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Responsabilità solidale appalti: quale legge si applica?

Un lavoratore ha citato in giudizio l’appaltatore principale per ottenere il pagamento dell’indennità per ferie non godute. La Corte di Cassazione ha stabilito che per gli appalti pubblici stipulati prima del 19 aprile 2016, la responsabilità dell’appaltatore è regolata dalle norme più ampie del vecchio Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 163/2006), e non da quelle più restrittive del D.Lgs. 276/2003. Questa sentenza chiarisce il perimetro della responsabilità solidale appalti e la successione delle leggi nel tempo.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Solidale Appalti: La Cassazione fa chiarezza sulla legge applicabile

La questione della responsabilità solidale appalti è un tema centrale nel diritto del lavoro, poiché garantisce la tutela dei crediti dei lavoratori impiegati in catene di subappalto. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale su quale normativa applicare ai contratti stipulati prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, con importanti implicazioni per il pagamento delle indennità per ferie non godute. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Caso: La Richiesta del Lavoratore

Un lavoratore, impiegato presso una società cooperativa subappaltatrice nell’ambito di un appalto di servizi di ristorazione, citava in giudizio sia la società appaltatrice principale che la committente per ottenere il pagamento di differenze retributive, tra cui l’indennità per ferie e permessi non goduti maturati fino alla cessazione del rapporto.

La Decisione della Corte d’Appello

La Corte d’Appello aveva parzialmente accolto la domanda, escludendo però proprio l’indennità per ferie non godute. Secondo i giudici di secondo grado, tale indennità non rientrava nei “trattamenti retributivi” previsti dall’art. 29 del D.Lgs. 276/2003, l’unica norma ritenuta applicabile. Inoltre, la richiesta basata sul più ampio art. 118 del D.Lgs. 163/2006 (il vecchio Codice degli Appalti) era stata considerata una domanda nuova, inammissibile in appello, e comunque riferita a una norma abrogata.

L’Analisi della Cassazione sulla Responsabilità Solidale Appalti

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la decisione della Corte territoriale, accogliendo il ricorso del lavoratore sulla base di tre argomenti principali.

Il Principio “Tempus Regit Actum” e la Legge Applicabile

Il primo punto cruciale riguarda l’individuazione della legge applicabile. Il contratto di appalto in questione era stato stipulato nel settembre 2013. Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 50/2016), che ha abrogato il precedente, è entrato in vigore il 19 aprile 2016. Le disposizioni transitorie del nuovo codice (art. 216) stabiliscono chiaramente che le vecchie norme continuano ad applicarsi ai contratti i cui bandi sono stati pubblicati prima della nuova legge. Di conseguenza, il caso doveva essere disciplinato dall’art. 118 del vecchio Codice (D.Lgs. 163/2006) e non dal nuovo.

Invocare una Norma Diversa Non è “Domanda Nuova”

La Cassazione ha chiarito che il semplice fatto di invocare una norma giuridica diversa (l’art. 118 del D.Lgs. 163/2006 anziché l’art. 29 del D.Lgs. 276/2003) non costituisce un “mutamento di domanda” quando i fatti posti a fondamento della richiesta (causa petendi) e l’oggetto della richiesta stessa (petitum) rimangono identici. Nel caso di specie, il lavoratore chiedeva sempre la stessa cosa (il pagamento dell’indennità) sulla base degli stessi fatti (mancata fruizione delle ferie e rapporto di appalto). Pertanto, la Corte d’Appello avrebbe dovuto esaminare la domanda alla luce di entrambe le normative.

Differenza tra “Trattamenti Retributivi” e “Trattamenti Economici”

Questo è il punto più significativo. La Corte Suprema ha evidenziato la differenza sostanziale tra le due normative:
* Art. 29, D.Lgs. 276/2003: Parla di “trattamenti retributivi”, un’espressione che la giurisprudenza interpreta in senso restrittivo, escludendo l’indennità per ferie non godute, la quale ha una natura mista (in parte retributiva e in parte risarcitoria).
* Art. 118, D.Lgs. 163/2006: Utilizza una dizione molto più ampia, estendendo la responsabilità solidale ai “trattamenti economici e normativi”. Questa formulazione include senza dubbio anche l’indennità sostitutiva per le ferie, garantendo una tutela più forte per il lavoratore.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa a un nuovo esame. Il ragionamento si fonda sul principio fondamentale della corretta applicazione della legge nel tempo. La Corte d’Appello ha errato nel non considerare la data di stipula del contratto d’appalto, che imponeva l’applicazione del regime normativo previgente (D.Lgs. 163/2006). Inoltre, ha errato nell’applicare rigidamente il divieto di domande nuove in appello, non riconoscendo che il fondamento della pretesa del lavoratore era rimasto invariato. La distinzione tra la portata restrittiva della responsabilità secondo il D.Lgs. 276/2003 e quella estensiva del D.Lgs. 163/2006 è stata decisiva per riconoscere il diritto del lavoratore a vedere esaminata la sua richiesta anche sotto il profilo della normativa più favorevole e correttamente applicabile al caso concreto.

Conclusioni: Cosa Cambia per Lavoratori e Aziende

Questa sentenza riafferma un importante principio di tutela per i lavoratori impiegati in appalti pubblici la cui disciplina è antecedente al 2016. Stabilisce che la responsabilità solidale appalti dell’impresa appaltatrice si estende a tutti i trattamenti economici, inclusa l’indennità per ferie non godute. Per le aziende, ciò significa dover prestare attenzione alla data di stipula dei contratti per identificare correttamente l’estensione dei propri obblighi solidali. Per i lavoratori, rappresenta la conferma che i loro diritti, anche quelli a natura non strettamente retributiva, sono protetti dal vincolo di solidarietà che lega committente, appaltatore e subappaltatore.

Quale legge regola la responsabilità solidale per un contratto d’appalto pubblico stipulato prima del 19 aprile 2016?
Per i contratti d’appalto i cui bandi sono stati pubblicati prima del 19 aprile 2016, si applica la normativa precedente al nuovo Codice dei Contratti Pubblici, ovvero l’art. 118 del D.Lgs. n. 163/2006.

L’indennità per ferie non godute rientra nella responsabilità solidale prevista dal vecchio Codice degli Appalti (D.Lgs. 163/2006)?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la dizione “trattamenti economici e normativi” usata dall’art. 118 del D.Lgs. 163/2006 è sufficientemente ampia da includere l’indennità sostitutiva per ferie non godute, a differenza della più restrittiva espressione “trattamenti retributivi” dell’art. 29 del D.Lgs. 276/2003.

Se un lavoratore in appello invoca una norma diversa per sostenere la stessa richiesta, si tratta di una domanda nuova e inammissibile?
No. La Corte ha chiarito che non si configura un’inammissibile “domanda nuova” se il lavoratore si limita a indicare una diversa base giuridica (una norma di legge differente) per la medesima pretesa, fondata sugli stessi fatti e con lo stesso oggetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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