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Responsabilità solidale noleggio: la Cassazione decide

Una società di noleggio auto si opponeva a un’ingiunzione di pagamento per multe stradali commesse dai propri clienti. La società sosteneva di essere esente da responsabilità avendo comunicato i dati dei conducenti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena validità del principio di responsabilità solidale noleggio. Secondo la Corte, il locatore resta obbligato in solido con il conducente per garantire il pagamento della sanzione. La società avrebbe dovuto contestare i singoli verbali al momento della notifica, non l’ingiunzione di pagamento successiva, rendendo così definitiva la pretesa del Comune.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità solidale noleggio: chi paga le multe?

La questione della responsabilità solidale noleggio per le infrazioni al Codice della Strada è un tema di grande attualità che coinvolge quotidianamente le società del settore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti decisivi, confermando l’obbligo per il locatore di rispondere in solido con il conducente per le sanzioni amministrative. Analizziamo insieme questa importante decisione per capire le sue implicazioni pratiche.

I fatti del caso

Una nota società di autonoleggio ha ricevuto un’ingiunzione di pagamento da parte di un Comune per una serie di violazioni del Codice della Strada commesse con veicoli di sua proprietà. La società si è opposta al pagamento, sostenendo di aver adempiuto al proprio obbligo comunicando tempestivamente all’ente accertatore i nominativi dei clienti che avevano noleggiato i veicoli al momento delle infrazioni. Secondo la tesi della società, tale comunicazione avrebbe dovuto trasferire la responsabilità esclusivamente in capo ai conducenti, esonerandola da ogni obbligo.

Tuttavia, sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello hanno respinto le ragioni della società, confermando la sua responsabilità. La questione è quindi approdata dinanzi alla Corte di Cassazione.

La difesa della società di noleggio e la normativa invocata

La società ricorrente ha basato la propria difesa sull’interpretazione degli articoli 84 e 196 del Codice della Strada, sostenendo che, in caso di noleggio senza conducente, l’unico responsabile solidale con il trasgressore dovrebbe essere il locatario (il cliente). A supporto di questa tesi, ha invocato anche una modifica legislativa introdotta nel 2021, sostenendone l’efficacia retroattiva come norma di interpretazione autentica. L’argomento centrale era che, una volta identificato il conducente, la ratio della norma sulla responsabilità solidale noleggio verrebbe meno, estinguendo l’obbligo del proprietario del veicolo.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con una disamina approfondita, ha rigettato il ricorso della società, consolidando un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza. I giudici hanno chiarito diversi punti chiave.

1. Nessuna retroattività per la nuova normativa

In primo luogo, la Corte ha escluso l’applicabilità retroattiva della nuova normativa del 2021 al caso in esame. I giudici hanno ribadito che il principio della retroattività della legge più favorevole si applica solo alle sanzioni di natura sostanzialmente penale. Le sanzioni per violazioni del Codice della Strada, non avendo un carattere afflittivo e socialmente riprovevole paragonabile a una pena, mantengono una natura puramente amministrativa. Di conseguenza, si applica la normativa vigente al momento della commissione dell’infrazione.

2. La conferma del principio di responsabilità solidale noleggio

Il cuore della decisione risiede nella conferma dell’articolo 196 del Codice della Strada. La Corte ha affermato che tale norma istituisce una responsabilità solidale tra il conducente, il proprietario del veicolo e altri soggetti specificamente indicati (come l’usufruttuario o l’acquirente con patto di riservato dominio). Il locatore di un veicolo, pur non essendo esplicitamente menzionato come il locatario finanziario, rientra nella figura del proprietario e, pertanto, è un ulteriore soggetto obbligato in solido.

La ratio di questa norma è quella di garantire e facilitare la riscossione della sanzione da parte della Pubblica Amministrazione, individuando un soggetto facilmente identificabile e solvibile, quale è il proprietario del veicolo. La comunicazione dei dati del conducente non è sufficiente a estinguere l’obbligazione solidale del locatore.

3. L’errore procedurale: l’importanza di opporsi al verbale

La Cassazione ha evidenziato un errore procedurale cruciale da parte della società. Qualsiasi contestazione relativa alla propria legittimazione passiva (ovvero al fatto di non essere il soggetto tenuto al pagamento) doveva essere sollevata impugnando i singoli verbali di accertamento nei termini di legge (ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace). Non avendo opposto i verbali, questi sono diventati definitivi e hanno acquisito la forza di titolo esecutivo. L’opposizione all’ingiunzione di pagamento successiva non è lo strumento corretto per contestare il merito della pretesa sanzionatoria, ormai consolidata.

Conclusioni e implicazioni pratiche

L’ordinanza della Cassazione ribadisce un principio fondamentale: le società di noleggio sono e restano responsabili in solido con i loro clienti per il pagamento delle multe. La comunicazione dei dati del conducente all’ente accertatore non le libera automaticamente da tale obbligo.

Le implicazioni sono significative:
1. Obbligo di Pagamento: Le società devono pagare le sanzioni e, successivamente, possono rivalersi sui clienti che hanno commesso l’infrazione.
2. Gestione Amministrativa: È essenziale per le società di noleggio dotarsi di procedure interne efficienti per gestire le notifiche dei verbali e decidere se procedere con l’impugnazione immediata.
3. Strategia Processuale: Per contestare la propria responsabilità, l’unica via corretta è l’opposizione al verbale di accertamento originario. Attendere l’ingiunzione di pagamento è una strategia destinata al fallimento, come dimostra questo caso.

Una società di noleggio è sempre responsabile per le multe prese dai suoi clienti?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la società di noleggio è obbligata in solido con il conducente al pagamento delle sanzioni per infrazioni stradali, ai sensi dell’art. 196 del Codice della Strada. Questa responsabilità serve a garantire all’ente creditore la possibilità di riscuotere la sanzione da un soggetto facilmente identificabile.

Comunicare i dati del conducente alla polizia esonera la società di noleggio dal pagare la multa?
No. Secondo la sentenza, la comunicazione dei dati del locatario (il cliente) non è un fatto che estingue automaticamente la responsabilità solidale della società di noleggio. La sua obbligazione persiste e la società può essere chiamata a pagare l’intera sanzione, salvo il suo diritto di rivalsa successivo nei confronti del cliente.

Qual è il modo corretto per la società di noleggio per contestare la propria responsabilità?
La società di noleggio deve contestare la propria responsabilità impugnando il singolo verbale di accertamento dell’infrazione non appena le viene notificato. Deve farlo proponendo ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace nei termini previsti dalla legge. Attendere e opporsi alla successiva ingiunzione di pagamento è proceduralmente errato, poiché il verbale non opposto diventa un titolo esecutivo definitivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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