Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 27686 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1 Num. 27686 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 25/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n° NUMERO_DOCUMENTO del ruolo generale dell’anno 2022 , proposto da
RAGIONE_SOCIALE , con sede in Vercelli, INDIRIZZO (C.F. CODICE_FISCALE), in persona del legale rappresentante pro tempore sig. NOME COGNOME, nato a Vercelli il DATA_NASCITA (C.F. CODICE_FISCALE), rappresentata e difesa dagli AVV_NOTAIO (C.F. CODICE_FISCALE) e NOME COGNOME (C.F. CODICE_FISCALE), in forza di procura speciale parte integrante del presente ricorso, elettivamente domiciliata presso lo studio dell’AVV_NOTAIO in INDIRIZZO Milano, INDIRIZZO. Per comunicazioni e notificazioni si indicano: PEC EMAIL e EMAIL, nonché telefax n. NUMERO_TELEFONO.
Ricorrente
contro
RAGIONE_SOCIALE Piemonte , C.F. 80087670016 in persona del Presidente, pro tempore, rappresentata e difesa dall’AVV_NOTAIO, presso lo stesso elettivamente e fisicamente domiciliata in Torino,
INDIRIZZO come da procura allegata al presente atto, domicilio digitale come EMAIL EMAIL, fax NUMERO_TELEFONO.
Controricorrente
nonché contro
RAGIONE_SOCIALE (P_IVA.IVA P_IVA) con sede in RAGIONE_SOCIALEINDIRIZZO, in persona dei procuratori speciali AVV_NOTAIO e AVV_NOTAIO, rappresentata e difesa, giusta procura speciale alle liti rilasciata con atto separato CODICE_FISCALE, fax NUMERO_TELEFONO, p.e.c. EMAIL RAGIONE_SOCIALE (C.F. CODICE_FISCALE, fax NUMERO_TELEFONO, p.e.c. EMAIL), presso lo studio del quale è elettivamente domiciliata in (00198) RAGIONE_SOCIALE, INDIRIZZO
contro
ricorrente
nonché
RAGIONE_SOCIALE .
Intimata
avverso la sentenza RAGIONE_SOCIALE Corte d’appello di Torino n° 722 depositata il 21 giugno 2021.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 23 ottobre 2024 dal consigliere NOME COGNOME.
FATTI DI CAUSA
1 .- La regione Piemonte, dopo aver concesso con determina n° 727 del 26 settembre 2007 un contributo in conto capitale di euro 730 mila, ai sensi RAGIONE_SOCIALE legge RAGIONE_SOCIALE regione Piemonte n° 4/2000, per la realizzazione del ‘ RAGIONE_SOCIALE ‘ nei comuni di Stroppiana (VC) e Pezzana (VC) in località ex INDIRIZZO , in favore RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, con successiva determina n° 77 del 23 marzo 2017 glielo revocava a causa
dell’inadempimento nella realizzazione del progetto finanziato, intimando la restituzione RAGIONE_SOCIALE somma rivalutata.
Il tribunale di Torino, adito dalla RAGIONE_SOCIALE onde ottenere l’accertamento dell’illegittimità RAGIONE_SOCIALE revoca, rigettava la domanda sul rilievo che la beneficiaria non aveva solo l’obbligo di completare il progetto (come sostenuto da parte attrice), ma anche di avviare l’attività entro un determinato termine e che tale avviamento era mancato.
2 .-Tale conclusione era condivisa anche dalla Corte d’appello RAGIONE_SOCIALE medesima città, che con la sentenza menzionata in intestazione confermava la decisione del primo giudice.
Per quello che qui ancora rileva, osservava il secondo giudice che il progetto finanziato non era limitato alla ristrutturazione degli immobili, giacché il restauro del mulino era solo una delle attività da svolgere, unitamente ad altre opere ed iniziative non realizzate.
Infatti, dal verbale di sopralluogo del 2 dicembre 2016 risultava che due magazzini si trovavano in evidente stato di degrado; che le partizioni interne degli immobili erano difformi da quelle previste in progetto; che sedie ed attrezzature da cucina giacevano accatastate ed apparentemente inutilizzate; che vi erano ambienti vuoti ed incompleti; che l’intera struttura era priva di infissi.
3 .-Ricorre per cassazione l’ RAGIONE_SOCIALE affidando il gravame ad un unico mezzo.
Resiste la RAGIONE_SOCIALE Piemonte, che conclude per la reiezione dell’impugnazione.
NOME, fideiussore RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, ha depositato controricorso col quale aderisce alle conclusioni del ricorrente.
È invece rimasta intimata l’altra parte del processo di merito, ossia la RAGIONE_SOCIALE (RAGIONE_SOCIALE, gestore dei contributi), nonostante la regolare notificazione del ricorso.
Il ricorso è stato, quindi, assegnato per la trattazione in Adunanza Camerale ai sensi dell’art. 380 bis cod. proc. civ.
Tutte le parti costituite hanno depositato una memoria ex art. 380bis . 1 cod. proc. civ.
