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Responsabilità soci cancellazione: la Cassazione decide

Un condominio ha citato in giudizio la società costruttrice per gravi difetti dell’edificio. Dopo la cancellazione della società dal registro delle imprese, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema della responsabilità dei soci. La sentenza stabilisce che la responsabilità soci cancellazione sorge automaticamente con il trasferimento del patrimonio residuo in comunione tra loro, senza necessità di provare l’effettivo incasso delle somme. Inoltre, la Corte ha dichiarato nulla qualsiasi rinuncia preventiva alla garanzia per gravi difetti ex art. 1669 c.c., poiché posta a tutela di interessi pubblici.

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Responsabilità Soci Cancellazione: La Cassazione Interviene su Debiti Sociali e Gravi Difetti

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 18720 del 2024, offre chiarimenti cruciali su due temi di grande rilevanza pratica: la responsabilità soci cancellazione per i debiti della società estinta e l’inderogabilità della garanzia per gravi difetti negli immobili. Questa pronuncia stabilisce principi importanti per la tutela dei creditori sociali e degli acquirenti di immobili, delineando i confini della responsabilità patrimoniale dopo la fine della vita di una società.

I Fatti del Caso: Vizi Costruttivi e Società Cancellata

La vicenda ha origine dalla richiesta di risarcimento avanzata da un Condominio nei confronti della Società Costruttrice per gravi vizi e difetti presenti nelle parti comuni dell’edificio. La Società Costruttrice, a sua volta, chiamava in causa gli eredi del Progettista e Direttore dei lavori.

Durante il giudizio di primo grado, la Società Costruttrice veniva cancellata dal Registro delle Imprese. Il Tribunale condannava in solido gli eredi del Progettista e gli ex soci della società estinta a risarcire il Condominio. La responsabilità dei soci veniva affermata fino alla concorrenza delle somme risultanti dal bilancio finale di liquidazione, trasferite nel loro patrimonio.

La Decisione della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ribaltava la decisione di primo grado. Per quanto riguarda gli ex soci, i giudici di secondo grado ritenevano che il Condominio non avesse fornito la prova dell’effettiva riscossione delle somme da parte dei soci. La semplice indicazione di un attivo nel bilancio di liquidazione non era considerata sufficiente a fondare la loro responsabilità.

Relativamente agli eredi del Progettista, la Corte d’Appello considerava valido ed efficace un accordo transattivo stipulato tra la Cooperativa Appaltante e lo studio tecnico, con cui si rinunciava a far valere ogni responsabilità per vizi dell’opera. Tale rinuncia veniva ritenuta opponibile anche al Condominio.

L’Analisi della Cassazione sulla responsabilità soci cancellazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Condominio, cassando la sentenza d’appello e stabilendo principi di diritto fondamentali.

Il Fenomeno Successorio Post-Cancellazione

Il punto centrale della decisione riguarda l’interpretazione dell’art. 2495 c.c. e la responsabilità soci cancellazione. La Suprema Corte, richiamando l’orientamento delle Sezioni Unite (sent. n. 6070/2013), ha chiarito che la cancellazione della società dal Registro delle Imprese determina un fenomeno successorio. I diritti e i beni non liquidati si trasferiscono ai soci in regime di comunione pro indiviso, mentre i debiti sociali non estinti non si cancellano, ma si trasferiscono anch’essi in capo ai soci.

Di conseguenza, i soci sono considerati successori della società e rispondono dei debiti sociali nei limiti di quanto hanno ricevuto dal bilancio finale di liquidazione. La Cassazione ha specificato che il termine “somme riscosse” non deve essere interpretato in senso restrittivo (come materiale incasso), ma in senso più ampio. L’attribuzione delle poste attive del bilancio ai soci, anche se in comunione, costituisce il presupposto della loro responsabilità, senza che il creditore debba provare l’effettivo incasso fisico delle somme.

La Nullità della Rinuncia alla Garanzia per Gravi Difetti

Il secondo principio fondamentale affermato dalla Corte riguarda la garanzia per gravi difetti prevista dall’art. 1669 c.c. La Cassazione ha ribadito la natura extracontrattuale di tale responsabilità, posta a tutela di interessi generali come la stabilità e la solidità degli edifici e l’incolumità personale dei cittadini.

In virtù di questa sua finalità pubblicistica, tale responsabilità è inderogabile e non può essere oggetto di rinuncia preventiva. L’accordo tra la cooperativa e lo studio tecnico è stato quindi dichiarato nullo, in quanto volto a esonerare il professionista da una responsabilità che trascende il rapporto contrattuale tra le parti. Il fatto che l’accordo fosse stato stipulato ad opere ultimate non ne muta la natura preventiva, poiché è stato concluso prima della manifestazione dei vizi e dei presupposti per l’applicazione della garanzia.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione sistematica e funzionale delle norme. Per quanto riguarda la responsabilità soci cancellazione, si valorizza la tutela del creditore, evitando che la mera formalità della cancellazione possa vanificare le sue pretese. La teoria del fenomeno successorio garantisce una continuità nei rapporti giuridici, imputando direttamente ai soci, quali successori, le posizioni debitorie della società estinta, sebbene entro i limiti dell’attivo ricevuto. Per la garanzia ex art. 1669 c.c., la motivazione risiede nella natura di ordine pubblico della norma, che non può essere derogata dalla volontà privata per proteggere interessi superiori e collettivi.

Le Conclusioni

La sentenza n. 18720/2024 consolida due importanti principi a tutela dei terzi. Primo, i creditori di una società cancellata possono agire direttamente contro gli ex soci, i quali rispondono nei limiti dell’attivo risultante dal bilancio di liquidazione, senza che sia necessario provare l’effettivo e materiale incasso di tali somme. Secondo, la garanzia per gravi difetti degli immobili è un presidio non negoziabile, e qualsiasi patto di rinuncia preventiva è da considerarsi nullo. Si tratta di una decisione che rafforza la protezione dei creditori e degli acquirenti di immobili, chiarendo i contorni della responsabilità oltre l’esistenza formale dell’impresa.

Dopo la cancellazione di una società, i creditori possono agire contro gli ex soci?
Sì, i creditori sociali insoddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci dopo la cancellazione della società, ma solo fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione.

Per dimostrare la responsabilità dei soci dopo la cancellazione, è necessario provare che abbiano materialmente incassato le somme dal bilancio di liquidazione?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che non è necessaria la prova dell’effettivo e materiale incasso. L’attribuzione delle poste attive ai soci, anche se in un regime di comunione indivisa, è sufficiente a costituire il presupposto per la loro responsabilità, poiché si verifica un fenomeno successorio nei rapporti della società estinta.

È possibile rinunciare preventivamente alla garanzia per gravi difetti di un immobile prevista dall’art. 1669 c.c.?
No, non è possibile. La responsabilità per gravi difetti ha natura extracontrattuale ed è posta a tutela di interessi generali inderogabili, come la stabilità degli edifici e l’incolumità pubblica. Pertanto, qualsiasi patto che escluda o limiti preventivamente tale responsabilità è da considerarsi nullo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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