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Responsabilità solidale noleggio: la Cassazione decide

Una società di noleggio veicoli si opponeva a un’ingiunzione di pagamento per multe commesse dai propri clienti, sostenendo di aver comunicato i loro dati. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando il principio della responsabilità solidale noleggio. La Corte ha stabilito che la comunicazione dei dati del conducente non estingue l’obbligazione della società proprietaria del veicolo, la quale, per contestare la sanzione, avrebbe dovuto impugnare i singoli verbali di infrazione e non attendere l’ingiunzione di pagamento.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Multe su auto a noleggio: chi paga? La Cassazione sulla responsabilità solidale

Il tema della responsabilità solidale noleggio per le infrazioni al Codice della Strada è una questione che interessa non solo le grandi compagnie di autonoleggio, ma anche chiunque prenda un veicolo in locazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali, stabilendo che la semplice comunicazione dei dati del conducente non è sufficiente per esonerare la società proprietaria dal pagamento della multa. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Una nota società di noleggio veicoli si era vista notificare un’ingiunzione di pagamento da parte di un Comune italiano per un importo considerevole, accumulato a seguito di numerose violazioni del Codice della Strada commesse dai clienti che avevano noleggiato le sue auto. La società si era opposta al pagamento, sostenendo di aver adempiuto al proprio dovere comunicando tempestivamente all’ente accertatore i nominativi dei locatari responsabili delle infrazioni. Secondo la sua tesi, tale comunicazione avrebbe dovuto trasferire l’obbligo di pagamento esclusivamente in capo ai conducenti, estinguendo ogni sua responsabilità.
Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano però respinto questa linea difensiva, confermando la validità della pretesa del Comune. La questione è così giunta all’attenzione della Corte di Cassazione.

L’Analisi della Corte e la responsabilità solidale noleggio

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, confermando un orientamento consolidato in materia. Il punto centrale della decisione si basa sull’interpretazione dell’art. 196 del Codice della Strada, che disciplina il principio di solidarietà nel pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie. Secondo la Corte, il proprietario del veicolo (in questo caso, la società di noleggio) è un ulteriore soggetto obbligato in solido con il conducente. Questa previsione ha una precisa finalità: garantire all’amministrazione pubblica la possibilità di riscuotere la sanzione da un soggetto facilmente identificabile e solvibile, quale è il titolare del veicolo.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che la comunicazione dei dati del locatario non opera come una causa di estinzione automatica dell’obbligazione in capo al proprietario. Il meccanismo previsto dalla legge è diverso: una volta notificato il verbale di infrazione al proprietario, quest’ultimo, se intende contestare la propria responsabilità, deve impugnare quel verbale specifico nei termini di legge (ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace). Non può, invece, rimanere inerte e attendere la notifica dell’ingiunzione di pagamento o della cartella esattoriale per sollevare le proprie eccezioni. L’omessa impugnazione del verbale rende la pretesa sanzionatoria definitiva anche nei confronti del proprietario, consolidando il suo status di debitore in solido. La Corte ha inoltre chiarito che una successiva modifica normativa, potenzialmente più favorevole alla società di noleggio, non può essere applicata retroattivamente, poiché le sanzioni amministrative, a differenza di quelle penali, non sono soggette al principio della lex mitior (legge più favorevole).

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione ribadisce un principio fondamentale per le società di noleggio e per la gestione delle multe: la responsabilità solidale noleggio non viene meno con la sola comunicazione dei dati del cliente. Per liberarsi dall’obbligo di pagamento, la società deve attivarsi tempestivamente, impugnando ogni singolo verbale di contravvenzione non appena ricevuto. Questa pronuncia serve da monito: una gestione passiva delle notifiche, basata sulla semplice trasmissione dei dati del conducente, non è sufficiente a proteggere la società dal rischio di dover pagare le sanzioni. È necessaria un’azione legale proattiva per ogni singola infrazione contestata.

Una società di noleggio è responsabile per le multe dei clienti anche se comunica i loro dati?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la società di noleggio rimane obbligata in solido con il conducente al pagamento della sanzione. La comunicazione dei dati del cliente non estingue automaticamente la sua responsabilità.

Qual è la procedura corretta che una società di noleggio deve seguire per non pagare una multa presa da un cliente?
La società deve impugnare il singolo verbale di infrazione non appena lo riceve, proponendo ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace nei termini previsti dalla legge. Non può attendere l’ingiunzione di pagamento per contestare la sua responsabilità.

Una nuova legge più favorevole alle società di noleggio può essere applicata a violazioni commesse in passato?
No. La Corte ha chiarito che in materia di sanzioni amministrative non si applica il principio di retroattività della legge più favorevole, a differenza di quanto avviene nel diritto penale. Pertanto, si applica la normativa in vigore al momento della commissione dell’infrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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