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Responsabilità precontrattuale esclusa se c’è obbligo

Una società che gestisce RAEE ha citato in giudizio un consorzio centrale per responsabilità precontrattuale, sostenendo di non essere stata informata di modifiche regolamentari onerose prima della sua adesione. Il Tribunale ha respinto la domanda, sottolineando che, per una parte dell’attività, l’adesione era un obbligo di legge, il che limita la negoziazione. Di conseguenza, la nozione di responsabilità precontrattuale non è pienamente applicabile. La corte ha inoltre evidenziato la mancanza di diligenza dell’attrice nel verificare le regole, che erano soggette a modifiche secondo lo statuto del consorzio. Le pretese della società sono state respinte.

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Responsabilità Precontrattuale: Quando l’Obbligo di Legge Annulla il Danno

Il confine tra trattativa libera e obbligo normativo è al centro di una recente sentenza del Tribunale di Milano, che offre spunti cruciali sulla responsabilità precontrattuale. Il caso riguarda un sistema collettivo operante nel settore dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e la sua adesione a un consorzio di coordinamento nazionale. La decisione chiarisce quando la violazione del dovere di buona fede durante le trattative può essere invocata e quando, invece, l’obbligatorietà dell’adesione ne svuota di significato le fondamenta.

I Fatti: Un’adesione Controversa e una Richiesta di Danni Milionaria

Una società, un sistema collettivo per la gestione dei RAEE, ha citato in giudizio il consorzio nazionale di coordinamento (CDC), lamentando una condotta contraria a buona fede. La società attrice sosteneva che, durante le fasi di trattativa per l’adesione al consorzio, quest’ultimo avesse omesso di comunicare l’imminente modifica delle regole operative. Tali modifiche, approvate pochi giorni prima della formale richiesta di adesione, introducevano oneri economici significativi per i nuovi membri, rendendo di fatto la società non operativa per il primo anno e costringendola a sostenere costi imprevisti.

Sulla base di queste premesse, la società ha chiesto un risarcimento di oltre 3.5 milioni di euro, sostenendo che, se fosse stata correttamente informata, avrebbe potuto prendere decisioni imprenditoriali diverse.

La Difesa del Convenuto: Prescrizione e Obbligatorietà dell’Adesione

Il consorzio convenuto si è difeso su due fronti principali. In via preliminare, ha eccepito la prescrizione del diritto, sostenendo l’applicazione del termine quinquennale tipico della responsabilità extracontrattuale. Nel merito, ha argomentato che non poteva esserci spazio per una responsabilità precontrattuale, poiché l’adesione al consorzio era, almeno per la gestione dei RAEE di origine domestica, un obbligo imposto dalla legge e non il frutto di una libera negoziazione.

La Decisione del Tribunale sulla Responsabilità Precontrattuale

Il Tribunale di Milano ha rigettato integralmente le domande della società attrice, pur disattendendo l’eccezione di prescrizione.

Qualificazione della Responsabilità e Termine di Prescrizione

Il Giudice ha prima di tutto affrontato la natura della responsabilità precontrattuale. Aderendo all’orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione (sent. n. 8236/2020), ha qualificato tale responsabilità come una forma di ‘responsabilità da contatto sociale’, assimilabile a quella contrattuale. Questa qualificazione comporta l’applicazione del termine di prescrizione decennale e non quinquennale, rendendo l’azione della società tempestiva ma, come vedremo, infondata nel merito.

L’impatto dell’Obbligo di Aderire al Consorzio

Il punto cruciale della decisione risiede nella distinzione tra attività soggette a obbligo di legge e attività libere. Il Tribunale ha osservato che la normativa di settore imponeva ai sistemi collettivi di aderire al consorzio per la gestione dei RAEE domestici. Per questa parte dell’attività, la società non aveva alternative: l’adesione non era una scelta, ma un dovere. Di conseguenza, non poteva lamentare un danno derivante da ‘trattative inutili’, poiché non vi era spazio per una negoziazione che potesse condurre a un esito diverso. La società non ha, inoltre, specificato l’incidenza della presunta condotta scorretta sulla parte di attività (gestione RAEE professionali) per cui l’adesione era facoltativa.

L’Assenza di un Legittimo Affidamento

Il Tribunale ha inoltre escluso che la società potesse vantare un legittimo affidamento sulla stabilità delle regole operative. Lo statuto del consorzio, che la società attrice dimostrava di conoscere già prima di aderire, prevedeva espressamente la possibilità per l’assemblea dei consorziati di modificare le regole. Tali modifiche sono vincolanti per tutti, inclusi i nuovi aderenti. La società, usando l’ordinaria diligenza, avrebbe potuto e dovuto informarsi sullo stato dei lavori assembleari, scoprendo che la discussione sulle nuove regole era in corso da mesi.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni del Tribunale si fondano su un’attenta analisi del contesto normativo e statutario. La corte ha stabilito che la tutela della responsabilità precontrattuale è finalizzata a proteggere l’interesse a non intraprendere trattative inutili o dannose. Tale tutela viene meno quando la conclusione del contratto è un obbligo di legge, poiché manca l’elemento della libera scelta. Inoltre, l’autonomia statutaria del consorzio e la conoscibilità delle sue regole escludono che un operatore professionale possa ragionevolmente fare affidamento sull’immutabilità delle condizioni operative. La società, aderendo, ha accettato non solo le regole esistenti ma anche il meccanismo per la loro futura modifica.

Le Conclusioni del Tribunale

In conclusione, il Tribunale di Milano ha rigettato le richieste della società attrice, condannandola al pagamento delle spese legali. La sentenza ribadisce un principio fondamentale: non può esserci violazione della buona fede nelle trattative se non esistono vere e proprie trattative. L’obbligo legale di contrarre sterilizza la possibilità di invocare la responsabilità precontrattuale, poiché l’esito dell’adesione è predeterminato dalla legge stessa. La decisione serve da monito per tutti gli operatori economici, sottolineando l’importanza di una due diligence approfondita non solo sulle regole attuali, ma anche sui meccanismi statutari che ne governano l’evoluzione.

Può sorgere una responsabilità precontrattuale se l’adesione a un consorzio è obbligatoria per legge?
Secondo il Tribunale, se l’adesione è un obbligo legale, lo spazio per la negoziazione è annullato. Di conseguenza, la parte obbligata non può lamentare un danno da ‘trattative inutili’, poiché non aveva una reale alternativa all’adesione per quella specifica parte della sua attività.

Un consorzio è tenuto a mantenere invariate le proprie regole operative per non incorrere in responsabilità precontrattuale verso un nuovo aderente?
No. La corte ha stabilito che non sussiste un legittimo affidamento sull’immutabilità delle regole se lo statuto del consorzio, noto all’aderente, prevede espressamente la possibilità di modificarle. Tali modifiche, legittimamente deliberate, sono vincolanti per tutti i membri, inclusi quelli nuovi.

Come viene qualificata la responsabilità precontrattuale in questa sentenza?
Il Tribunale, seguendo un importante orientamento della Corte di Cassazione, la qualifica come una forma di responsabilità contrattuale derivante da ‘contatto sociale’. Questa impostazione comporta l’applicazione del termine di prescrizione di dieci anni, anziché quello di cinque anni previsto per la responsabilità da fatto illecito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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