LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Retribuzione di Risultato Dirigenti: il ruolo degli accordi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1222/2024, ha stabilito un principio fondamentale sul calcolo della retribuzione di risultato dirigenti non medici del SSN. La Corte ha cassato la decisione di merito che escludeva la rilevanza della contrattazione decentrata regionale, affermando che per determinare le “quote storiche” del fondo è necessario fare riferimento agli accordi regionali vigenti prima del nuovo sistema contrattuale, al fine di garantire il contenimento della spesa pubblica.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Retribuzione di Risultato Dirigenti: La Cassazione Sottolinea il Ruolo degli Accordi Regionali

La corretta determinazione della retribuzione di risultato dirigenti nel Servizio Sanitario Nazionale è un tema complesso, che intreccia normativa nazionale e contrattazione decentrata. Con la recente ordinanza n. 1222/2024, la Corte di Cassazione è intervenuta per fare chiarezza su un punto cruciale: il ruolo degli accordi regionali nel calcolo del fondo destinato a tale retribuzione. La decisione ribalta l’orientamento dei giudici di merito, stabilendo che la contrattazione regionale non può essere ignorata.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di un gruppo di dirigenti psicologi di un’Azienda Sanitaria Locale, i quali lamentavano un’errata quantificazione del fondo per la retribuzione di risultato e, di conseguenza, il mancato pagamento delle differenze retributive loro spettanti. Essi sostenevano che l’Azienda avesse calcolato il fondo in modo non conforme alle previsioni contrattuali.

Il Percorso Giudiziario

Sia il Tribunale di primo grado sia la Corte di Appello avevano dato ragione ai dirigenti. In particolare, la Corte territoriale aveva ritenuto che per calcolare il fondo si dovesse fare riferimento esclusivamente alle cosiddette “quote storiche spettanti”, intese come un ammontare “virtuale” definito dalla contrattazione nazionale, escludendo la rilevanza degli accordi collettivi stipulati a livello regionale che potevano aver ridotto tali importi.

L’Azienda Sanitaria, insoddisfatta della decisione, ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo, tra i vari motivi, proprio l’errata interpretazione delle norme contrattuali e la mancata considerazione della competenza della contrattazione decentrata regionale nella determinazione del fondo.

La Retribuzione di Risultato Dirigenti e la Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il motivo di ricorso principale dell’Azienda, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo esame. Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione del concetto di “quote storiche”, previsto dall’art. 61 del CCNL di comparto del 1994/1997.

Le motivazioni della Corte

La Cassazione, richiamando suoi precedenti consolidati (in particolare le sentenze n. 9319/2021 e n. 18379/2023), ha chiarito che l’obiettivo del legislatore e delle parti sociali nel passaggio al nuovo sistema retributivo era quello di contenere la spesa pubblica. Pertanto, la creazione del nuovo fondo per la retribuzione di risultato dirigenti doveva basarsi non su un importo teorico o “virtuale”, ma sulla somma effettivamente stanziata e spendibile nell’assetto precedente.

Questo importo consolidato teneva conto non solo della normativa nazionale, ma anche degli accordi regionali intervenuti per contenere i costi. Ignorare tali accordi, come aveva fatto la Corte d’Appello, avrebbe significato creare un nuovo fondo basato su calcoli astratti, potenzialmente più onerosi per le finanze pubbliche, tradendo la ratio della normativa.

La Corte ha specificato che le “quote storiche” a cui fa riferimento il CCNL sono quelle “originaramente determinate” sulla base della normativa applicabile (D.P.R. 384/1990) immediatamente prima del passaggio al nuovo sistema. Questo include, necessariamente, l’impatto degli accordi decentrati regionali vigenti in quel preciso momento storico. Di conseguenza, il calcolo del fondo non può prescindere da tali pattuizioni.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Essa stabilisce che la determinazione dei fondi per la retribuzione di risultato non può basarsi su un’interpretazione meramente letterale o astratta delle norme nazionali, ma deve essere calata nel contesto specifico di ogni azienda sanitaria, tenendo conto della contrattazione decentrata che ha storicamente contribuito a definirne gli stanziamenti.

Questo principio rafforza il ruolo della contrattazione a livello regionale come strumento di gestione e razionalizzazione della spesa pubblica nel settore sanitario. Per le amministrazioni, significa poter legittimamente fare riferimento agli importi storici come modulati dagli accordi locali. Per i dirigenti, implica che la quantificazione del loro diritto alla retribuzione di risultato è legata non a un valore teorico, ma a quello concretamente definito dalla combinazione di fonti normative nazionali e regionali. La causa torna ora alla Corte di Appello di Bologna, che dovrà ricalcolare il fondo attenendosi a questo fondamentale principio di diritto.

Come va calcolato il fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti sanitari?
Secondo la Corte di Cassazione, il fondo va calcolato partendo dalle “quote storiche”, le quali devono essere determinate tenendo conto non solo della normativa nazionale, ma anche degli accordi decentrati regionali vigenti immediatamente prima dell’applicazione del nuovo sistema contrattuale (art. 61 CCNL 1994/1997).

La contrattazione decentrata regionale è rilevante per determinare l’importo del fondo?
Sì, è pienamente rilevante. La Corte ha stabilito che escludere la competenza della contrattazione regionale è un errore, poiché essa ha storicamente contribuito a definire gli importi stanziati per la produttività, in un’ottica di contenimento della spesa pubblica che deve essere rispettata.

Quale errore ha commesso la Corte di Appello nella sua decisione?
La Corte di Appello ha errato nel ritenere che il fondo dovesse essere quantificato sulla base di un importo “virtuale” derivante solo dalla contrattazione nazionale, escludendo l’impatto degli accordi regionali. Questo approccio, secondo la Cassazione, avrebbe comportato un aumento ingiustificato della spesa, contrario alla ratio delle norme.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati