LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Revoca nulla osta: quando è illegittima per la PA?

Due dipendenti pubblici ottengono il nulla osta dalla propria Amministrazione per un trasferimento tramite mobilità. L’ente, tuttavia, procede alla revoca nulla osta a ridosso del trasferimento, adducendo un’imminente fusione societaria. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 5749/2024, ha stabilito che la procedura di mobilità è soggetta alle regole del diritto privato sulla formazione del contratto. Di conseguenza, la revoca, essendo giunta dopo che l’accettazione (il nulla osta) era stata conosciuta, è da considerarsi illegittima e inefficace. Si apre la via al risarcimento del danno per ‘perdita di una chance’.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Revoca Nulla Osta nella Mobilità Pubblica: Quando è Illegittima?

L’istituto della mobilità nel pubblico impiego rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione flessibile del personale. Ma cosa succede quando un’Amministrazione, dopo aver dato il via libera al trasferimento di un dipendente, cambia idea? L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 5749/2024 affronta proprio il tema della revoca nulla osta, stabilendo principi chiari basati sulle regole del diritto privato e tutelando l’affidamento del lavoratore.

I Fatti di Causa: Una Mobilità Bloccata all’Ultimo Momento

La vicenda riguarda due dipendenti di un’Agenzia statale (AAMS) che avevano partecipato con successo a una procedura di mobilità per trasferirsi presso l’Agenzia delle Dogane. Nel maggio 2012, ottengono il fondamentale nulla osta dalla propria amministrazione di appartenenza, un atto che sembrava spianare la strada al trasferimento.

Tuttavia, a causa di una normativa sopravvenuta che prevedeva l’incorporazione della loro Agenzia in quella di destinazione, l’ente di appartenenza decide, nell’ottobre 2012, di revocare il consenso precedentemente accordato. La motivazione? Evitare disparità di trattamento con gli altri colleghi che sarebbero transitati tutti insieme nella nuova struttura a condizioni diverse. Le due dipendenti, vedendosi preclusa un’opportunità migliorativa, decidono di agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno.

Il Percorso Giudiziario: Dalle Corti di Merito alla Cassazione

Il Tribunale di primo grado accoglie la domanda delle lavoratrici, riconoscendo l’illegittimità della revoca. La Corte d’Appello, però, ribalta la decisione, ritenendo legittimo l’operato dell’Amministrazione. Il caso approda così in Corte di Cassazione, che è chiamata a dirimere la questione fondamentale: il nulla osta, una volta concesso, può essere liberamente revocato?

Le Motivazioni della Suprema Corte: La Revoca Nulla Osta e le Regole Civilistiche

La Corte di Cassazione sposa una linea interpretativa netta, riconducendo l’intera procedura di mobilità volontaria non tanto nell’alveo del potere autoritativo della P.A., quanto in quello del diritto privato e della formazione del contratto.

Secondo gli Ermellini, la mobilità si configura come una cessione del contratto di lavoro. In questo schema:
1. Il bando di mobilità equivale a un’offerta al pubblico (art. 1336 c.c.), con cui l’ente di destinazione manifesta la volontà di acquisire nuovo personale.
2. L’adesione del lavoratore e il nulla osta dell’amministrazione di appartenenza costituiscono le accettazioni necessarie a perfezionare l’accordo trilaterale.

In tale contesto, la revoca dell’accettazione (il nulla osta) è disciplinata dall’art. 1328, comma 2, del codice civile. Questa norma stabilisce che la revoca è efficace solo se giunge a conoscenza del proponente (l’Agenzia delle Dogane) prima dell’accettazione stessa. Nel caso di specie, il nulla osta era stato emesso e comunicato a maggio, mentre la revoca è avvenuta ad ottobre, risultando quindi palesemente tardiva e, di conseguenza, giuridicamente inefficace.

La Corte ha inoltre giudicato la motivazione della revoca – evitare disparità di trattamento – come contraria ai principi di correttezza e buona fede. Gli altri dipendenti, infatti, avrebbero potuto partecipare alla stessa procedura di mobilità se lo avessero voluto. Il legittimo affidamento delle ricorrenti, che avevano superato una selezione, non poteva essere sacrificato per ragioni ritenute inconferenti e irragionevoli.

Le Conclusioni: Diritto al Risarcimento e Principi per il Futuro

In conclusione, la Cassazione ha cassato la sentenza d’appello, rinviando la causa a un nuovo giudice per la quantificazione del danno. L’inefficacia della revoca non ripristina il diritto al trasferimento, ma fonda il diritto delle lavoratrici a ottenere un risarcimento per perdita di una chance. Esse dovranno dimostrare che, senza l’illegittimo blocco, avrebbero avuto concrete possibilità di ottenere il trasferimento e il conseguente miglioramento economico.

La Corte ha enunciato due principi di diritto di fondamentale importanza pratica:
* Una volta prestato e comunicato, il nulla osta alla mobilità non può essere revocato tardivamente, salvo che la legge o il bando lo consentano espressamente o che normative sopravvenute rendano la procedura illegittima.
* Il dipendente danneggiato da una revoca tardiva e illegittima può agire per il risarcimento del danno da perdita di chance contro la propria amministrazione, provando la concreta probabilità di successo della procedura.

Una Pubblica Amministrazione può revocare il nulla osta già concesso per la mobilità di un dipendente?
No, non dopo che la comunicazione del nulla osta è giunta a conoscenza dell’amministrazione di destinazione. La revoca è inefficace se tardiva, secondo le regole del codice civile (art. 1328, c. 2, c.c.), a meno che la legge o il bando non prevedano diversamente.

La procedura di mobilità nel pubblico impiego è considerata un atto amministrativo o un contratto?
La Cassazione la qualifica come una fattispecie di natura privatistica, assimilabile alla cessione del contratto di lavoro (art. 1406 c.c.), dove il bando è un’offerta al pubblico e il nulla osta dell’amministrazione di provenienza è un’accettazione.

Cosa può fare il dipendente se il suo trasferimento viene bloccato da una revoca nulla osta illegittima?
Può agire in giudizio contro la propria amministrazione di appartenenza per chiedere il risarcimento del danno, che consiste nella “perdita di una chance” di ottenere un miglioramento economico. Dovrà però dimostrare che la procedura si sarebbe conclusa positivamente e che aveva concrete possibilità di ottenere il posto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati