LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è un abuso

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello che confermava l’estinzione di una procedura esecutiva. Il ricorso è stato giudicato carente nell’esposizione dei fatti, rendendolo non scrutinabile. La Corte ha inoltre sanzionato il ricorrente per abuso del potere di impugnazione, condannandolo al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Ricorso Inammissibile e Abuso del Processo: Lezione dalla Cassazione

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sui requisiti formali del ricorso in Cassazione e sulle severe conseguenze di un uso improprio degli strumenti processuali. La Suprema Corte ha dichiarato un ricorso inammissibile non solo per vizi di forma, ma ha anche sanzionato il ricorrente per abuso del potere di impugnazione. Questo caso evidenzia come la chiarezza espositiva e la fondatezza delle censure non siano mere formalità, ma pilastri essenziali per l’accesso alla giustizia di legittimità.

I Fatti di Causa

La vicenda processuale trae origine da una procedura di esecuzione immobiliare. Il Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di primo grado aveva dichiarato l’estinzione della procedura. Contro tale provvedimento, il debitore esecutato proponeva reclamo ai sensi dell’art. 630 c.p.c. La Corte d’Appello, tuttavia, respingeva il reclamo, confermando la decisione del primo giudice.

Non soddisfatto, il debitore decideva di impugnare la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando una pluralità di motivi, tra cui violazioni di norme processuali, nullità della sentenza per vizi di sottoscrizione e omesso esame di fatti decisivi.

L’Analisi della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha stroncato l’iniziativa del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. Il fulcro della decisione risiede nella violazione dell’art. 366, comma 1, n. 3, del codice di procedura civile. Questa norma impone al ricorrente di esporre in modo chiaro e completo i fatti di causa, in modo da consentire alla Corte di comprendere la controversia senza dover consultare altri atti processuali.

Nel caso specifico, l’atto di impugnazione mancava di una precisa illustrazione del provvedimento del giudice dell’esecuzione, delle ragioni del reclamo e delle motivazioni con cui la Corte d’Appello lo aveva respinto. Questa carenza ha reso impossibile per i giudici di legittimità valutare la fondatezza delle censure proposte.

La Superficialità dei Motivi di Impugnazione

Oltre al vizio formale, la Corte ha rilevato come i motivi di ricorso fossero del tutto generici e superficiali. Essi si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza attaccare la coerenza logico-giuridica della sentenza impugnata. Si trattava, in sostanza, di una mera contrapposizione di una diversa soluzione fattuale, favorevole al ricorrente, che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione.

Un esempio emblematico è la doglianza sulla presunta mancanza della doppia sottoscrizione (presidente e relatore) della sentenza. La Corte ha facilmente smontato questa censura, chiarendo che, essendo il presidente del collegio anche il relatore ed estensore della sentenza, la sua unica firma era pienamente sufficiente.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione è duplice. Da un lato, vi è la rigorosa applicazione dei principi processuali che governano il giudizio di legittimità. Un ricorso inammissibile per carenze espositive non è un mero tecnicismo, ma una sanzione per un atto che, per come è strutturato, impedisce alla Corte di svolgere la propria funzione nomofilattica. La chiarezza è un presupposto essenziale per garantire un giudizio equo e rapido.

Dall’altro lato, emerge la volontà di sanzionare un comportamento processuale considerato abusivo. La proposizione di un ricorso palesemente infondato, superficiale e meramente ripetitivo di argomenti già vagliati è stata interpretata come un “evidente abuso del potere di impugnazione”. Secondo la Corte, tale condotta non mira a ottenere giustizia, ma a protrarre inutilmente il contenzioso, con un ingiustificato dispendio di risorse pubbliche. Per questo motivo, il ricorrente è stato condannato, ai sensi dell’art. 96, quarto comma, c.p.c., al pagamento di una somma di 5.000 euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione che prescinde dalla costituzione in giudizio della controparte e che mira a disincentivare richieste di definizione ordinaria a fronte di proposte di definizione accelerata.

Conclusioni

L’ordinanza in commento ribadisce due principi fondamentali. In primo luogo, la redazione del ricorso per Cassazione richiede massima cura, precisione e autosufficienza; l’omissione di elementi essenziali per la comprensione del caso conduce inevitabilmente all’inammissibilità. In secondo luogo, il diritto di impugnazione non è illimitato, ma deve essere esercitato in modo responsabile. L’abuso di tale diritto, attraverso la proposizione di ricorsi pretestuosi o puramente dilatori, comporta conseguenze economiche severe, volte a tutelare l’efficienza del sistema giudiziario e a sanzionare le condotte processuali scorrette.

Perché un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se non rispetta i requisiti formali prescritti dalla legge, come ad esempio la chiara e completa esposizione dei fatti di causa (art. 366, comma 1, n. 3, c.p.c.), che deve consentire alla Corte di comprendere la vicenda senza dover consultare altri atti.

Cosa si intende per “abuso del potere di impugnazione”?
Si ha un abuso del potere di impugnazione quando un ricorso viene presentato in modo superficiale, con motivi palesemente infondati o meramente ripetitivi di argomenti già respinti, dimostrando l’intento di protrarre il contenzioso piuttosto che di cercare una legittima tutela giurisdizionale. Tale comportamento è sanzionabile.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile per abuso del processo?
Oltre alla condanna alle spese (se la controparte è costituita), il ricorrente può essere condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende ai sensi dell’art. 96, quarto comma, c.p.c. Inoltre, scatta l’obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello già dovuto per l’iscrizione a ruolo del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati