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Responsabilità proprietario: trattore non a norma

Una sentenza della Corte d’Appello ha confermato la responsabilità del proprietario di un trattore agricolo per la morte di un suo dipendente, avvenuta a causa della mancanza di dispositivi di sicurezza obbligatori. La Corte ha stabilito che tale omissione configura una responsabilità da circolazione stradale ex art. 2054 c.c., coperta da assicurazione RCA. È stato inoltre chiarito che, in questo specifico contesto, il conducente-dipendente va considerato come ‘terzo’ avente diritto al risarcimento, rigettando l’appello della compagnia assicuratrice.

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Pubblicato il 12 aprile 2025 in Diritto Civile, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Responsabilità del Proprietario: Trattore non a Norma e Copertura Assicurativa

Un tragico incidente stradale coinvolgente un trattore agricolo ha portato la Corte d’Appello a pronunciarsi su un tema cruciale: la responsabilità del proprietario quando un veicolo non è conforme alle normative di sicurezza. La sentenza analizza il confine tra responsabilità da circolazione stradale e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, con importanti implicazioni per la copertura assicurativa RCA.

I Fatti di Causa

Un bracciante agricolo, dipendente di un’azienda agricola individuale, perdeva la vita in un incidente mentre era alla guida di un trattore. Il mezzo, di proprietà del suo datore di lavoro, trainava un rimorchio carico di sementi e concime su una strada extraurbana in forte pendenza (12%). A causa dell’assenza di un dispositivo di frenatura autonomo per il rimorchio e della mancanza di una struttura di protezione antiribaltamento, il conducente perdeva il controllo del veicolo, che si ribaltava schiacciandolo.

Le indagini tecniche accertavano che il trattore, costruito negli anni ’70, non era stato adeguato alle normative sulla sicurezza introdotte successivamente, in particolare dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro).

La Decisione di Primo Grado

Il Tribunale di primo grado aveva dichiarato la responsabilità esclusiva del datore di lavoro, in qualità di proprietario del mezzo. La colpa risiedeva nell’aver messo in circolazione un veicolo privo dei necessari dispositivi di sicurezza, condannandolo in solido con la sua compagnia assicuratrice a risarcire i familiari della vittima. Il giudice aveva qualificato il conducente come ‘terzo’ ai fini assicurativi, data la causa del sinistro riconducibile a un difetto strutturale del veicolo.

I Motivi dell’Appello e la Responsabilità del Proprietario

La compagnia di assicurazione proponeva appello, sostenendo principalmente quattro punti:
1. Un concorso di colpa del conducente.
2. L’inapplicabilità della disciplina sulla circolazione stradale (art. 2054 c.c.), trattandosi di una questione di sicurezza sul lavoro.
3. L’esclusione del conducente dalla categoria di ‘terzo’ risarcibile ai sensi dell’art. 129 del Codice delle Assicurazioni.
4. L’eventuale responsabilità del costruttore del veicolo e non del proprietario.

Le Motivazioni della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha rigettato integralmente l’appello, confermando la sentenza di primo grado con argomentazioni chiare e precise.

Nessun Concorso di Colpa del Lavoratore

I giudici hanno escluso qualsiasi colpa del conducente. In quanto lavoratore subordinato, non aveva la facoltà di rifiutarsi di usare il mezzo messo a disposizione dal datore di lavoro. La sua condotta di guida è stata ritenuta una conseguenza diretta e inevitabile dell’inadeguatezza del veicolo. La causa principale del sinistro è stata identificata nell’impossibilità di frenare il rimorchio, che ha spinto il trattore a una velocità incontrollabile.

La Responsabilità del Proprietario per Circolazione di Veicolo Inidoneo

La Corte ha ribadito che il caso rientra pienamente nell’ambito dell’art. 2054 c.c. Sebbene la colpa del proprietario derivi dalla violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro, tale violazione si è concretizzata nel momento in cui ha consentito la circolazione su strada di un veicolo intrinsecamente pericoloso. L’aver immesso in circolazione un complesso veicolare inidoneo a percorrere in sicurezza una strada in pendenza costituisce il fondamento della responsabilità del proprietario.

Il Conducente è ‘Terzo’ e ha Diritto alla Copertura RCA

Questo è il punto giuridicamente più rilevante. La Corte, richiamando la giurisprudenza della Cassazione, ha affermato che la regola che esclude il conducente dalla copertura RCA non si applica quando l’incidente è causato da vizi di costruzione o difetti di manutenzione del veicolo. In questi casi, la responsabilità del proprietario (art. 2054, comma 4, c.c.) è coperta dall’assicurazione, e il danno subito dal conducente deve essere risarcito. L’omesso adeguamento del trattore alle normative di sicurezza è stato equiparato a un ‘difetto’ che rende il veicolo inidoneo, facendo scattare la copertura assicurativa anche a favore di chi era alla guida.

Le Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio fondamentale: la responsabilità del proprietario di un veicolo non si limita alla manutenzione ordinaria, ma include l’obbligo di adeguare il mezzo a tutte le normative di sicurezza sopravvenute, anche se non previste al momento della sua costruzione. La violazione di questo dovere, qualora causi un sinistro, fa scattare la copertura dell’assicurazione RCA anche per i danni subiti dal conducente, specialmente se quest’ultimo è un lavoratore dipendente che non ha avuto scelta sull’utilizzo del mezzo.

Il proprietario di un veicolo è responsabile per un incidente causato dalla mancanza di dispositivi di sicurezza resi obbligatori da una legge successiva alla sua costruzione?
Sì, la Corte ha confermato la piena responsabilità del proprietario per non aver adeguato il trattore agricolo alle normative sulla sicurezza (come il sistema di frenatura del rimorchio e la struttura antiribaltamento) imposte da leggi successive alla data di fabbricazione del mezzo.

L’assicurazione RCA copre i danni subiti dal conducente se l’incidente è causato dall’inidoneità del veicolo?
Sì. La sentenza chiarisce che quando l’incidente è riconducibile a un difetto del veicolo per colpa del proprietario (incluso il mancato adeguamento alle norme di sicurezza), il conducente viene considerato ‘terzo’ e ha diritto al risarcimento da parte della compagnia assicuratrice del proprietario.

La violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro può essere considerata una responsabilità da circolazione stradale?
Sì. Anche se la colpa del proprietario-datore di lavoro nasce dalla violazione di norme a tutela della sicurezza dei lavoratori, il fatto che questa violazione abbia causato un incidente durante la circolazione su strada fa ricadere la fattispecie nell’ambito della responsabilità per circolazione di veicoli (art. 2054 c.c.).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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