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Ricorso inammissibile: l’appello omisso medio

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza di fallimento. La società ricorrente aveva impugnato la decisione del Tribunale direttamente in Cassazione, saltando il grado di appello. La Corte ha ribadito che, secondo la legge fallimentare, la sentenza dichiarativa di fallimento deve essere impugnata tramite reclamo davanti alla Corte d’Appello. L’aver omesso questo grado intermedio di giudizio (‘omisso medio’) rende il ricorso nullo, confermando la dichiarazione di fallimento.

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Ricorso inammissibile: saltare un grado di giudizio costa caro

Nel complesso mondo della giustizia, le regole procedurali non sono meri formalismi, ma pilastri che garantiscono l’ordine e la correttezza del processo. Un errore, come saltare un grado di giudizio, può portare a una dichiarazione di ricorso inammissibile, vanificando ogni sforzo difensivo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’impugnazione omisso medio, ovvero saltando l’appello, renda invalicabile la porta del giudice di legittimità. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I fatti di causa

Una società a responsabilità limitata veniva dichiarata fallita dal Tribunale. Questa decisione era l’epilogo di un percorso giudiziario complesso: inizialmente, un ricorso per fallimento presentato da una società creditrice era stato respinto. Tuttavia, la Corte d’Appello, accogliendo il reclamo del creditore, aveva annullato la prima decisione e rimandato gli atti al Tribunale. Quest’ultimo, riesaminando il caso, aveva accertato lo stato di insolvenza sulla base di prove quali l’omesso deposito dei bilanci per diversi anni e l’irreperibilità stessa dell’impresa, dichiarandone così il fallimento.

L’errore fatale: il ricorso diretto in Cassazione

Contro la sentenza di fallimento, la società debitrice ha deciso di presentare ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, lamentando presunte violazioni di legge nell’accertamento dello stato di insolvenza. La scelta si è rivelata un errore strategico fatale. La Corte Suprema non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un controllo preliminare di ammissibilità, che ha avuto esito negativo.

Le motivazioni: perché il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per una ragione procedurale fondamentale: l’impugnazione è stata proposta omisso medio. In parole semplici, la società ha saltato un passaggio obbligatorio.

La legge fallimentare (specificamente l’art. 18) prevede che avverso la sentenza dichiarativa di fallimento sia proponibile uno specifico mezzo di impugnazione: il reclamo davanti alla Corte d’Appello. Questo strumento consente una revisione completa del merito della decisione.

Il fatto che la sentenza di fallimento sia stata emessa dopo un rinvio dalla stessa Corte d’Appello non cambia le regole. La sentenza del Tribunale rimane un provvedimento di primo grado e, come tale, deve essere contestata nel grado di giudizio immediatamente superiore, cioè la Corte d’Appello.

La Cassazione ha inoltre precisato che non era possibile nemmeno invocare il ricorso straordinario previsto dall’art. 111 della Costituzione. Tale rimedio è residuale, cioè è ammesso solo quando la legge non prevede altri mezzi di impugnazione. In questo caso, esistendo il reclamo in Appello, la via del ricorso straordinario era preclusa.

Le conclusioni

La decisione sottolinea un principio cardine del nostro sistema processuale: non si possono saltare i gradi di giudizio. L’errore procedurale ha avuto conseguenze definitive: la sentenza di fallimento è diventata inattaccabile e la società ricorrente, oltre a vedere respinta la sua istanza, è stata condannata al versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, come sanzione per aver proposto un’impugnazione inammissibile. Questo caso serve da monito: la conoscenza approfondita delle norme procedurali è tanto cruciale quanto la solidità delle argomentazioni di merito.

Contro la sentenza di fallimento è sempre possibile ricorrere direttamente in Cassazione?
No. La sentenza che dichiara il fallimento deve essere impugnata con reclamo davanti alla Corte d’Appello, come previsto dall’art. 18 della legge fallimentare. Il ricorso diretto in Cassazione non è ammesso.

Cosa significa impugnare ‘omisso medio’?
Significa impugnare una decisione giudiziaria saltando il grado di giudizio intermedio previsto dalla legge. Nel caso specifico, significa ricorrere in Cassazione contro una sentenza di primo grado senza prima aver presentato appello.

Qual è la conseguenza di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
La conseguenza principale è che la Corte non esamina il merito della questione. La decisione impugnata diventa definitiva. Inoltre, la parte che ha proposto il ricorso inammissibile è tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello già dovuto per l’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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