

Le Conclusioni

L’ordinanza offre una lezione fondamentale: per ottenere un provvedimento d’urgenza finalizzato al rilascio immobile, non è sufficiente dimostrare l’occupazione illegittima (fumus boni iuris). È cruciale fornire prove concrete del periculum in mora, ovvero del rischio di un danno che non potrebbe essere adeguatamente compensato nemmeno da un successivo risarcimento economico. Affermazioni generiche sulla necessità di lavori o sul mancato guadagno non soddisfano questo rigido requisito, portando inevitabilmente al rigetto del ricorso.

Un contratto di locazione non registrato è valido?
No, secondo l’orientamento citato dal Tribunale (Cass. SS.UU. n. 23601/17), la mancata registrazione di un contratto di locazione ne comporta la nullità. Di conseguenza, il contratto non produce effetti tra le parti e l’occupazione dell’immobile è da considerarsi senza titolo.

Un singolo comproprietario può agire da solo per il rilascio di un immobile comune?
Sì. Il rilascio di un immobile è considerato un atto di ordinaria amministrazione. In base all’art. 1105 c.c., si presume che il singolo comproprietario agisca con il consenso degli altri, a meno che non venga dimostrato il dissenso di una quota maggioritaria della comunione.

Il danno economico è sufficiente a giustificare un provvedimento d’urgenza per il rilascio immobile?
Generalmente no. Come chiarito nell’ordinanza, un pregiudizio puramente economico è per sua natura risarcibile in denaro e quindi non è considerato ‘irreparabile’. Per ottenere una tutela d’urgenza, il danno deve essere grave e tale da non poter essere adeguatamente ristorato in un momento successivo, cosa che non si verifica con la semplice impossibilità di mettere a reddito l’immobile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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