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Ricorso incidentale tardivo: inefficace se inammissibile

La Corte di Cassazione chiarisce il rapporto tra ricorso principale e ricorso incidentale tardivo. Con l’ordinanza n. 14357/2025, ha stabilito che se il ricorso principale è dichiarato inammissibile, quello incidentale tardivo, anche se astrattamente ammissibile, diventa inefficace. Il caso riguardava l’impugnazione di una sentenza che aveva revocato una dichiarazione di fallimento. L’inammissibilità del ricorso principale ha travolto quello incidentale, che si fondava su di esso.

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Ricorso incidentale tardivo: il suo destino è legato al ricorso principale

L’esito di un ricorso incidentale tardivo è indissolubilmente legato a quello del ricorso principale. Se quest’ultimo viene dichiarato inammissibile, anche l’impugnazione incidentale, pur se fondata, perde ogni efficacia. Questo è il principio cardine ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 14357/2025, che offre importanti spunti sulla strategia processuale nei giudizi di impugnazione.

I Fatti di Causa: dalla dichiarazione di fallimento alla revoca

La vicenda trae origine da un’istanza di fallimento presentata da un creditore nei confronti di una società a responsabilità limitata. Inizialmente, il Tribunale accoglieva la richiesta, dichiarando il fallimento della società. Tuttavia, quest’ultima proponeva reclamo alla Corte d’Appello, che ribaltava la decisione di primo grado e revocava il fallimento.

La Corte territoriale, applicando il principio della “ragione più liquida”, aveva ritenuto non provato lo stato di insolvenza. Secondo i giudici d’appello, il mancato pagamento di un singolo debito di 120.000 euro, peraltro oggetto di un’altra impugnazione, non era sufficiente a dimostrare una situazione di impotenza finanziaria strutturale e non transitoria dell’impresa.

Il Ricorso in Cassazione e il Ricorso Incidentale Tardivo

Contro la decisione della Corte d’Appello, il creditore originario proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un vizio procedurale: l’omesso esame di un fatto che, a suo dire, era decisivo, ovvero le ragioni della mancata costituzione in giudizio della società nella fase prefallimentare.

Nel giudizio si costituivano sia la società, per resistere al ricorso, sia la Curatela del Fallimento revocato. Quest’ultima, pur aderendo formalmente alle ragioni del creditore, presentava un ricorso incidentale tardivo, ampliando i motivi di impugnazione. In particolare, la Curatela sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel non considerare altri elementi indicatori dello stato di insolvenza, come le risultanze del bilancio e lo stato passivo.

La Decisione della Suprema Corte sul ricorso incidentale tardivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso principale e, di conseguenza, inefficace il ricorso incidentale tardivo.
Il ragionamento della Corte si è concentrato sulla natura dei motivi del ricorso principale. I giudici hanno evidenziato come la censura del creditore non colpisse la vera ratio decidendi della sentenza d’appello. La Corte territoriale, infatti, aveva fondato la sua decisione esclusivamente sulla mancata prova dello stato di insolvenza, ritenendo superfluo esaminare altre questioni. Il motivo del ricorrente principale, incentrato sulla mancata costituzione in giudizio, era quindi irrilevante rispetto al cuore della decisione impugnata.

Le Motivazioni

La declaratoria di inammissibilità del ricorso principale ha segnato il destino del ricorso incidentale tardivo. La Corte ha applicato l’articolo 334, comma 2, del codice di procedura civile, il quale stabilisce che l’impugnazione incidentale tardiva perde efficacia se l’impugnazione principale è dichiarata inammissibile. Si tratta di un legame di dipendenza assoluta: l’impugnazione accessoria non può sopravvivere a quella principale che le ha permesso di essere proposta oltre i termini ordinari.
La Suprema Corte ha chiarito che, una volta dichiarata l’inammissibilità del ricorso principale, non si procede nemmeno all’esame nel merito del ricorso incidentale. La soccombenza, pertanto, ricade unicamente sulla parte che ha proposto il ricorso principale, la quale è stata condannata al pagamento delle spese legali. La Curatela, invece, non è stata condannata alle spese, poiché la sua impugnazione è diventata inefficace non per un vizio proprio, ma per una causa esterna legata al ricorso principale.

Conclusioni

Questa pronuncia riafferma un principio fondamentale della procedura civile: la strategia processuale deve essere mirata e precisa. Un ricorso per Cassazione deve attaccare il fondamento logico-giuridico della decisione impugnata (ratio decidendi), altrimenti rischia di essere dichiarato inammissibile. Di riflesso, chi intende proporre un ricorso incidentale tardivo deve essere consapevole che la sorte della propria impugnazione è appesa a un filo: l’ammissibilità del ricorso principale. Se quest’ultimo cade, trascina con sé anche l’impugnazione incidentale, rendendola priva di ogni effetto.

Cosa succede a un ricorso incidentale tardivo se il ricorso principale viene dichiarato inammissibile?
Secondo l’art. 334, comma 2, del codice di procedura civile, il ricorso incidentale tardivo diventa inefficace. La sua esistenza processuale dipende interamente da quella del ricorso principale; se quest’ultimo è inammissibile, quello incidentale non può essere esaminato.

Perché il ricorso principale è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso principale è stato dichiarato inammissibile perché il motivo di impugnazione non contestava la vera ragione della decisione della Corte d’Appello (la cosiddetta ratio decidendi). La Corte aveva deciso basandosi sul principio della “ragione più liquida”, ritenendo non provato lo stato di insolvenza, mentre il ricorrente si era lamentato di un aspetto procedurale che la Corte aveva ritenuto superfluo esaminare.

La parte che ha presentato un ricorso incidentale dichiarato inefficace deve pagare le spese legali?
No. Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che la soccombenza va riferita solo alla parte ricorrente in via principale. La parte che ha proposto il ricorso incidentale tardivo, dichiarato inefficace a causa dell’inammissibilità di quello principale, non è tenuta al pagamento delle spese, poiché la decisione della Cassazione non esamina nel merito la sua impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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