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Responsabilità solidale appalti: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha stabilito che i lavoratori in un appalto pubblico possono vedersi applicare la disciplina sulla responsabilità solidale appalti prevista dal Codice dei Contratti Pubblici, anche se non l’hanno invocata in primo grado. I giudici hanno chiarito che modificare il riferimento normativo in appello, a parità di fatti e di richiesta, non costituisce una domanda nuova e inammissibile, in applicazione del principio ‘iura novit curia’. La sentenza ha quindi cassato la decisione d’appello che negava ai lavoratori il diritto di chiedere il pagamento delle ferie non godute in solido tra committente e appaltatore.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Solidale negli Appalti Pubblici: Cambiare Norma in Appello non è Domanda Nuova

La tutela dei lavoratori nella filiera degli appalti è un tema cruciale, specialmente quando si parla di responsabilità solidale appalti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, affermando che un lavoratore può invocare in appello una norma diversa da quella usata in primo grado senza che ciò venga considerata una domanda inammissibile. Questo principio rafforza la posizione dei dipendenti e riafferma il potere del giudice di applicare il diritto correttamente, a prescindere dalle iniziali impostazioni delle parti.

Il Caso: La Catena dell’Appalto e i Diritti dei Lavoratori

Il caso ha origine dalla richiesta di due lavoratori impiegati nel servizio di ristorazione a bordo treno. I lavoratori, formalmente dipendenti di una cooperativa, agivano in giudizio contro l’intera filiera dell’appalto: la grande società di trasporti pubblici committente, la società di ristorazione affidataria e un consorzio subaffidatario. L’obiettivo era ottenere il pagamento delle indennità per ferie e permessi non goduti, chiedendo che tutte le società fossero condannate in solido, sulla base della normativa generale sugli appalti privati.

Il Percorso Giudiziario e la questione della “Domanda Nuova”

Sia in primo grado che in appello, la richiesta dei lavoratori per le indennità di ferie e permessi era stata respinta. I giudici di merito avevano ritenuto che tali indennità avessero natura risarcitoria e non retributiva, escludendole così dal perimetro della responsabilità solidale prevista dalla legge generale.

In appello, i lavoratori avevano tentato di fondare la loro pretesa su una norma specifica del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 163/2006), più favorevole. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva dichiarato questa mossa inammissibile, bollandola come una “domanda nuova”, ovvero un tentativo di introdurre un tema di indagine e decisione completamente diverso rispetto al primo grado di giudizio.

L’Analisi della Cassazione sulla Responsabilità Solidale Appalti

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la decisione d’appello, accogliendo il ricorso dei lavoratori. Il cuore della sentenza si basa sul principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: iura novit curia (il giudice conosce le leggi).

I giudici supremi hanno spiegato che non si può parlare di domanda nuova quando i fatti storici alla base della richiesta e il bene richiesto rimangono identici. Nel caso di specie, i fatti erano la prestazione lavorativa all’interno della catena dell’appalto e la richiesta era il pagamento delle indennità. Invocare una diversa disposizione di legge per sostenere la stessa richiesta non altera la causa, ma rappresenta semplicemente una diversa qualificazione giuridica, che il giudice ha il potere e il dovere di compiere autonomamente.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che il giudice deve individuare la norma applicabile in funzione dell’interesse sostanziale protetto. Poiché l’appalto in questione riguardava servizi pubblici essenziali e vedeva come committente un ente aggiudicatore, la sua disciplina ricadeva naturalmente nell’alveo del Codice dei Contratti Pubblici allora vigente (il D.Lgs. 163/2006, applicabile ratione temporis poiché il contratto era stato stipulato nel 2013). La responsabilità solidale prevista da tale codice ha una portata potenzialmente più ampia rispetto a quella della normativa generale. Di conseguenza, negare ai lavoratori la possibilità di far valere questa norma sarebbe stato un errore di diritto e una violazione del principio iura novit curia. La Corte ha chiarito che il potere del giudice di qualificare la domanda non si esaurisce in primo grado ma persiste anche in appello, a meno che sulla qualificazione precedente non si sia formato un giudicato interno.

Le conclusioni

In conclusione, la Cassazione ha cassato la sentenza d’appello e ha rinviato la causa a un’altra sezione della stessa Corte, che dovrà riesaminare il merito della questione applicando i principi enunciati. Questa decisione ha implicazioni pratiche significative: rafforza la tutela dei lavoratori negli appalti pubblici, confermando che la responsabilità solidale appalti copre i trattamenti economici in senso ampio. Inoltre, ribadisce un principio processuale cardine, evitando che un eccessivo formalismo impedisca l’applicazione della legge più pertinente e la realizzazione della giustizia sostanziale.

Invocare in appello una norma diversa da quella del primo grado costituisce una ‘domanda nuova’ inammissibile?
No, secondo la Cassazione non si tratta di una domanda nuova se i fatti posti a fondamento della richiesta e il bene richiesto rimangono invariati. È compito del giudice applicare la legge corretta in base al principio ‘iura novit curia’.

Quale regime di responsabilità solidale si applica a un contratto d’appalto pubblico stipulato prima del 2016?
Si applica il regime previsto dalla normativa vigente al momento della stipula del contratto, ovvero l’art. 118, comma 6, del D.Lgs. n. 163/2006, come confermato dalle disposizioni transitorie del successivo Codice dei Contratti Pubblici.

L’indennità per ferie e permessi non goduti rientra nella responsabilità solidale prevista dal vecchio Codice degli Appalti Pubblici?
La sentenza non decide direttamente questo punto, ma cassa la decisione che lo aveva escluso. Rinviando la causa, la Cassazione obbliga la Corte d’Appello a valutare la domanda proprio alla luce della disciplina sulla responsabilità solidale del D.Lgs. 163/2006, che mira a tutelare integralmente il trattamento economico e normativo dei lavoratori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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