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Revoca amministratore da socio pubblico: chi paga?

Un ex amministratore, rimosso senza giusta causa dal socio pubblico di una società partecipata, ha citato in giudizio la società stessa per ottenere il risarcimento del danno. La società si difendeva sostenendo che la responsabilità fosse del socio pubblico. La Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità per la revoca amministratore illegittima ricade esclusivamente sulla società, poiché l’atto di revoca, sebbene deciso dal socio, si imputa giuridicamente alla società stessa. Di conseguenza, la società è stata condannata al pagamento dei danni.

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Revoca Amministratore da Socio Pubblico: La Società Paga il Conto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 31994/2024) affronta un tema cruciale nel diritto societario: la responsabilità per la revoca amministratore in una società partecipata da un ente pubblico. Quando il socio pubblico decide di rimuovere un amministratore senza una giusta causa, chi deve risarcire il danno? La società o il socio stesso? La Suprema Corte fornisce una risposta chiara, imputando l’onere del risarcimento esclusivamente alla società.

Il Caso: La Rimozione dell’Amministratore e la Richiesta di Risarcimento

La genesi della controversia

Un amministratore di una società per azioni, il cui compito era gestire il sistema informativo agricolo nazionale, veniva rimosso dal suo incarico. La particolarità del caso risiede nel fatto che la sua nomina, e la successiva revoca, non erano state decise dall’assemblea dei soci, ma direttamente dall’ente pubblico che deteneva la partecipazione maggioritaria nella società, in virtù dei poteri speciali conferitigli dall’art. 2449 del Codice Civile.

Ritenendo la revoca priva di giusta causa, l’ex amministratore ha citato in giudizio la società, chiedendo un cospicuo risarcimento per i danni subiti, quantificati in € 120.000,00, come previsto dall’art. 2383, comma 3, c.c.

Le decisioni dei giudici di merito

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno dato ragione all’ex amministratore, condannando la società al risarcimento. I giudici hanno stabilito che il rapporto contrattuale di amministrazione intercorre tra l’amministratore e la società, non con i singoli soci che lo hanno nominato. Pertanto, è la società a dover rispondere delle conseguenze di una revoca illegittima, indipendentemente dal fatto che la decisione sia stata presa dall’assemblea o, come in questo caso, dal socio pubblico.

La Questione in Cassazione: Chi è responsabile per la revoca dell’amministratore?

La società ha impugnato la decisione in Cassazione, sostenendo due tesi principali. In primo luogo, che la domanda di risarcimento avrebbe dovuto essere estesa automaticamente al socio pubblico, vero autore della decisione di revoca. In secondo luogo, che la responsabilità non poteva ricadere sulla società, la quale si sarebbe trovata a pagare per una scelta altrui, configurando una sorta di responsabilità oggettiva non prevista dalla legge.

Le Motivazioni della Suprema Corte: L’imputazione dell’atto alla società

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando le sentenze precedenti e offrendo un’analisi approfondita della natura del potere di nomina e revoca previsto dall’art. 2449 c.c.

Un atto di volontà sociale, non del singolo socio

Il punto centrale della decisione è che il potere concesso allo Stato o a un ente pubblico di nominare e revocare amministratori non è un atto esterno alla vita societaria, ma una modalità speciale di formazione della volontà sociale. In pratica, la decisione del socio pubblico sostituisce la delibera dell’assemblea, ma i suoi effetti si imputano direttamente alla società.

L’ente pubblico, esercitando questo potere, non agisce con autorità pubblica (iure imperii), ma come un socio (uti socius) che utilizza uno strumento previsto dal diritto privato societario. L’atto di revoca, una volta comunicato alla società, diventa un atto interno, con piena ‘valenza organizzativa’.

Il rapporto tra amministratore e società

Di conseguenza, il rapporto giuridico che lega l’amministratore revocato è sempre e solo con la società. È quest’ultima che beneficia del suo operato ed è sempre quest’ultima che deve rispondere delle vicende del rapporto, inclusa la sua interruzione. La legge, infatti, non distingue tra amministratori nominati dall’assemblea e quelli nominati dal socio pubblico: tutti hanno i medesimi diritti e doveri, incluso il diritto al risarcimento in caso di revoca senza giusta causa.

Conclusioni: Il Principio di Diritto sulla Revoca dell’Amministratore

La Cassazione ha cristallizzato il seguente principio di diritto: l’atto di revoca amministratore da parte dello Stato o dell’ente pubblico che lo ha nominato è un atto di diritto privato imputato alla società partecipata. Pertanto, dell’illegittimità di tale revoca deve rispondere la società stessa, non l’ente che detiene la partecipazione.

Questa sentenza chiarisce in modo definitivo che la responsabilità per la gestione del rapporto con gli amministratori, anche quelli di nomina pubblica, resta saldamente in capo all’entità societaria. La società non può ‘scaricare’ la responsabilità sul socio che ha esercitato il potere di revoca, poiché quell’atto è giuridicamente considerato come una manifestazione della volontà della società stessa.

Se un amministratore di una società partecipata da un ente pubblico viene rimosso senza giusta causa, chi deve risarcire il danno?
La società partecipata è l’unica responsabile e tenuta al risarcimento del danno, non l’ente pubblico socio che ha deciso la revoca.

L’atto di revoca deciso dal socio pubblico è considerato un atto della società?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la revoca effettuata dall’ente pubblico ai sensi dell’art. 2449 c.c. è un atto di diritto privato che si imputa direttamente alla sfera giuridica della società, sostituendo la delibera assembleare.

Perché la responsabilità non ricade sul socio pubblico che ha materialmente effettuato la revoca?
Perché il socio pubblico, nell’esercitare tale potere, agisce uti socius (come socio) e non iure imperii (con potere pubblico). Il rapporto contrattuale di amministrazione intercorre tra l’amministratore e la società, pertanto è quest’ultima a dover rispondere delle vicende del rapporto, inclusa la revoca illegittima.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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