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Revoca patente autostrada: U-turn prima del casello

Un automobilista si è visto confermare la revoca della patente per aver effettuato un’inversione di marcia in prossimità di un casello autostradale. Il Tribunale di Milano ha rigettato l’appello, stabilendo che la revoca patente autostrada è una sanzione accessoria obbligatoria e non discrezionale in questi casi, anche se la manovra avviene in una zona apparentemente sicura e senza traffico. La decisione si allinea alla giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Cassazione, che considerano l’intera area adiacente al casello come parte integrante dell’autostrada, dove vige il massimo rigore sanzionatorio per manovre così pericolose.

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Pubblicato il 18 aprile 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Revoca Patente Autostrada: Anche l’Inversione Prima del Casello è Sanzionata Severamente

Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha ribadito la massima severità per le manovre di inversione di marcia in ambito autostradale, confermando che la revoca patente autostrada è una conseguenza automatica e inevitabile, anche quando l’infrazione avviene nell’area antistante il casello. La decisione sottolinea come la percezione di sicurezza dell’automobilista sia irrilevante di fronte alla gravità e alla pericolosità intrinseca della condotta.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla sanzione comminata a un conducente per aver invertito il senso di marcia del proprio veicolo in sede autostradale, precisamente nei pressi di un casello e prima di averlo superato. A seguito di tale infrazione, il Prefetto disponeva la revoca della patente di guida.
L’automobilista impugnava il provvedimento davanti al Giudice di Pace, il quale però rigettava il ricorso. Non arrendendosi, il conducente proponeva appello al Tribunale, sostenendo diverse tesi difensive, tra cui:

* L’erronea applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale.
* La circostanza che la manovra fosse avvenuta in assenza di traffico e con buona visibilità.
* L’inapplicabilità della norma specifica (art. 176 co. 19 del Codice della Strada) poiché, a suo dire, la manovra non era stata compiuta sulla carreggiata.
* La sproporzione della sanzione rispetto alla condotta tenuta.

La Decisione del Tribunale e la revoca patente autostrada

Il Tribunale di Milano ha rigettato integralmente l’appello, confermando la sentenza di primo grado e, di conseguenza, la legittimità del provvedimento di revoca della patente. La Corte ha inoltre condannato l’appellante al pagamento delle spese processuali, seguendo il principio della soccombenza.

Le Motivazioni della Sentenza

Il Giudice ha fondato la sua decisione su argomentazioni giuridiche molto solide, smontando punto per punto le difese dell’appellante.

In primo luogo, ha dichiarato inammissibile il motivo di appello relativo alla distinzione tra ‘carreggiata’ e ‘corsia’, poiché tale censura non era stata sollevata nel giudizio di primo grado e non poteva essere introdotta per la prima volta in appello.

Nel merito, il Tribunale ha chiarito che l’articolo 176, comma 22, del Codice della Strada, non lascia alcun margine di discrezionalità all’autorità amministrativa. La norma stabilisce che a determinate violazioni, tra cui l’inversione di marcia, “consegue la sanzione accessoria della revoca della patente di guida”. Si tratta, quindi, di un’attività vincolata: una volta accertata l’infrazione, la revoca è un atto dovuto.

Il cuore della motivazione risiede nel richiamo alla giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 266/2022) e della Corte di Cassazione (sentenza n. 16573/2006). Queste pronunce hanno già stabilito che:

1. La revoca della patente per questa infrazione non è manifestamente sproporzionata, data l’altissima pericolosità della condotta per la vita e l’incolumità propria e altrui.
2. Il pericolo è grave anche se la manovra avviene nelle immediate vicinanze dei caselli, dove altri veicoli possono sopraggiungere a velocità elevata, non riuscendo a frenare in tempo per evitare collisioni.
3. Tutto lo spazio adiacente a un casello, sia anteriore che posteriore, costituisce “zona strettamente pertinente all’autostrada” e, pertanto, è soggetto alla medesima, rigorosa disciplina.

La scelta del legislatore di punire con estrema severità tutte le condotte di inversione di marcia in qualsiasi zona autostradale è stata ritenuta ragionevole e finalizzata a un forte effetto deterrente.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza conferma un orientamento ormai consolidato: in autostrada e nelle sue pertinenze, la tolleranza per manovre come l’inversione di marcia è zero. Per gli automobilisti, la lezione è chiara: la revoca patente autostrada è una conseguenza diretta e non negoziabile di tale comportamento. Argomentazioni basate sull’assenza di traffico, sulla buona visibilità o sulla presunta sicurezza del punto in cui è avvenuta la manovra non hanno alcuna possibilità di essere accolte in sede giudiziaria. La legge, in questo campo, privilegia in modo assoluto la sicurezza della circolazione, imponendo una sanzione tanto severa quanto efficace nel dissuadere condotte potenzialmente letali.

È possibile evitare la revoca della patente per un’inversione di marcia vicino a un casello autostradale, sostenendo che non c’era traffico?
No. La sentenza, in linea con la giurisprudenza della Corte Costituzionale, chiarisce che la revoca della patente è una sanzione obbligatoria e non discrezionale. La percezione di assenza di pericolo o la mancanza di traffico al momento dell’infrazione sono considerate irrilevanti ai fini della sanzione.

L’area immediatamente prima di un casello è considerata parte dell’autostrada ai fini dell’applicazione delle sanzioni?
Sì. Il provvedimento conferma, citando una sentenza della Corte di Cassazione, che tutto lo spazio adiacente a un casello, sia prima che dopo, è considerato zona strettamente pertinente all’autostrada. Pertanto, si applicano le stesse rigide norme e sanzioni previste per la circolazione in autostrada.

L’autorità amministrativa o il giudice possono ridurre la sanzione della revoca della patente valutando le circostanze specifiche del caso?
No. Il Tribunale ha ribadito che l’applicazione della sanzione accessoria della revoca della patente è un’attività vincolata. Ciò significa che, una volta accertata l’infrazione, l’autorità deve applicare la sanzione prevista dalla legge senza alcuna possibilità di valutazione discrezionale o di graduazione della stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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