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Responsabilità precontrattuale: il caso franchising

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di franchising in cui un affiliato lamentava l’inadempimento di promesse fatte dal franchisor sul proprio sito web. L’ordinanza chiarisce che, in presenza di un contratto scritto dettagliato, le dichiarazioni precedenti non sono di per sé vincolanti. La Corte ha rigettato il ricorso, sottolineando la necessità di distinguere nettamente tra responsabilità precontrattuale e contrattuale e l’onere della prova a carico di chi lamenta il danno.

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Pubblicato il 23 novembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità precontrattuale nel franchising: quando la pubblicità online non diventa contratto

Nel mondo del franchising, le promesse di successo e supporto pubblicizzate online possono essere molto allettanti per un aspirante imprenditore. Ma cosa succede se queste promesse non trovano poi riscontro nel contratto definitivo? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta proprio questo tema, delineando i confini tra pubblicità, responsabilità precontrattuale e obblighi contrattuali. La decisione offre spunti cruciali sia per gli affiliati che per i franchisor.

I Fatti del Caso: Promesse Online e Realtà Contrattuale

Una imprenditrice, titolare di un’impresa individuale, stipulava un contratto di affiliazione commerciale con una nota società di retail. Successivamente, l’affiliata si rendeva inadempiente ai pagamenti, portando la società affiliante a ottenere un decreto ingiuntivo per una somma considerevole.

L’imprenditrice si opponeva al decreto, sostenendo che l’inadempimento fosse giustificato dal comportamento della società affiliante. A suo dire, quest’ultima non aveva rispettato una serie di obblighi promessi nella fase precedente alla stipula, in particolare attraverso il proprio sito internet. Tali promesse includevano un ricco calendario promozionale, formazione, supporto specifico e previsioni di fatturato molto ottimistiche, che secondo l’affiliata si erano rivelate errate. La sua richiesta, quindi, non era solo di rigetto del decreto ingiuntivo, ma anche di risarcimento per i danni subiti.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno dato ragione alla società affiliante, confermando che l’unico vincolo tra le parti era il contratto scritto, il quale non conteneva gli specifici obblighi lamentati dall’affiliata.

La Decisione della Corte: il Contratto Scritto Prevale

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’imprenditrice, confermando le decisioni dei gradi precedenti. I giudici hanno ritenuto i motivi del ricorso in parte inammissibili e in parte infondati, stabilendo alcuni principi chiave sulla natura del vincolo contrattuale nel franchising.

La Corte ha chiarito che le informazioni presenti sul sito web della società affiliante costituivano un’offerta al pubblico e non una proposta contrattuale direttamente vincolante. Il rapporto giuridico tra le parti era regolato esclusivamente dal contratto di affiliazione commerciale firmato successivamente, che rappresentava l’unica fonte di obblighi reciproci.

Le Motivazioni: Analisi della Responsabilità Precontrattuale

Le motivazioni della Corte si concentrano su diversi aspetti cruciali.

1. Distinzione tra Fase Precontrattuale e Contratto

La Corte ha sottolineato che, sebbene la legge sul franchising (L. 129/2004) preveda specifici obblighi di comportamento precontrattuale (come lealtà e correttezza), una volta che il contratto viene stipulato, è quest’ultimo a definire i diritti e i doveri delle parti. L’affiliata, secondo i giudici, non aveva formulato in modo chiaro e distinto una domanda per responsabilità precontrattuale, ma aveva confuso tale profilo con l’inadempimento di presunti obblighi contrattuali che, di fatto, non erano presenti nel documento firmato.

2. Onere della Prova

Un altro punto cardine è l’onere della prova. Seguendo un orientamento consolidato (Cass., Sez. Un., 13533/2001), la Corte ha ribadito che chi agisce per l’inadempimento deve provare la fonte del proprio diritto (il contratto) e semplicemente allegare l’inadempimento della controparte. Spetta poi al debitore dimostrare di aver adempiuto. Nel caso di specie, l’affiliata non solo non ha dimostrato l’esistenza degli obblighi specifici nel contratto, ma le sue contestazioni sulle previsioni di fatturato sono state ritenute generiche e non supportate da prove concrete sulla loro falsità o negligenza nella formulazione.

3. Inammissibilità per ‘Doppia Conforme’

Molti motivi del ricorso sono stati dichiarati inammissibili a causa della cosiddetta ‘doppia conforme’. Poiché il Tribunale e la Corte d’Appello avevano basato le loro decisioni sulle stesse ragioni di fatto, era preclusa alla Cassazione una nuova valutazione nel merito, a meno che non venissero dimostrate specifiche e diverse ragioni di fatto, cosa che i ricorrenti non hanno fatto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Affiliati e Affilianti

Questa ordinanza offre lezioni importanti:

* Per gli aspiranti affiliati: È fondamentale leggere con la massima attenzione il contratto di franchising prima di firmarlo. Le promesse pubblicitarie, per quanto allettanti, potrebbero non avere valore legale se non sono esplicitamente riportate nel testo contrattuale. È consigliabile chiedere l’inserimento di clausole specifiche che riflettano gli accordi verbali o le informazioni ritenute cruciali.
* Per i franchisor: Sebbene la decisione tuteli la validità del contratto scritto, è essenziale mantenere correttezza e trasparenza nella comunicazione precontrattuale (come previsto dalla L. 129/2004) per evitare contestazioni. Fornire dati non veritieri o ingannevoli può comunque esporre a rischi di azioni per dolo o, appunto, per responsabilità precontrattuale.

In sintesi, la Corte di Cassazione riafferma la centralità del contratto come unica fonte del rapporto di affiliazione, invitando le parti a una maggiore diligenza sia nella fase delle trattative che in quella della formalizzazione dell’accordo.

Le promesse fatte da un franchisor sul suo sito internet sono vincolanti come un contratto?
No. Secondo la Corte, le informazioni sul sito costituiscono un’offerta al pubblico. Il rapporto giuridico vincolante tra le parti è disciplinato esclusivamente dal contratto di affiliazione scritto e firmato successivamente, che è l’unica fonte degli obblighi reciproci.

In una causa per inadempimento, chi deve provare cosa?
La parte che lamenta un danno (il creditore) deve solo provare l’esistenza del contratto (la fonte del suo diritto) e allegare l’inadempimento della controparte. Spetta invece alla parte accusata di inadempimento (il debitore) dimostrare di aver eseguito correttamente la propria prestazione.

È possibile chiedere un risarcimento per responsabilità precontrattuale anche dopo aver firmato il contratto?
Sì, è teoricamente possibile, ma la domanda deve essere formulata in modo chiaro e distinto rispetto a quella per inadempimento contrattuale. In questo caso, la Corte ha ritenuto che la richiesta dell’affiliata fosse confusa e non avesse distinto adeguatamente tra la violazione degli obblighi nati prima della firma e quelli derivanti dal contratto stesso, portando al rigetto della sua domanda.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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