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Ricorso inammissibile: motivi generici e astratti

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino straniero contro l’ordinanza di convalida del suo trattenimento presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR). La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano inammissibili in quanto formulati in modo generico e astratto, senza un confronto specifico con le ragioni della decisione impugnata e senza dimostrare un pregiudizio concreto. La decisione sottolinea il rigoroso onere di specificità richiesto per i ricorsi per cassazione.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ricorso inammissibile: la Cassazione ribadisce l’onere di specificità

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un cittadino straniero contro la convalida del suo trattenimento in un CPR. Questa decisione offre spunti fondamentali sul rigore formale richiesto per adire la Suprema Corte, in particolare riguardo all’onere di specificità dei motivi di ricorso, un principio cardine della procedura civile.

I Fatti di Causa

Un cittadino straniero, rappresentato da un avvocato, proponeva ricorso per cassazione avverso un’ordinanza del Giudice di Pace. Quest’ultimo aveva convalidato il trattenimento del soggetto presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR), su richiesta della Questura. Il trattenimento era finalizzato a consentire l’esecuzione di un provvedimento di espulsione amministrativa, in attesa del nulla osta dell’autorità giudiziaria (poiché lo straniero era sottoposto a procedimento penale) e della disponibilità di mezzi di trasporto idonei.

Il ricorrente lamentava diverse violazioni di legge, tra cui:
1. Questioni di legittimità costituzionale relative alle nuove norme procedurali che, a suo dire, riducevano i termini per ricorrere e limitavano il diritto di difesa.
2. Violazioni procedurali, sostenendo che al suo difensore di fiducia non era stata data la possibilità di esaminare gli atti prima dell’udienza di convalida.
3. Un’errata valutazione da parte del Giudice di Pace, che avrebbe convalidato il trattenimento senza un’adeguata verifica dei presupposti di legittimità e pericolosità, recependo acriticamente le richieste della Questura.

Durante l’udienza di convalida, era emerso che il difensore di fiducia inizialmente nominato aveva rinunciato al mandato poco prima dell’udienza, e il procedimento era proseguito con un difensore d’ufficio.

L’Analisi della Corte: il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha ritenuto tutti i motivi di ricorso inammissibili, trattando congiuntamente il secondo e il terzo per la loro connessione. La decisione si fonda principalmente sul mancato rispetto del principio di specificità dei motivi, richiesto a pena di inammissibilità.

Il Principio di Specificità dei Motivi

Il primo motivo, relativo alle presunte incostituzionalità delle norme, è stato giudicato inammissibile perché formulato in maniera del tutto ipotetica e astratta. La Corte ha ribadito che, per contestare una norma, non è sufficiente una generica prospettazione di incostituzionalità. È necessario, invece, illustrare la rilevanza specifica della questione nel caso concreto, dimostrando come l’applicazione di quella norma abbia causato un pregiudizio diretto al ricorrente. Nel caso di specie, il ricorso non conteneva alcun riferimento alla statuizione impugnata né spiegava come le norme contestate avessero inciso sulla sua posizione.

Le Questioni Procedurali Respinte

Anche il secondo e il terzo motivo sono stati dichiarati inammissibili. Il ricorrente lamentava di non aver potuto visionare gli atti prima dell’udienza. Tuttavia, la Corte ha osservato che questa deduzione non era supportata da prove adeguate. In particolare, non era stata allegata l’esistenza di un atto di nomina del nuovo avvocato (quello che ha redatto il ricorso) già nel grado di merito. Anzi, risultava che lo straniero fosse assistito da un altro legale, che aveva rinunciato al mandato, e successivamente da un difensore d’ufficio che, in udienza, non aveva sollevato alcuna eccezione.

Inoltre, riguardo alla presunta pubblicazione anticipata del provvedimento di convalida, il ricorrente non ha fornito prova di un atto di pubblicazione formale che potesse contraddire quanto riportato nel verbale d’udienza, il quale attestava che l’ordinanza era stata letta alle parti al termine dell’udienza stessa.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la propria decisione richiamando il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui il ricorso per cassazione è un rimedio a critica vincolata. Ciò significa che non è possibile demandare alla Corte il compito di ricercare autonomamente le norme violate o i punti della sentenza da contestare. L’onere della specificità, sancito dall’art. 366, n. 4, c.p.c., impone al ricorrente di:
– Indicare con precisione le norme di legge che si assumono violate.
– Esaminare il contenuto precettivo di tali norme.
– Confrontarle con le affermazioni in diritto contenute nella sentenza impugnata.
– Dimostrare in modo chiaro il contrasto tra la decisione del giudice e la norma di legge.

Nel caso in esame, le doglianze erano state formulate come affermazioni di principio e lamentele generiche, non riferite a circostanze specifiche già sottoposte al vaglio del Giudice di merito. Di conseguenza, non superavano il vaglio di ammissibilità richiesto dalla legge.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. La pronuncia conferma che la presentazione di un ricorso per cassazione richiede un’elevata precisione tecnica. Non è sufficiente lamentare un’ingiustizia in termini generali, ma è indispensabile articolare censure specifiche, puntuali e autosufficienti, che si confrontino criticamente con la motivazione del provvedimento impugnato. In assenza di tali requisiti, il ricorso, anche se potenzialmente fondato nel merito, è destinato a essere dichiarato inammissibile, impedendo alla Corte di esaminare la questione nel profondo.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano formulati in modo generico, ipotetico e astratto. Il ricorrente non ha confrontato le sue lamentele con la specifica motivazione della decisione impugnata, né ha dimostrato di aver subito un pregiudizio concreto, violando così il principio di specificità dei motivi richiesto dalla legge.

Cosa significa che i motivi di un ricorso devono essere ‘specifici’?
Significa che il ricorrente deve indicare con precisione le norme di legge che ritiene violate, spiegare il loro significato e dimostrare chiaramente come la decisione del giudice si ponga in contrasto con esse. Non sono ammesse critiche generiche o astratte, ma è necessario un confronto puntuale con la sentenza impugnata.

La mancata conoscenza degli atti da parte del nuovo difensore ha invalidato il procedimento?
No, secondo la Corte questa censura era inammissibile. Il ricorrente non ha dimostrato che il nuovo avvocato fosse già stato nominato difensore di fiducia durante il procedimento di convalida. Risultava invece che lo straniero fosse assistito da un difensore d’ufficio che non aveva sollevato eccezioni in udienza, rendendo la successiva lamentela infondata e non provata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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