RAGIONI DELLA DECISIONE
4 .- Col primo ed unico motivo la ricorrente deduce che la delibera di revoca del contributo era fondata sul rilievo RAGIONE_SOCIALE difformità dell’intervento rispetto al progetto di recupero e risanamento del sito, mentre la Corte d’appello l’avrebbe ritenuta legittima in base ad una motivazione diversa, ossia a causa del mancato avvio dell’attività recettiva: donde una inammissibile integrazione del provvedimento amministrativo da parte RAGIONE_SOCIALE Corte territoriale, in contrasto non solo con la motivazione RAGIONE_SOCIALE delibera, ma anche con tutti i documenti in atti.
Da qui la violazione e/o falsa applicazione dell’art. 3 RAGIONE_SOCIALE legge n° 241/1990, dell’art. 112 cod. proc. civ. e dell’art. 34 cod. proc. amm., denunciati nella presente sede ai sensi dell’art. 360 n° 3 e 4 cod. proc. civ.
5 .- Il mezzo è infondato.
Nell’ipotesi di revoca di contributi pubblici tra i quali sicuramente rientrano quelli attribuiti in base alla legge RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE Piemonte n° 4/2000 -il beneficiario è titolare di un diritto soggettivo (sempreché la PA fondi la revoca sull’inadempimento del percettore, senza fare uso di poteri autoritativi), con conseguente attribuzione RAGIONE_SOCIALE controversia alla cognizione del Giudice ordinario (sul punto si veda, da ultimo, Cass. Su, 18 gennaio 2024, n° 1946, con menzione di altri precedenti).
Ricorrendo tal caso, la cognizione del giudice ordinario non ha ad oggetto il provvedimento emesso dalla PA -nonostante l’emanazione di un provvedimento amministrativo nel quale generalmente si fa riferimento alla « revoca » RAGIONE_SOCIALE sovvenzione (a causa dell’inadempimento del privato) bensì il rapporto giuridico che intercorre tra quest’ultima ed il percettore (Cass., sez. 1, 16 aprile 2004, n° 7241).
Ne deriva che non ha alcun rilievo la motivazione del provvedimento amministrativo, poiché il giudice ordinario (a differenza del giudice amministrativo) deve verificare se l’inadempimento come dedotto dalla PA negli atti processuali (nella citazione, ma più frequentemente, nella comparsa di risposta) -sussiste o meno.
Il motivo in esame non tiene conto di tali principi, in quanto -come si è sopra visto -lamenta che la Corte abbia posto a fondamento RAGIONE_SOCIALE decisione una ragione diversa da quella espressa nella delibera di revoca, senza considerare che la PA era del tutto libera di argomentare la propria difesa processuale su ulteriori e diversi inadempimenti rispetto a quelli indicati nella delibera predetta, facendo così sorgere l’obbligo del giudice di pronunciarsi non sulle sole ragioni evidenziate nella delibera, ma anche su tutte quelle esposte nella comparsa di risposta del giudizio di merito.
Ne discende l’insussistenza di ogni violazione degli artt. 3 RAGIONE_SOCIALE legge n° 241/1990 e 112 cod. proc. civ., come pure dell’art. 34 del cod. proc. amm.
Da ultimo, giova solo aggiungere che il riferimento, contenuto nel motivo, all’art. 360 n° 4 cod. proc. civ. non è minimamente argomentato.
-È poi il caso di aggiungere che con valutazione di merito la Corte di appello ha accertato che il progetto approvato e finanziato non si esauriva in una mera ristrutturazione edilizia ma implicava un quid pluris di opere ed attività successive che la ricorrente si era astenuta dal realizzare.
7 .- Alla soccombenza RAGIONE_SOCIALE ricorrente e RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, che ha aderito alle conclusioni RAGIONE_SOCIALE ricorrente con controricorso qualificabile come ricorso incidentale adesivo, segue la loro condanna solidale alla rifusione delle spese del presente grado nei confronti RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE resistente, per la cui liquidazione -fatta in base al d.m. n° 55 del 2014, come modificato dal d.m. n° 147 del
2022, ed al valore RAGIONE_SOCIALE lite (euro 787 mila) -si rimanda al dispositivo che segue.
Va, inoltre, dato atto RAGIONE_SOCIALE sussistenza dei presupposti di cui all’articolo 13, comma 1 -quater, del decreto del presidente RAGIONE_SOCIALE repubblica 30 maggio 2002 n° 115, per il raddoppio del contributo unificato a carico RAGIONE_SOCIALE ricorrente, ove dovuto.
p.q.m.
la Corte rigetta il ricorso e condanna in solido la ricorrente e la RAGIONE_SOCIALE a rifondere alla RAGIONE_SOCIALE Piemonte le spese del presente grado, che liquida in euro 10.000,00 ed euro 200,00 per esborsi, oltre al rimborso forfettario delle spese in ragione del 15%, oltre al cp ed all’iva, se dovuta. Dà atto RAGIONE_SOCIALE sussistenza dei presupposti di cui all’articolo 13, comma 1 -quater, del decreto del presidente RAGIONE_SOCIALE repubblica 30 maggio 2002 n° 115, per il raddoppio del contributo unificato a carico RAGIONE_SOCIALE ricorrente, ove dovuto.
Così deciso in RAGIONE_SOCIALE il 23 ottobre 2024, nella camera di