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Responsabilità solidale noleggio: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27213/2024, ha confermato la responsabilità solidale noleggio per una società di autonoleggio in relazione alle multe prese dai suoi clienti. La Corte ha stabilito che la semplice comunicazione dei dati del conducente alle autorità non è sufficiente a escludere la responsabilità della società proprietaria del veicolo. Quest’ultima, per contestare la propria responsabilità, avrebbe dovuto opporsi ai singoli verbali di infrazione al momento della loro notifica, e non attendere l’ingiunzione di pagamento. La decisione si fonda su un’interpretazione consolidata dell’art. 196 del Codice della Strada, che mira a garantire il pagamento delle sanzioni attraverso un soggetto facilmente identificabile.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità solidale noleggio: la Cassazione fa chiarezza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di multe stradali e veicoli a noleggio, consolidando la responsabilità solidale noleggio per le società proprietarie. La decisione chiarisce che la semplice comunicazione dei dati del cliente che ha commesso l’infrazione non è sufficiente a liberare la società di autonoleggio dall’obbligo di pagare la sanzione. Analizziamo insieme i dettagli del caso e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

I fatti del caso: multe a raffica e un’ingiunzione di pagamento

Una nota società di autonoleggio si è vista recapitare un’ingiunzione di pagamento da parte di un Comune per un importo considerevole, accumulato a seguito di numerose violazioni del Codice della Strada commesse da clienti alla guida dei veicoli della sua flotta. La società si è opposta all’ingiunzione, sostenendo di non essere tenuta al pagamento. La sua tesi si basava sul fatto di aver tempestivamente comunicato alla Polizia Municipale i nominativi dei locatari responsabili delle infrazioni, ritenendo che questo adempimento trasferisse interamente su di loro l’obbligo di pagamento.

Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello hanno però respinto le ragioni della società, confermando la legittimità della pretesa del Comune. Secondo i giudici di merito, la società, in qualità di proprietaria dei veicoli, è solidalmente responsabile con i conducenti e avrebbe dovuto contestare i singoli verbali al momento della notifica, non attendere l’ingiunzione di pagamento per far valere le proprie ragioni. Insoddisfatta, la società ha presentato ricorso in Cassazione.

L’argomento della difesa: difetto di legittimazione passiva

In Cassazione, la società ricorrente ha lamentato la violazione di diverse norme, tra cui l’art. 196 del Codice della Strada. Ha sostenuto che, in caso di noleggio di veicoli senza conducente, l’unico obbligato in solido con il trasgressore dovrebbe essere il locatario, non il proprietario/locatore. La comunicazione dei dati del cliente, secondo questa visione, avrebbe dovuto estinguere l’obbligazione della società, facendo venir meno la sua legittimazione passiva e rendendo l’ingiunzione di pagamento illegittima.

La decisione della Corte: confermata la responsabilità solidale noleggio

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo manifestamente infondato e confermando l’orientamento giurisprudenziale dominante in materia. La Suprema Corte ha chiarito che il meccanismo previsto dalla legge è diverso da quello prospettato dalla ricorrente.

La notifica del verbale di accertamento al proprietario del veicolo è un atto che fa sorgere in capo a quest’ultimo l’obbligo di pagare la sanzione in solido con il conducente. Se il proprietario ritiene di non essere tenuto a pagare (ad esempio, perché il veicolo era stato noleggiato), deve utilizzare gli strumenti previsti dalla legge per contestare questa responsabilità, ovvero l’opposizione al prefetto o al giudice di pace entro i termini stabiliti (artt. 203 e 204-bis Cod. Strada).

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che la responsabilità solidale noleggio del proprietario, prevista dall’art. 196 del Codice della Strada, ha una precisa ratio: garantire all’amministrazione la possibilità di riscuotere la sanzione rivolgendosi a un soggetto facilmente identificabile e solvibile, quale è il titolare del veicolo. Il rapporto di locazione è una questione interna tra la società e il cliente; nei confronti della pubblica amministrazione, la società resta obbligata.

I giudici hanno sottolineato che attendere l’ingiunzione di pagamento per contestare nel merito la propria responsabilità è una strategia processualmente errata. Una volta che il verbale è stato notificato e non opposto nei termini, esso diventa un titolo esecutivo definitivo, e l’opposizione successiva (come quella all’ingiunzione) può basarsi solo su vizi propri dell’ingiunzione stessa, non sulla legittimità originaria della multa.

La Cassazione ha anche precisato che le recenti modifiche legislative, che sembrano andare nella direzione auspicata dalla società di noleggio, non hanno efficacia retroattiva e non possono essere applicate a infrazioni commesse prima della loro entrata in vigore. La decisione si allinea con l’importante pronuncia delle Sezioni Unite (n. 22080/2017), che ha consolidato questo principio, superando precedenti orientamenti minoritari più favorevoli alle società di noleggio.

Le conclusioni

In conclusione, l’ordinanza riafferma che le società di autonoleggio sono obbligate in solido con i loro clienti per il pagamento delle sanzioni amministrative per violazioni stradali. La comunicazione dei dati del conducente non estingue automaticamente questa responsabilità. Per liberarsi dall’obbligo, la società deve impugnare tempestivamente ogni singolo verbale di contravvenzione, dimostrando l’esistenza del noleggio e chiedendo che la pretesa sia rivolta esclusivamente al locatario. In mancanza di tale tempestiva opposizione, il debito si consolida e la successiva ingiunzione di pagamento è legittima.

La società di noleggio è responsabile per le multe dei clienti?
Sì, in base all’art. 196 del Codice della Strada, la società proprietaria del veicolo è un soggetto obbligato solidalmente con il conducente responsabile dell’infrazione. Questo significa che l’ente accertatore può chiedere il pagamento dell’intera sanzione a entrambi.

La comunicazione dei dati del conducente alla polizia esonera la società di noleggio dal pagamento?
No, la semplice comunicazione dei dati del locatario non è sufficiente a estinguere o trasferire l’obbligazione a carico della società di noleggio. Questa rimane responsabile in solido, come stabilito dalla giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione.

Cosa avrebbe dovuto fare la società di noleggio per contestare la sua responsabilità?
La società avrebbe dovuto impugnare ogni singolo verbale di infrazione al momento della sua notifica, utilizzando gli strumenti previsti dalla legge, ossia il ricorso al Prefetto (ex art. 203 Cod. Strada) o al Giudice di Pace (ex art. 204-bis Cod. Strada), per far valere il proprio difetto di legittimazione passiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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