LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Riduzione canone locazione: no se l’uso non è diretto

La Corte di Cassazione ha negato la possibilità di applicare la riduzione canone locazione a un ente pubblico che aveva affittato un immobile per poi concederlo in uso a un istituto scolastico. La sentenza chiarisce che il beneficio fiscale, previsto per contenere la spesa pubblica, spetta solo se l’ente conduttore utilizza direttamente l’immobile per i propri scopi istituzionali, escludendo i casi di assegnazione a terzi, anche se per finalità di pubblica utilità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Riduzione Canone Locazione PA: l’Uso Istituzionale Deve Essere Diretto

La normativa sulla riduzione canone locazione per gli immobili utilizzati dalla Pubblica Amministrazione rappresenta uno strumento fondamentale per il contenimento della spesa pubblica. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede la sussistenza di requisiti precisi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale: il beneficio spetta solo se l’ente pubblico che ha firmato il contratto utilizza l’immobile direttamente per i propri fini istituzionali. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati dalla Corte.

I Fatti del Caso

Un Ente Pubblico Territoriale aveva stipulato un contratto di locazione con una Fondazione Privata per un immobile da destinare a sede di un Istituto Scolastico. Forte delle norme sulla spending review, l’Ente Pubblico aveva preteso di applicare la riduzione automatica del canone di locazione prevista dalla legge.

La Fondazione proprietaria dell’immobile si era opposta, sostenendo che tale riduzione non fosse applicabile. La controversia è giunta fino alla Corte d’Appello, che ha dato ragione alla Fondazione. Secondo i giudici di secondo grado, la norma sulla riduzione del canone si applica solo agli immobili destinati a un uso istituzionale proprio dell’ente conduttore. In questo caso, l’ente conduttore (l’Ente Pubblico Territoriale) non utilizzava direttamente l’immobile, ma lo aveva concesso in uso a un soggetto terzo, l’Istituto Scolastico, per lo svolgimento dell’attività didattica, che è una funzione istituzionale propria della scuola e non dell’ente locatario.

L’Ente Pubblico ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la fornitura di edifici per l’attività scolastica rientrasse a pieno titolo tra le sue funzioni istituzionali, giustificando così la riduzione del canone.

La Decisione della Corte sulla Riduzione Canone Locazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Ente Pubblico, confermando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno stabilito che la riduzione canone locazione non era applicabile nel caso di specie. Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione restrittiva della normativa sul contenimento della spesa pubblica, la quale, avendo natura eccezionale, non può essere estesa oltre i casi espressamente previsti.

Le Motivazioni: L’Uso Istituzionale Deve Essere Diretto

La Corte ha basato le sue motivazioni su un principio fondamentale: il requisito dell'”uso istituzionale” previsto dalla legge evoca una relazione diretta e immediata tra l’ente conduttore e l’immobile locato.

Secondo la Cassazione, la norma distingue due momenti:

1. La conclusione del contratto: L’Ente Pubblico, stipulando il contratto, esercita la propria funzione istituzionale di “fornitura di edilizia scolastica”.
2. L’adibizione dell’immobile: L’effettivo utilizzo del bene, che nel caso specifico era destinato all’attività scolastica, una funzione istituzionale di un ente diverso (l’Istituto Scolastico).

La legge sulla riduzione dei canoni lega il beneficio non alla finalità per cui il contratto è stato concluso, ma all’effettiva adibizione dell’immobile a un uso istituzionale proprio dell’amministrazione conduttrice. Poiché l’immobile era concretamente utilizzato da un soggetto terzo (la scuola) per le proprie finalità, non si poteva configurare quell’uso diretto da parte dell’Ente Pubblico che la norma richiede.

Inoltre, i giudici hanno ribadito che le norme che impongono autoritativamente una riduzione del corrispettivo pattuito tra le parti costituiscono una deroga al principio generale della libertà contrattuale. Come tali, esse sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate né per analogia né in via estensiva a situazioni non esplicitamente contemplate. Cedere l’immobile a un terzo, sebbene per fini di pubblica utilità, interrompe quel legame diretto che giustifica il sacrificio imposto al locatore privato.

Conclusioni: Implicazioni per gli Enti Pubblici

Questa ordinanza della Corte di Cassazione fissa un paletto interpretativo di grande importanza per le Pubbliche Amministrazioni. Il principio è chiaro: la riduzione canone locazione per contenimento della spesa pubblica è un beneficio strettamente legato all’uso diretto dell’immobile da parte dell’ente che paga il canone.

Gli enti pubblici che stipulano contratti di locazione per poi assegnare gli immobili a altri soggetti (altri enti, scuole, associazioni) per lo svolgimento delle loro attività non potranno avvalersi di questa agevolazione. La decisione sottolinea la necessità di un’attenta valutazione dei presupposti normativi prima di applicare unilateralmente riduzioni dei canoni, al fine di evitare contenziosi dall’esito sfavorevole.

Un ente pubblico ha sempre diritto alla riduzione del canone di locazione per gli immobili che affitta?
No, la riduzione del canone prevista dalle norme sul contenimento della spesa pubblica si applica solo a condizione che l’immobile sia adibito a un uso istituzionale diretto da parte dell’ente pubblico che è parte del contratto di locazione (conduttore).

Se un ente pubblico affitta un immobile per destinarlo a una scuola, può beneficiare della riduzione del canone?
No. Secondo la Corte di Cassazione, in questo caso l’immobile non è utilizzato per una funzione istituzionale propria dell’ente conduttore, ma per quella di un soggetto terzo (l’istituto scolastico). Pertanto, manca il requisito dell’uso diretto e la riduzione del canone non si applica.

Perché la legge sulla riduzione dei canoni di locazione della P.A. non può essere interpretata in modo estensivo?
Perché si tratta di una norma di natura eccezionale che deroga al principio generale della libertà contrattuale, imponendo un sacrificio economico al locatore privato. Le norme eccezionali, per loro natura, devono essere interpretate in modo restrittivo e non possono essere applicate a casi diversi da quelli espressamente previsti dal legislatore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati