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Responsabilità P.A.: l’ente risponde dei dipendenti

La Corte di Cassazione conferma la responsabilità P.A. per un illecito commesso dai propri dipendenti, anche se l’ente non ha partecipato al processo penale. La sentenza chiarisce che, in virtù del nesso di immedesimazione organica, la condotta del funzionario è imputabile direttamente all’amministrazione. Inoltre, l’interruzione della prescrizione, avvenuta nei confronti dei dipendenti coobbligati in solido, si estende automaticamente anche all’ente pubblico, confermando la sua condanna al risarcimento del danno.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Responsabilità P.A.: Quando l’Ente Risponde per i Reati dei Dipendenti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3227/2024, ha affrontato un tema cruciale che interseca diritto civile e amministrativo: la responsabilità P.A. per i fatti illeciti, penalmente rilevanti, commessi dai propri dipendenti. La pronuncia ribadisce principi fondamentali come quello dell’immedesimazione organica e l’effetto estensivo dell’interruzione della prescrizione, consolidando un orientamento a tutela dei cittadini danneggiati.

I Fatti del Caso: Un Tragico Incidente sul Lavoro

La vicenda trae origine da un incidente mortale sul lavoro avvenuto nel 1997. Due funzionari di un Ministero venivano condannati in sede penale per la violazione delle norme sulla sicurezza. Gli eredi del lavoratore deceduto, che non era un dipendente diretto del Ministero ma di una ditta terza, agivano in sede civile per ottenere il risarcimento del danno non solo dai due funzionari, ma anche dal Ministero stesso in qualità di datore di lavoro e responsabile in solido.

La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado che aveva dichiarato prescritta l’azione verso l’ente, affermava la responsabilità solidale del Ministero. Quest’ultimo, ritenendo errata la decisione, proponeva ricorso in Cassazione lamentando, tra le altre cose, di non aver partecipato al giudizio penale e che, pertanto, gli effetti interruttivi della prescrizione non potessero estendersi nei suoi confronti.

La Decisione della Corte di Cassazione e la responsabilità P.A.

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso del Ministero, confermando la sua responsabilità solidale. La decisione si fonda su un’analisi approfondita di due pilastri del nostro ordinamento: il nesso di immedesimazione organica tra l’ente e i suoi funzionari e le regole sulla prescrizione nelle obbligazioni solidali.

Le Motivazioni della Sentenza

Responsabilità Diretta e “Immedesimazione Organica”

Il punto centrale della motivazione risiede nel chiarire che la responsabilità P.A. non deriva da una semplice estensione automatica del giudicato penale. La Corte d’Appello, infatti, non si è limitata a prendere atto della condanna dei funzionari, ma ha compiuto una valutazione autonoma, accertando che l’incidente mortale era riconducibile alla condotta dei due dipendenti pubblici che operavano nell’ambito della propria attività istituzionale.

È qui che interviene il principio di “immedesimazione organica”: l’attività del funzionario, quando agisce come organo dell’ente, si imputa direttamente a quest’ultimo. Non si tratta di una responsabilità per fatto altrui (come quella del datore di lavoro privato ex art. 2049 c.c.), ma di una responsabilità diretta, come se l’ente stesso avesse agito. Di conseguenza, la mancata partecipazione del Ministero al processo penale è irrilevante per fondare la sua responsabilità in sede civile.

L’Effetto Estensivo dell’Interruzione della Prescrizione

Un altro motivo di ricorso del Ministero riguardava la prescrizione. L’ente sosteneva che, essendo rimasto estraneo al processo penale, l’azione risarcitoria nei suoi confronti si fosse prescritta. La Cassazione ha smentito questa tesi richiamando l’articolo 1310 del Codice Civile.

Questa norma stabilisce che gli atti con cui il creditore interrompe la prescrizione nei confronti di uno dei debitori in solido hanno effetto anche nei confronti degli altri. Nel caso di specie, l’azione civile esercitata nel processo penale contro i due funzionari (debitori solidali) ha interrotto permanentemente la prescrizione. Tale effetto interruttivo, per legge, si è esteso anche al Ministero, altro coobbligato solidale, impedendo la maturazione della prescrizione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

L’ordinanza in esame consolida un importante principio di garanzia per i cittadini. Le conclusioni che possiamo trarre sono le seguenti:

1. Responsabilità Diretta dell’Ente: La Pubblica Amministrazione risponde direttamente degli illeciti commessi dai suoi funzionari nell’esercizio delle loro funzioni, in base al principio di immedesimazione organica. La sua responsabilità può essere accertata in un giudizio civile autonomo, indipendentemente dalla sua partecipazione al processo penale contro il dipendente.
2. Efficacia della Prescrizione: L’interruzione della prescrizione effettuata contro un dipendente pubblico si estende automaticamente all’ente di appartenenza, in quanto coobbligato solidale al risarcimento del danno.
3. Tutela del Danneggiato: Questo orientamento rafforza la tutela del soggetto danneggiato, che può contare sulla solidità patrimoniale dell’ente pubblico per ottenere il giusto risarcimento, senza che l’amministrazione possa sottrarsi alle proprie responsabilità invocando la sua estraneità al procedimento penale a carico dei suoi dipendenti.

La Pubblica Amministrazione è responsabile per un reato commesso da un suo dipendente, anche se non ha partecipato al processo penale?
Sì, la sua responsabilità può essere affermata in un separato giudizio civile. La Corte basa questa responsabilità sul principio di “immedesimazione organica”, secondo cui la condotta illecita del funzionario, posta in essere nell’esercizio delle sue funzioni, è direttamente imputabile all’ente pubblico stesso.

L’azione penale contro un dipendente pubblico interrompe la prescrizione per la richiesta di risarcimento anche nei confronti della P.A.?
Sì. Secondo l’art. 1310 del Codice Civile, l’interruzione della prescrizione compiuta nei confronti di uno dei debitori in solido (il dipendente) ha effetto anche nei confronti degli altri coobbligati (la P.A.), anche se quest’ultima non ha partecipato al giudizio penale.

Come viene determinata la responsabilità della P.A. in questi casi?
La responsabilità dell’ente non è un’estensione automatica della sentenza penale, ma il risultato di una valutazione autonoma del giudice civile. Quest’ultimo accerta che l’illecito sia stato commesso dai funzionari nell’ambito della loro attività istituzionale e, sulla base del nesso organico, imputa direttamente la responsabilità all’amministrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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