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Retribuzione medici specializzandi: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 3638/2024, ha rigettato il ricorso di alcuni medici in formazione specialistica che chiedevano una retribuzione adeguata al loro lavoro. La Corte ha stabilito che la disciplina sulla retribuzione medici specializzandi introdotta nel 1999 non è retroattiva e si applica solo dall’anno accademico 2006/2007. Per gli anni precedenti, la borsa di studio era considerata un’adeguata attuazione delle direttive europee.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Retribuzione Medici Specializzandi: la Cassazione Conferma la Disciplina Pre-2006

La questione della corretta retribuzione dei medici specializzandi è da anni al centro di un acceso dibattito legale. Molti medici in formazione hanno intrapreso azioni legali per vedere riconosciuto il loro percorso come un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato, con le relative conseguenze economiche e previdenziali. Con l’ordinanza n. 3638 del 2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su questo tema, consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai ben definito.

I Fatti di Causa: Il Percorso Giudiziario dei Medici

Un gruppo di medici specializzandi aveva citato in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti, chiedendo il riconoscimento della natura subordinata del loro rapporto di formazione e, di conseguenza, il diritto a un trattamento economico e previdenziale equiparato a quello dei dirigenti medici neoassunti dal Servizio Sanitario Nazionale.

In subordine, i medici richiedevano il risarcimento del danno per l’inadempimento dello Stato italiano nell’attuare la direttiva europea 93/16/CEE, che prevedeva una ‘retribuzione adeguata’ per i medici in formazione. La loro richiesta si basava sull’idea che la borsa di studio percepita non fosse conforme a tale principio.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva parzialmente accolto le loro istanze risarcitorie, la Corte d’Appello aveva completamente riformato la decisione, rigettando tutte le domande. I medici decidevano quindi di ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte: Analisi della Retribuzione Medici Specializzandi

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei medici, confermando la decisione della Corte d’Appello. La pronuncia si fonda su due argomenti principali, corrispondenti ai motivi di ricorso sollevati dai medici.

Il Primo Motivo: Nessuna Ultrapetizione da Parte della Corte d’Appello

I ricorrenti sostenevano che la Corte d’Appello fosse andata ‘oltre le richieste’ (vizio di ultrapetizione) nel rivalutare la questione risarcitoria, che a loro dire era passata in giudicato. La Cassazione ha respinto questa tesi, chiarendo che le Amministrazioni avevano appellato la sentenza di primo grado proprio contestando il presupposto di quella condanna, ovvero la presunta non corretta attuazione della direttiva europea. Pertanto, la Corte territoriale aveva il pieno diritto e dovere di esaminare la questione nel merito.

Il Secondo Motivo: La Disciplina Applicabile e l’Orientamento Consolidato

Il cuore della decisione riguarda il secondo motivo, con cui i medici lamentavano la violazione del diritto europeo. La Cassazione lo ha dichiarato inammissibile, ribadendo un principio ormai consolidato nella sua giurisprudenza:

* La disciplina migliorativa introdotta dal d.lgs. n. 368/1999, che ha previsto un trattamento economico più sostanzioso, si applica esclusivamente ai medici iscritti alle scuole di specializzazione a partire dall’anno accademico 2006/2007.
* I medici iscritti negli anni antecedenti restano soggetti alla disciplina precedente (d.lgs. n. 257/1991), che prevedeva una borsa di studio.

Secondo la Corte, questa borsa di studio costituiva una corretta attuazione delle direttive europee. La nozione di ‘retribuzione adeguata’ contenuta in tali direttive non era infatti ‘autoapplicativa’, cioè non imponeva un parametro economico preciso, ma lasciava agli Stati membri il compito di definirlo. L’Italia, con la borsa di studio, aveva adempiuto a tale obbligo.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Suprema Corte si basano su un’interpretazione rigorosa della successione delle leggi nel tempo e del rapporto tra diritto nazionale e diritto europeo. La Corte ha ritenuto che il legislatore del 1999 non avesse intenzione di dare efficacia retroattiva alle nuove disposizioni. Inoltre, ha specificato che la direttiva europea, nel parlare di ‘retribuzione adeguata’, non intendeva imporre un modello unico o un importo specifico, ma un principio generale la cui concreta attuazione era rimessa alla discrezionalità del legislatore nazionale. La borsa di studio, secondo la Corte, rientrava in questa discrezionalità, rappresentando un trattamento economico sufficiente a soddisfare il requisito europeo per il periodo antecedente al 2006/2007.

Conclusioni

L’ordinanza in esame chiude, almeno per ora, la porta alle richieste di adeguamento economico per i medici specializzandi che hanno frequentato i corsi prima dell’anno accademico 2006/2007. La decisione conferma che il rapporto di specializzazione non è equiparabile a un lavoro subordinato e che il trattamento economico previsto dalla normativa più datata era legittimo e conforme al diritto dell’Unione Europea. Di conseguenza, i medici ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali, vedendo definitivamente respinte le loro pretese.

La nuova disciplina sulla retribuzione dei medici specializzandi (d.lgs. 368/1999) si applica anche a chi si è iscritto prima dell’anno accademico 2006/2007?
No. La Corte di Cassazione ha confermato che tale disciplina, che prevede un trattamento economico più favorevole, si applica solo ai medici iscritti a decorrere dall’anno accademico 2006/2007. Per gli anni precedenti, vale la normativa anteriore (d.lgs. 257/1991).

La borsa di studio prevista per i medici specializzandi prima del 2006 era considerata una ‘retribuzione adeguata’ secondo le direttive europee?
Sì. Secondo la Corte, la direttiva europea non forniva una definizione precisa di ‘retribuzione adeguata’, lasciando agli Stati membri il compito di determinarla. La borsa di studio prevista dalla legge italiana è stata ritenuta una corretta e sufficiente attuazione di tale principio per il periodo in questione.

Il rapporto di formazione dei medici specializzandi è configurabile come lavoro subordinato?
No. La Corte d’Appello, la cui decisione è stata confermata dalla Cassazione, ha ritenuto che il tirocinio dei medici specializzandi, alla stregua della disciplina vigente all’epoca dei fatti, non configurasse un rapporto di lavoro subordinato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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