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Responsabilità solidale appalti: quale legge si applica?

Un lavoratore ha citato in giudizio l’appaltatore e il committente per il mancato pagamento dell’indennità per ferie non godute. La Corte di Cassazione ha stabilito che per i contratti d’appalto pubblici stipulati prima dell’aprile 2016, si applica la disciplina più ampia del D.Lgs. 163/2006. Questa norma sulla responsabilità solidale appalti copre i “trattamenti economici e normativi”, includendo quindi anche l’indennità per ferie, a differenza della legislazione successiva, più restrittiva. La Corte d’Appello aveva erroneamente applicato la norma sbagliata.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Solidale Appalti: La Legge Applicabile ai Vecchi Contratti

Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale della tutela dei lavoratori: la responsabilità solidale appalti pubblici. La decisione chiarisce quale normativa applicare ai contratti stipulati prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti del 2016, con importanti conseguenze per il recupero di crediti come l’indennità per ferie non godute. Analizziamo insieme la vicenda e le conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: La Richiesta del Lavoratore

Un lavoratore, impiegato presso una cooperativa nell’ambito di un appalto di servizi ferroviari, si è rivolto al tribunale per ottenere il pagamento delle differenze retributive, in particolare l’indennità sostitutiva per ferie e permessi non goduti maturati tra il 2014 e il 2017. La sua domanda era rivolta non solo al suo datore di lavoro diretto (una cooperativa poi fallita), ma anche, in solido, alla società appaltatrice principale e alla società committente.

La Decisione nei Primi Gradi di Giudizio

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano accolto solo in parte la domanda del lavoratore. I giudici di merito avevano escluso che l’indennità per ferie non godute potesse rientrare nell’ambito della responsabilità solidale. La loro decisione si basava sull’applicazione dell’art. 29 del D.Lgs. 276/2003 (Legge Biagi), che limita la solidarietà ai soli “trattamenti retributivi”. Secondo un orientamento consolidato, questa nozione non comprende l’indennità per ferie, che ha una natura mista (in parte retributiva, in parte risarcitoria).

La Questione Giuridica: Quale Legge si Applica alla Responsabilità Solidale Appalti?

Il cuore del ricorso in Cassazione verteva sulla corretta individuazione della norma applicabile. Il contratto d’appalto originario era stato stipulato nel 2013, prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016), che ha abrogato il precedente (D.Lgs. 163/2006).

La Tesi del Lavoratore: l’Applicazione del Vecchio Codice Appalti

Il lavoratore sosteneva che, in base alle disposizioni transitorie del nuovo codice, al suo caso dovesse applicarsi la normativa vigente al momento della stipula del contratto. In particolare, l’art. 118, comma 6, del D.Lgs. 163/2006, che prevedeva una responsabilità solidale dell’appaltatore per l’osservanza dei “trattamenti economici e normativi”, una dicitura ben più ampia di quella prevista dalla Legge Biagi.

La Posizione delle Corti di Merito: una Lettura Restrittiva

Le corti di merito, invece, avevano ritenuto che, essendo i crediti maturati fino al 2017 e quindi dopo l’abrogazione del vecchio codice, dovesse applicarsi la normativa generale e più restrittiva dell’art. 29 del D.Lgs. 276/2003.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del lavoratore, cassando la sentenza d’appello e chiarendo in modo definitivo i principi da applicare.

La Corretta Individuazione della Norma Applicabile

Il punto centrale della motivazione riguarda il regime transitorio. La Corte ha affermato che l’art. 216 del D.Lgs. 50/2016 salva espressamente l’applicazione della vecchia normativa per tutte le procedure e i contratti i cui bandi siano stati pubblicati prima della sua entrata in vigore (19 aprile 2016). Poiché il contratto in questione risaliva al 2013, la norma di riferimento per la responsabilità solidale appalti era l’art. 118 del D.Lgs. 163/2006.

La Natura della Responsabilità Solidale nel Codice del 2006

Una volta stabilita la norma applicabile, la Cassazione ha sottolineato la differenza sostanziale tra le due discipline. L’art. 118 del vecchio codice, parlando di “trattamenti economici e normativi”, estende la garanzia a tutte le componenti del rapporto di lavoro, non solo a quelle puramente retributive. L’indennità per ferie non godute, essendo un diritto di natura mista ma comunque strettamente connesso al rapporto di lavoro, rientra a pieno titolo in questa categoria. La responsabilità solidale dell’appaltatore, quindi, copre anche questo tipo di credito.

L’Inesistenza di una “Domanda Nuova”

La Corte ha anche respinto l’eccezione secondo cui l’invocazione dell’art. 118 in una fase successiva del giudizio costituisse una domanda nuova e inammissibile. I giudici hanno chiarito che, finché i fatti alla base della richiesta (causa petendi) e l’oggetto della richiesta (petitum) rimangono invariati, la specificazione di una diversa norma giuridica a sostegno della propria pretesa non costituisce un mutamento della domanda.

Conclusioni

Questa sentenza rappresenta un’importante vittoria per la tutela dei diritti dei lavoratori impiegati nella catena degli appalti pubblici. La Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale di successione delle leggi nel tempo: i contratti restano disciplinati dalla legge in vigore al momento della loro stipulazione. Di conseguenza, per tutti gli appalti pubblici antecedenti al 2016, la responsabilità solidale appalti è più ampia e garantista, comprendendo non solo gli stipendi ma anche crediti fondamentali come l’indennità per le ferie non godute.

Per i contratti pubblici stipulati prima del 2016, quale legge regola la responsabilità solidale per i crediti dei lavoratori?
Secondo la sentenza, si applica l’art. 118, comma 6, del D.Lgs. n. 163/2006 (il vecchio Codice degli Appalti), in virtù delle disposizioni transitorie del nuovo codice. Questa norma prevede una tutela più ampia per il lavoratore.

L’indennità per ferie non godute rientra nella responsabilità solidale prevista dal vecchio Codice degli Appalti?
Sì. La Corte ha chiarito che la dicitura “trattamenti economici e normativi”, utilizzata dall’art. 118 del D.Lgs. 163/2006, è abbastanza ampia da includere anche l’indennità sostitutiva delle ferie, a differenza della nozione più ristretta di “trattamenti retributivi”.

Invocare in appello una norma diversa da quella indicata in primo grado costituisce una domanda inammissibile?
No. La Corte ha stabilito che non si tratta di una “domanda nuova”, e quindi è ammissibile, se i fatti posti a fondamento della richiesta e l’oggetto della stessa rimangono identici. La semplice modifica del fondamento giuridico non altera la domanda.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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