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Responsabilità P.A.: il ricorso è inammissibile

Una società costruttrice ha citato in giudizio un comune per i danni subiti a seguito dell’annullamento di alcuni permessi di costruire. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando un punto cruciale sulla qualificazione della responsabilità P.A. come extracontrattuale, che era diventata un giudicato interno nel precedente grado di giudizio e non era stato correttamente impugnato dalla ricorrente.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Affidamento incolpevole e responsabilità P.A.: quando il ricorso è inammissibile

La questione della responsabilità P.A. per i danni derivanti da provvedimenti amministrativi illegittimi, come i permessi di costruire poi annullati, è un tema di grande attualità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto importanti chiarimenti, non tanto sul merito della responsabilità, quanto sui requisiti procedurali per farla valere in giudizio. Il caso esaminato riguarda un’impresa costruttrice che, dopo aver ottenuto dei permessi per edificare, si è vista annullare tali titoli e ha richiesto un cospicuo risarcimento al Comune e al suo dirigente. Vediamo come la Suprema Corte ha risolto la questione.

I Fatti del Caso: Permessi Edilizi Annullati e la Richiesta di Danno

Una società edilizia aveva ottenuto da un Comune due permessi di costruire, uno nel 2005 e una variante nel 2006. Sulla base di questi titoli, aveva realizzato degli immobili. Tuttavia, su ricorso dei proprietari di fondi confinanti, i permessi venivano definitivamente annullati dal Consiglio di Stato. La ragione? L’edificazione assentita era di una tipologia non consentita nella zona di riferimento. A seguito dell’annullamento, veniva emesso un ordine di demolizione, poi convertito in una sanzione pecuniaria di quasi 1,4 milioni di euro, pari al valore delle opere abusive.
L’impresa ha quindi citato in giudizio il Comune e il dirigente dell’Ufficio Tecnico, chiedendo il risarcimento dei danni per l’affidamento incolpevole riposto nella legittimità dei permessi rilasciati.

L’Iter Giudiziario: Dalle Prime Cure alla Corte d’Appello

Il Tribunale di primo grado accoglieva parzialmente la domanda, condannando in solido il Comune e il dirigente a pagare la somma corrispondente alla sanzione pecuniaria a titolo di danno emergente. La Corte d’Appello, però, ribaltava completamente la decisione. Accogliendo gli appelli del Comune e del funzionario, respingeva integralmente la richiesta risarcitoria dell’impresa. La vicenda è quindi approdata in Cassazione su ricorso della società costruttrice.

La Decisione della Cassazione: Analisi della responsabilità P.A. e Inammissibilità del Ricorso

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso dell’impresa inammissibile, basando la sua decisione su argomentazioni di carattere prevalentemente processuale che bloccano l’esame del merito della controversia.

Il Principio del Giudicato Interno

Il motivo principale dell’inammissibilità risiede in un concetto chiave: il giudicato interno. La Corte di Cassazione ha evidenziato che la Corte d’Appello aveva chiaramente affermato che la qualificazione della domanda come azione di responsabilità P.A. di natura aquiliana (extracontrattuale) non era stata contestata da nessuna delle parti nel giudizio di secondo grado. Di conseguenza, su tale qualificazione si era formata una preclusione. Il ricorso dell’impresa, invece di contestare questo punto, si è limitato a riproporre la tesi della responsabilità contrattuale (da ‘contatto sociale’), ignorando completamente la ratio decidendi della sentenza d’appello e risultando così ‘eccentrico e inconferente’.

La Prova dell’Assenza di Colpa

Un altro argomento del ricorrente riguardava l’errata applicazione delle regole sull’onere della prova. La Cassazione ha respinto anche questa censura, precisando che la Corte territoriale non aveva deciso basandosi su chi dovesse provare cosa, ma sulla base della positiva dimostrazione, fornita dal Comune e dal suo funzionario, dell’assenza dell’elemento soggettivo della colpa.

La Mancanza di un Interesse Meritevole di Tutela

Infine, la Corte ha sottolineato un’ulteriore e autonoma ratio decidendi presente nella sentenza d’appello, anch’essa non contestata dal ricorrente. La Corte d’Appello aveva ritenuto insussistente un ‘danno ingiusto’ risarcibile, poiché l’interesse dell’impresa a ‘poter edificare in una zona realizzando un immobile in contrasto con la relativa strumentazione urbanistica’ non è un interesse meritevole di tutela secondo l’ordinamento giuridico. La mancata impugnazione anche di questa autonoma motivazione avrebbe comunque portato alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte di Cassazione sono eminentemente giuridico-processuali. La decisione non entra nel merito della colpa della P.A., ma si ferma a un gradino prima, sanzionando l’impostazione errata del ricorso. L’insegnamento è chiaro: un ricorso per cassazione deve criticare specificamente le ragioni della decisione impugnata (ratio decidendi), non può limitarsi a riproporre le proprie tesi. In questo caso, l’aver ignorato sia la questione del giudicato interno sulla natura della responsabilità, sia l’autonoma motivazione sulla carenza di un danno ingiusto, ha reso il ricorso inattaccabile e, quindi, inammissibile. La Corte ribadisce che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti del caso, ma di verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito.

Le Conclusioni

Questa ordinanza fornisce una lezione fondamentale sulla tecnica di redazione dei ricorsi e sull’importanza di comprendere a fondo le motivazioni di una sentenza prima di impugnarla. Per le imprese che si trovano a subire danni da atti illegittimi della Pubblica Amministrazione, emerge la necessità di una strategia processuale attenta fin dai primi gradi di giudizio, in particolare nella qualificazione giuridica dell’azione e nell’affrontare tutte le argomentazioni della controparte. L’affidamento nella legittimità di un atto amministrativo può essere tutelato, ma la strada per ottenere un risarcimento richiede rigore e precisione tecnica, pena l’inammissibilità dell’azione.

Perché il ricorso dell’impresa costruttrice è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile principalmente perché non ha contestato in modo specifico le ragioni fondamentali (ratio decidendi) della sentenza d’appello. In particolare, ha ignorato che la qualificazione della responsabilità come extracontrattuale era ormai definitiva (giudicato interno) e non ha censurato l’ulteriore motivazione secondo cui l’interesse a costruire in violazione delle norme urbanistiche non è meritevole di tutela.

Cosa si intende per “giudicato interno” in questo contesto?
Per “giudicato interno” si intende che una specifica questione giuridica, decisa in un grado di giudizio (in questo caso, la qualificazione della responsabilità come aquiliana), non è stata oggetto di appello da nessuna delle parti. Di conseguenza, quella decisione diventa definitiva all’interno dello stesso processo e non può più essere messa in discussione nei gradi successivi.

La Pubblica Amministrazione è sempre responsabile se un permesso di costruire viene annullato?
No, non necessariamente. Dalla sentenza emerge che la responsabilità non è automatica. Occorre dimostrare la colpa della P.A. e l’esistenza di un ‘danno ingiusto’ derivante dalla lesione di un interesse meritevole di tutela. In questo caso, la Corte d’Appello ha escluso la responsabilità anche perché ha ritenuto che l’interesse a realizzare un immobile in contrasto con gli strumenti urbanistici non fosse giuridicamente protetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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