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Responsabilità solidale noleggio: la Cassazione decide

Una società di autonoleggio ha proposto ricorso in Cassazione contro una sentenza che la riteneva responsabile per le multe dei propri clienti. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la questione della responsabilità solidale noleggio doveva essere sollevata impugnando i singoli verbali di contravvenzione, non la successiva cartella di pagamento. Il ricorso è stato inoltre ritenuto proceduralmente difettoso.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità solidale noleggio: la Cassazione conferma la linea dura

La questione della responsabilità solidale noleggio per le infrazioni al Codice della Strada commesse dai clienti è un tema caldo per le società del settore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: le società di autonoleggio devono contestare la loro responsabilità al momento giusto, ovvero impugnando i singoli verbali di accertamento, e non attendere la notifica della cartella di pagamento. Vediamo nel dettaglio i fatti e le motivazioni di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Una nota società di autonoleggio si opponeva a una cartella di pagamento per un importo di oltre 8.000 euro, relativa a sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della Strada commesse in diverse località italiane. La società sosteneva di aver tempestivamente comunicato alle autorità competenti i dati dei locatari dei veicoli, ritenendo così di aver escluso la propria responsabilità solidale noleggio.

In primo grado, il Giudice di Pace accoglieva la domanda della società, annullando le iscrizioni a ruolo. Tuttavia, in appello, il Tribunale ribaltava la decisione. Su impugnazione di un’amministrazione provinciale, il giudice di secondo grado rigettava l’opposizione, affermando la responsabilità solidale della società locatrice. Contro questa sentenza, la società di noleggio ha proposto ricorso per cassazione.

L’analisi del ricorso e la responsabilità solidale noleggio

La Corte di Cassazione, prima di entrare nel merito, ha rilevato gravi difetti procedurali nella formulazione del ricorso. I motivi di appello sono stati giudicati ‘inammissibili’ per diverse ragioni.

### Vizi procedurali del ricorso

I giudici hanno sottolineato come il ricorso mescolasse in modo confuso e inestricabile diverse censure, riferibili sia alla violazione di legge (art. 360, n. 3 c.p.c.) sia all’omesso esame di un fatto decisivo (art. 360, n. 5 c.p.c.), oltre a critiche generiche di ‘insufficienza’ e ‘illogicità’ della motivazione, non più ammesse dal 2012. Questa formulazione, estesa per venti pagine con una commistione di fatti, diritto e trascrizioni di atti, ha reso impossibile per la Corte isolare le singole critiche e valutarne la fondatezza. Questo modo di redigere l’atto, secondo la Corte, devolve impropriamente al giudice di legittimità un compito di ‘ricerca e selezione’ che non gli spetta.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile non solo per i vizi formali, ma anche perché basato su una questione di diritto già ampiamente consolidata nella giurisprudenza, ai sensi dell’art. 360-bis, n. 1, c.p.c. Il principio cardine ribadito è il seguente: il difetto di legittimazione passiva, ovvero la presunta assenza di responsabilità solidale noleggio, deve essere fatto valere nelle sedi opportune e nei tempi previsti dalla legge.

La società avrebbe dovuto impugnare i singoli verbali di contestazione dell’infrazione davanti al Prefetto o al Giudice di Pace (ai sensi degli artt. 203 e 204-bis del Codice della Strada) per impedire che diventassero definitivi. L’opposizione all’esecuzione (ex art. 615 c.p.c.) contro la cartella di pagamento non è lo strumento corretto per sollevare questioni che riguardano la formazione del titolo esecutivo. La notificazione del verbale, infatti, non è un semplice presupposto di esistenza del titolo, ma è il fatto costitutivo del diritto dell’amministrazione a pretendere il pagamento. L’omessa notifica, se del caso, impedisce il completamento della fattispecie sanzionatoria, ma una volta che il verbale è notificato e non opposto, esso diventa titolo esecutivo e le questioni di merito non possono più essere sollevate in fase esecutiva.

Inoltre, la Corte ha specificato che la sopravvenienza di una normativa più favorevole (la modifica dell’art. 196 del Codice della Strada) è irrilevante. In materia di sanzioni amministrative, non si applica il principio della retroattività della legge più favorevole. La questione andava quindi decisa sulla base della normativa vigente al momento in cui la società avrebbe dovuto proporre opposizione ai verbali.

Le conclusioni

In definitiva, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando la società di autonoleggio al pagamento delle spese legali. La decisione consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: le società di noleggio non possono rimanere inerti dopo la notifica di un verbale di infrazione per poi contestare la propria responsabilità solo quando ricevono la cartella di pagamento. Devono agire tempestivamente, utilizzando gli strumenti di tutela previsti dal Codice della Strada (ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace), per far valere le proprie ragioni. Attendere la fase esecutiva significa precludersi la possibilità di discutere il merito della pretesa sanzionatoria.

Una società di noleggio può contestare la propria responsabilità per una multa al momento della notifica della cartella di pagamento?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la contestazione sulla responsabilità solidale (il cosiddetto difetto di legittimazione passiva) deve essere fatta impugnando i singoli verbali di accertamento dell’infrazione, nelle forme e nei termini previsti dal Codice della Strada (ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace). Non è possibile sollevare tale questione in sede di opposizione alla cartella di pagamento.

Perché il ricorso della società di noleggio è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per due ragioni principali: 1) vizi procedurali, in quanto i motivi erano formulati in modo confuso, mescolando diverse tipologie di censure senza possibilità di distinguerle; 2) infondatezza nel merito, poiché si basava su una questione di diritto già consolidata in giurisprudenza, ovvero l’impossibilità di contestare la responsabilità nella fase di opposizione all’esecuzione.

La nuova legge più favorevole alle società di noleggio si applica ai fatti precedenti alla sua entrata in vigore?
No. La Corte ha chiarito che, in materia di sanzioni amministrative come le multe stradali, non vige il principio della retroattività della legge più favorevole. Pertanto, la controversia deve essere decisa sulla base della normativa in vigore al momento in cui è sorta l’obbligazione di contestare i verbali di infrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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