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Responsabilità solidale ATI: la mandante risponde

A seguito della revoca di un finanziamento pubblico, un ente ha citato in giudizio la società mandante di un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI) per ottenere la restituzione delle somme. I tribunali di merito avevano respinto la richiesta, sostenendo che solo la società capogruppo (mandataria) potesse essere convenuta. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, chiarendo il principio della responsabilità solidale ATI: la stazione appaltante ha il diritto di agire direttamente contro qualsiasi impresa membro, inclusa la mandante, per recuperare i fondi.

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Responsabilità solidale ATI: la Stazione Appaltante può agire contro la Mandante

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale negli appalti pubblici: la portata della responsabilità solidale in un’ATI (Associazione Temporanea di Imprese). La Corte ha stabilito che la stazione appaltante può agire direttamente nei confronti di una società mandante per la restituzione di un contributo, anche se la rappresentanza processuale del gruppo spetta alla mandataria. Questa decisione rafforza la tutela degli enti pubblici e definisce chiaramente gli obblighi di tutti i membri di un raggruppamento.

I Fatti del Caso

Una società mandante e una società mandataria costituivano un’ATI per partecipare a un bando regionale, ottenendo un cospicuo finanziamento. Successivamente, l’ente finanziatore regionale revocava il contributo, poiché la società mandataria risultava essere un'”impresa in difficoltà” secondo la normativa comunitaria.

Di conseguenza, l’ente avviava un’azione legale per ottenere la restituzione delle somme già erogate, citando in giudizio direttamente la società mandante. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello respingevano la domanda, sostenendo un difetto di legittimazione passiva. Secondo i giudici di merito, solo la società mandataria, in qualità di rappresentante esclusiva dell’ATI, poteva essere convenuta in giudizio.

L’errore dei Giudici di Merito e il principio della responsabilità solidale ATI

I giudici di primo e secondo grado hanno fondato la loro decisione su un’interpretazione restrittiva del ruolo della mandataria. Pur riconoscendo la sua rappresentanza esclusiva, hanno erroneamente concluso che ciò escludesse la possibilità per la stazione appaltante di agire contro le altre imprese del raggruppamento.

Questa visione non teneva conto del principio cardine della responsabilità solidale ATI, sancito dalla normativa sugli appalti (in particolare dall’art. 37 del D.Lgs. 163/2006, oggi trasfuso nell’art. 48 del D.Lgs. 50/2016). Tale norma stabilisce che l’offerta presentata da un raggruppamento determina la responsabilità solidale e illimitata di tutti i suoi membri nei confronti della stazione appaltante.

La distinzione tra Legittimazione Attiva e Passiva

La Corte di Cassazione ha chiarito la distinzione fondamentale:

Legittimazione Attiva: Se l’ATI deve agire contro* la stazione appaltante (ad esempio, per rivendicare un credito), l’azione deve essere esercitata dalla società mandataria, che ha la rappresentanza processuale esclusiva del gruppo.
Legittimazione Passiva: Se la stazione appaltante deve agire contro* l’ATI (ad esempio, per chiedere la restituzione di somme), può avvalersi della responsabilità solidale. Ciò le consente di citare in giudizio indifferentemente la mandataria, una o più mandanti, o l’intero gruppo.

La rappresentanza esclusiva della mandataria è uno strumento per semplificare la gestione del contratto, ma non uno scudo per le mandanti. Anzi, la legge prevede esplicitamente che la stazione appaltante “può far valere direttamente le responsabilità facenti capo ai mandanti”.

Implicazioni Pratiche della decisione e il rafforzamento della responsabilità solidale ATI

La decisione della Cassazione ha importanti conseguenze pratiche. Anzitutto, fornisce una tutela più ampia alla stazione appaltante, che non è costretta a inseguire unicamente la società mandataria, la quale potrebbe nel frattempo essere diventata insolvente o, come nel caso di specie, essere stata cancellata dal registro delle imprese.

In secondo luogo, ribadisce che la partecipazione a un’ATI comporta oneri significativi per tutte le imprese associate. La responsabilità solidale ATI implica che ogni membro è garante per l’intero adempimento delle obbligazioni contrattuali, non solo per la propria parte di lavoro. Questo principio si applica in modo pieno nei raggruppamenti orizzontali, dove tutte le imprese eseguono la stessa tipologia di prestazione.

Le motivazioni

La Corte Suprema ha cassato la sentenza d’appello, affermando che essa si fondava su un’errata interpretazione delle norme sulla rappresentanza e sulla responsabilità nei raggruppamenti temporanei. La Cassazione ha sottolineato che l’ATI non è un nuovo soggetto giuridico, ma un’aggregazione occasionale di imprese che mantengono la loro autonomia. Il vincolo di solidarietà passiva, voluto dal legislatore, è proprio la chiave di volta del sistema: serve a garantire la stazione appaltante contro l’inadempimento di una qualsiasi delle imprese riunite. Ignorare questo principio significherebbe vanificare lo scopo della norma, lasciando l’ente pubblico privo di tutela nel caso in cui la sola mandataria non sia in grado di far fronte ai propri debiti.

Le conclusioni

In conclusione, l’ordinanza riafferma un principio cruciale: la solidarietà passiva prevale sulla rappresentanza esclusiva. La stazione appaltante, in caso di inadempimento, ha piena facoltà di scegliere quale membro dell’ATI convenire in giudizio per ottenere il soddisfacimento delle proprie pretese. La società mandante non può eccepire un difetto di legittimazione passiva, in quanto la legge la rende direttamente e pienamente responsabile per le obbligazioni assunte dall’intero raggruppamento.

In un’ATI, la stazione appaltante può chiedere la restituzione di un contributo direttamente a una società mandante?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il principio di responsabilità solidale consente alla stazione appaltante di agire direttamente nei confronti di qualsiasi impresa partecipante all’ATI, inclusa la mandante, per ottenere la restituzione di somme o il risarcimento dei danni.

La rappresentanza processuale esclusiva della società mandataria impedisce alla stazione appaltante di agire contro le mandanti?
No. La rappresentanza esclusiva della mandataria vale per le azioni che l’ATI intraprende contro la stazione appaltante (legittimazione attiva). Non limita, invece, il diritto della stazione appaltante di agire contro le singole mandanti in virtù del loro vincolo di responsabilità solidale (legittimazione passiva).

Cosa succede alla responsabilità delle altre imprese se la società mandataria viene cancellata dal registro delle imprese?
La responsabilità solidale delle imprese mandanti rimane pienamente efficace. Anzi, proprio in casi come questo, emerge la funzione di garanzia del vincolo solidale, che permette alla stazione appaltante di rivolgersi alle altre società del raggruppamento per far valere i propri diritti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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