LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità professionale notaio: il nesso causale

Una contribuente ha citato in giudizio un notaio per un’errata valutazione di un immobile in una dichiarazione di successione, sostenendo che ciò avesse causato un pesante accertamento fiscale per plusvalenza dopo la vendita del bene. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la responsabilità professionale del notaio è esclusa. Il danno non derivava direttamente dall’errore del professionista, ma dalla successiva e autonoma omissione della contribuente, che non aveva dichiarato la plusvalenza nella propria dichiarazione dei redditi, interrompendo così il nesso causale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Professionale del Notaio: Il Nesso Causale Interrompe il Risarcimento

L’ordinanza n. 8544/2024 della Corte di Cassazione offre un’analisi cruciale sulla responsabilità professionale del notaio, delineando i confini del suo operato e le conseguenze di eventuali errori. Il caso esaminato chiarisce come un’azione successiva del cliente possa interrompere il nesso causale tra l’errore del professionista e il danno lamentato, escludendo il diritto al risarcimento.

I Fatti di Causa: Un Errore di Valutazione e le Sue Conseguenze Fiscali

La vicenda ha origine da una dichiarazione di successione redatta da un notaio per conto di un’erede. In tale documento, il valore di un terreno edificabile, parte dell’asse ereditario, veniva indicato in una cifra irrisoria (appena 800 euro). Successivamente, l’erede e suo fratello vendevano lo stesso terreno per un corrispettivo significativamente più alto, realizzando una cospicua plusvalenza.

L’Agenzia delle Entrate, rilevando la mancata indicazione di tale plusvalenza nella dichiarazione dei redditi dell’erede, procedeva con un accertamento fiscale. Ne scaturiva una pretesa erariale di oltre 165.000 euro, comprensiva di imposte, sanzioni e interessi. Ritenendo che il danno fosse diretta conseguenza dell’erronea e incongrua valutazione iniziale del notaio, l’erede lo citava in giudizio per ottenere il risarcimento.

Il Percorso Giudiziario e la questione della responsabilità professionale del notaio

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda dell’attrice, condannando il notaio a un cospicuo risarcimento. Tuttavia, la Corte d’Appello ribaltava completamente la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, il danno non era eziologicamente collegato all’errore del notaio, bensì alla condotta della stessa contribuente. L’omissione che aveva generato l’accertamento fiscale non era la valutazione nella denuncia di successione, ma la mancata dichiarazione della plusvalenza nella successiva denuncia dei redditi, un adempimento che non rientrava nei compiti affidati al notaio. La questione è quindi approdata dinanzi alla Corte di Cassazione.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha confermato la sentenza d’appello, rigettando il ricorso dell’erede e fornendo motivazioni nette sulla delimitazione della responsabilità professionale del notaio. Il punto centrale della decisione risiede nel concetto di nesso causale. La Corte ha stabilito che, per ottenere un risarcimento, non è sufficiente dimostrare un errore del professionista; è necessario provare che quell’errore sia stato la causa immediata e diretta del danno subito.

Nel caso specifico, l’evento dannoso (l’accertamento fiscale) non è stato provocato dalla stima errata del valore del terreno nella dichiarazione di successione. Quell’atto, infatti, ha finalità diverse dalla determinazione del reddito imponibile ai fini IRPEF. La vera causa del danno è stata l’omissione, da parte della contribuente (o del professionista che l’ha assistita per la dichiarazione dei redditi), di dichiarare la plusvalenza realizzata con la vendita. Questa omissione rappresenta un fatto nuovo e autonomo che si interpone tra la condotta del notaio e il danno, interrompendo di fatto il nesso di causalità. I giudici hanno sottolineato che la Corte d’Appello ha correttamente agito limitandosi a verificare il difetto del nesso eziologico, senza nemmeno dover entrare nel merito della correttezza dell’operato del notaio, poiché la sua assenza era già di per sé sufficiente a escludere il diritto al risarcimento.

Le Conclusioni

La pronuncia consolida un principio fondamentale in materia di responsabilità professionale: la condotta del cliente o di terzi può interrompere la catena causale e sollevare il professionista da responsabilità per danni che non sono una conseguenza diretta del suo operato. L’errore professionale deve essere la causa giuridicamente rilevante del pregiudizio. In questo caso, la responsabilità per la corretta dichiarazione dei redditi derivanti da una compravendita ricade interamente sul contribuente, il quale non può riversarla sul notaio che si è occupato di un adempimento precedente e distinto come la dichiarazione di successione. Questa decisione serve da monito per i contribuenti, richiamandoli alla diligenza nei propri obblighi fiscali, e al contempo definisce con maggiore chiarezza l’ambito di responsabilità dei professionisti legali.

Un notaio è responsabile per i danni fiscali derivanti da un’errata valutazione di un immobile in una dichiarazione di successione?
No, non necessariamente. La Cassazione ha stabilito che la responsabilità del notaio è esclusa se il danno (in questo caso, l’accertamento fiscale per plusvalenza) non è una conseguenza immediata e diretta del suo errore, ma deriva da un’omissione successiva del contribuente, come la mancata dichiarazione della plusvalenza nella propria dichiarazione dei redditi.

Cosa si intende per “interruzione del nesso causale” in un caso di responsabilità professionale?
Significa che un evento successivo, autonomo e sufficiente a causare il danno, si inserisce tra la condotta del professionista e il danno stesso. In questo caso, la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi corretta da parte dell’erede è stata considerata l’evento che ha interrotto il nesso causale con l’originario errore di valutazione del notaio.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto irrilevante accertare se il notaio avesse effettivamente commesso un errore?
La Corte ha ritenuto che, anche ammettendo l’errore del notaio, la mancanza del nesso eziologico era di per sé sufficiente a escludere il diritto al risarcimento. Poiché il danno lamentato era causato da un’azione successiva e indipendente (l’omessa dichiarazione della plusvalenza), non era necessario stabilire la correttezza o meno dell’operato iniziale del notaio per risolvere la controversia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati