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Responsabilità solidale appalti: la guida completa

La Corte di Cassazione ha stabilito che, negli appalti pubblici, la responsabilità solidale del committente si estende a tutti gli emolumenti previsti dal contratto collettivo, inclusa l’indennità per ferie e permessi non goduti, indipendentemente dalla loro natura retributiva o risarcitoria. In un caso riguardante una catena di subappalti nel settore della ristorazione ferroviaria, la Corte ha cassato la decisione d’appello che limitava tale responsabilità al solo TFR, applicando la disciplina specifica del Codice degli Appalti (D.Lgs. 163/2006) che prevale su quella generale.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Solidale Appalti: Tutele Estese a Ferie e Permessi

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha rafforzato le tutele per i lavoratori impiegati in catene di appalti e subappalti, in particolare nel settore pubblico. Il principio affermato è cruciale: la responsabilità solidale appalti non si limita alle sole componenti retributive dello stipendio, ma si estende a tutti gli emolumenti previsti dai contratti collettivi, come l’indennità per ferie e permessi non goduti. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa: Una Complessa Catena Contrattuale

Il caso trae origine dalla richiesta di un lavoratore, dipendente di una cooperativa, impiegato in un servizio di ristorazione e approvvigionamento a bordo dei treni. La struttura contrattuale era particolarmente articolata:
1. Una grande società ferroviaria (committente) aveva affidato l’appalto a una società di ristorazione.
2. Questa, a sua volta, aveva subappaltato il servizio a un consorzio.
3. Infine, il consorzio aveva affidato l’esecuzione materiale del servizio alla cooperativa, datrice di lavoro del ricorrente.

Il lavoratore, non avendo ricevuto il pagamento di alcune somme, tra cui il TFR e l’indennità per ferie e permessi non goduti, ha agito in giudizio contro il proprio datore di lavoro e, in solido, contro tutti gli altri soggetti della filiera.

La Decisione della Corte d’Appello

La Corte d’Appello aveva accolto solo parzialmente le richieste del lavoratore. I giudici di secondo grado avevano applicato l’articolo 29 del D.Lgs. 276/2003, ritenendo che la responsabilità solidale degli intermediari della filiera fosse limitata ai soli crediti di natura “retributiva”, come il TFR. Avevano invece escluso da tale garanzia le somme dovute a titolo di indennità sostitutiva per ferie e permessi non goduti, considerandole di natura risarcitoria e non puramente retributiva. Di conseguenza, solo il datore di lavoro diretto era stato condannato al pagamento di tali indennità.

Il Ricorso e la Disciplina della Responsabilità Solidale Appalti Pubblici

Il lavoratore ha impugnato la sentenza in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel non applicare la normativa specifica prevista per gli appalti pubblici. L’argomento centrale del ricorso si basava sull’articolo 118, comma 6, del D.Lgs. 163/2006 (il Codice degli Appalti all’epoca vigente), che disciplina in modo più stringente la responsabilità solidale appalti nel settore pubblico.

Secondo questa norma, l’affidatario principale è tenuto a osservare integralmente il trattamento economico e normativo previsto dai contratti collettivi ed è responsabile in solido con il subappaltatore per l’adempimento di tali obblighi.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi del lavoratore. Ha chiarito che, in presenza di un appalto pubblico di servizi, si applica un duplice regime di responsabilità: quello generale previsto dall’art. 29 del D.Lgs. 276/2003 e quello, più specifico e rigoroso, del Codice degli Appalti.

Il punto fondamentale della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 118 del D.Lgs. 163/2006. Questa norma, secondo la Corte, non fa alcuna distinzione sulla natura (retributiva o risarcitoria) degli emolumenti dovuti al lavoratore. L’unico requisito è che tali emolumenti trovino il loro fondamento nel contratto collettivo nazionale e territoriale applicabile. Poiché il diritto alle ferie, ai permessi e alla relativa indennità sostitutiva deriva direttamente dal contratto collettivo, anche queste voci rientrano a pieno titolo nell’ambito della responsabilità solidale del committente e degli altri intermediari.

La Corte ha quindi affermato che la norma mira a garantire l’integrale osservanza del trattamento economico e normativo, senza riguardo alla natura specifica delle singole voci. La sentenza d’appello, limitando la tutela, si è discostata da questo principio ed è stata quindi cassata.

Conclusioni

La decisione consolida un importante principio a tutela dei lavoratori negli appalti pubblici. La responsabilità solidale appalti del committente e dell’appaltatore principale è onnicomprensiva e copre tutti gli obblighi contrattuali del subappaltatore verso i suoi dipendenti, purché previsti dalla contrattazione collettiva. Questo significa che i lavoratori hanno una garanzia più forte per il recupero dei propri crediti, inclusi quelli per ferie e permessi non fruiti, potendo rivolgersi direttamente ai soggetti economicamente più solidi della filiera. Per le imprese che operano in appalti pubblici, ciò comporta la necessità di una maggiore vigilanza sulla regolarità contributiva e retributiva dei propri subappaltatori per non incorrere in tali responsabilità.

Negli appalti pubblici, il committente è responsabile solo per le retribuzioni del dipendente del subappaltatore?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la responsabilità solidale del committente e dell’appaltatore principale si estende a tutti gli obblighi contrattuali previsti dai contratti collettivi nazionali e territoriali, non solo a quelli di natura strettamente retributiva.

La responsabilità solidale si applica anche all’indennità per ferie e permessi non goduti?
Sì. Poiché il diritto a ferie, permessi e alla relativa indennità sostitutiva ha fondamento nel contratto collettivo, rientra pienamente nell’ambito della responsabilità solidale prevista dalla normativa sugli appalti pubblici (nello specifico, l’art. 118, comma 6, del D.Lgs. 163/2006).

Quale normativa prevale in caso di appalti pubblici di servizi?
In caso di appalti pubblici, si applica un duplice regime di responsabilità. Tuttavia, la disciplina specifica del Codice degli Appalti, essendo più rigorosa e mirata, prevale e si affianca a quella generale (come l’art. 29 del D.Lgs. 276/2003), garantendo una tutela più ampia per il lavoratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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