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Riesame trattenimento straniero: sempre ammesso

Un cittadino straniero, detenuto in un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR), ha impugnato il rigetto di un’istanza di revisione del suo trattenimento. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il riesame del trattenimento straniero è sempre ammissibile, poiché le misure cautelari che incidono sulla libertà personale possono essere riesaminate in ogni momento, senza che operi il principio del ‘ne bis in idem’. Di conseguenza, ha annullato la decisione del tribunale inferiore.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Riesame Trattenimento Straniero: La Cassazione Conferma che è Sempre Ammesso

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di immigrazione e tutela dei diritti: il riesame del trattenimento di un cittadino straniero presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) è sempre consentito. Questa decisione chiarisce che la natura cautelare della misura e l’impatto sulla libertà personale prevalgono su formalismi procedurali, garantendo una costante possibilità di controllo giurisdizionale.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un cittadino straniero destinatario di un decreto di espulsione e di un conseguente provvedimento di trattenimento in un CPR. Dopo aver presentato domanda di protezione internazionale, il Questore ha disposto un nuovo trattenimento, convalidato dal Tribunale. Successivamente, lo straniero ha presentato un’istanza di riesame contro questo provvedimento, che il medesimo Tribunale ha rigettato. Il Tribunale ha motivato il rigetto sostenendo che l’istanza fosse una mera riproposizione di eccezioni già respinte in precedenza e che i motivi di doglianza riguardassero un atto (il primo decreto di trattenimento) diverso da quello oggetto del giudizio. Contro questa decisione, lo straniero ha proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Corte e il Principio del Riesame Trattenimento Straniero

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza del Tribunale. Gli Ermellini hanno affermato un principio consolidato: in tema di immigrazione, la domanda di riesame di un provvedimento di convalida o proroga del trattenimento in un CPR è sempre consentita. Questo diritto non è limitato da un precedente rigetto di un’istanza analoga né dalla mancata impugnazione del provvedimento iniziale. Il Tribunale, rifiutando di esaminare nel merito l’istanza, ha commesso un errore di diritto, limitando indebitamente il sindacato giurisdizionale su una misura che incide sulla libertà personale.

L’Inapplicabilità del Principio del ‘Ne Bis in Idem’

Un punto cruciale della decisione è la specificazione che, in questa materia, non si applica il limite del “ne bis in idem” (il divieto di essere giudicati due volte per lo stesso fatto). La ragione è semplice: il trattenimento ha natura cautelare e non decisoria. Non è una sentenza definitiva, ma una misura provvisoria funzionale all’esecuzione di un’espulsione. Pertanto, il controllo sulla sua legittimità deve poter essere richiesto in qualsiasi momento, senza che si formi un “giudicato” che ne impedisca una nuova valutazione.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte fonda la sua decisione sulla tutela del diritto fondamentale alla libertà personale, garantito dall’articolo 13 della Costituzione. Le misure che limitano tale libertà, come il trattenimento amministrativo, devono essere soggette a un rigoroso e continuo controllo da parte dell’autorità giudiziaria. Rifiutare un riesame sulla base di precedenti decisioni o per una presunta mancanza di “elementi di novità” equivarrebbe a svuotare di significato questa garanzia fondamentale.
La Cassazione sottolinea che il giudice del trattenimento ha il potere-dovere di verificare, anche incidentalmente, la legittimità degli atti presupposti, come il decreto di espulsione. Limitare questo sindacato alla sola regolarità formale, come aveva fatto il Tribunale, è un’interpretazione errata che non trova riscontro nell’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità. La natura cautelare della misura impone una valutazione costante della sua necessità e proporzionalità.

Conclusioni

La sentenza rafforza le garanzie difensive per i cittadini stranieri sottoposti a trattenimento. Stabilisce in modo inequivocabile che la porta del giudice deve rimanere sempre aperta per verificare la legittimità di una misura così afflittiva. Per gli operatori del diritto, ciò significa che è sempre possibile presentare un’istanza di riesame, argomentando sulla base di vizi di legittimità del trattenimento o dei suoi atti presupposti, anche se questioni simili sono già state trattate. Per il sistema giudiziario, è un monito a non applicare rigidità procedurali che possano compromettere la tutela di un diritto inviolabile come la libertà personale.

È possibile chiedere il riesame di un provvedimento di trattenimento in un CPR anche se una precedente istanza è stata rigettata?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la domanda di riesame del provvedimento di convalida o di proroga del trattenimento è sempre consentita, senza che abbia rilievo il precedente rigetto di un’analoga istanza o la mancata impugnazione del provvedimento originario.

Il principio del ‘ne bis in idem’ si applica ai provvedimenti di trattenimento dello straniero?
No, il principio non si applica poiché le misure di trattenimento hanno natura cautelare e non decisoria. Il sindacato giurisdizionale su di esse non è idoneo alla formazione del giudicato, pertanto possono essere riesaminate più volte.

Qual è l’ambito del controllo del giudice sul provvedimento di trattenimento?
Il giudice non deve limitarsi a un esame della regolarità formale. È investito del potere di rilevare, anche incidentalmente, la manifesta illegittimità del decreto di espulsione presupposto, poiché la misura del trattenimento è funzionale all’esecuzione di quest’ultimo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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