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Responsabilità noleggio veicoli: la Cassazione decide

Una società di noleggio veicoli ha impugnato un’ingiunzione di pagamento per multe non pagate, sostenendo di non avere responsabilità noleggio veicoli dopo aver comunicato i dati dei clienti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che la società rimane obbligata in solido. La Corte ha chiarito che l’eventuale difetto di responsabilità doveva essere eccepito opponendosi ai singoli verbali di contravvenzione, non all’ingiunzione di pagamento successiva.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità noleggio veicoli: la Cassazione stabilisce la solidarietà

La questione della responsabilità noleggio veicoli per le infrazioni al Codice della Strada è un tema di grande rilevanza pratica per le aziende del settore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito principi fondamentali in materia, chiarendo che la comunicazione dei dati del conducente non è sufficiente a escludere la responsabilità solidale della società proprietaria del mezzo. Analizziamo insieme questa importante pronuncia.

I fatti del caso

Una nota società di autonoleggio si è vista notificare un’ingiunzione di pagamento da parte di un grande Comune italiano per un importo superiore a 750.000 euro. La somma era dovuta a titolo di sanzioni per migliaia di violazioni al Codice della Strada commesse con veicoli di sua proprietà.

La società ha proposto opposizione, sostenendo di non essere tenuta al pagamento. La sua tesi si basava sul fatto di aver tempestivamente comunicato all’ente accertatore i dati identificativi dei clienti che avevano noleggiato i veicoli al momento delle infrazioni. Secondo la società, tale comunicazione avrebbe dovuto trasferire l’obbligo di pagamento esclusivamente in capo ai conducenti, estinguendo ogni sua responsabilità.

Il Tribunale di primo grado, tuttavia, ha respinto l’opposizione, ritenendo che i verbali di contestazione non erano stati impugnati nei termini di legge e avevano quindi acquisito efficacia di titolo esecutivo, precludendo ogni discussione sul merito della responsabilità.

L’analisi della Corte sulla responsabilità noleggio veicoli

La società di noleggio ha quindi proposto ricorso in Cassazione, insistendo sul proprio difetto di legittimazione passiva. La questione centrale sottoposta alla Suprema Corte era se la società di noleggio, in quanto proprietaria, rimanesse obbligata in solido con il cliente-conducente anche dopo averne comunicato le generalità.

La ricorrente ha inoltre invocato una modifica normativa del 2021 all’art. 196 del Codice della Strada, sostenendone l’efficacia retroattiva come norma di interpretazione autentica. Tale modifica, a suo dire, avrebbe confermato la sua esclusione da ogni responsabilità.

La Procedura Corretta per Contestare le Multe

La Corte di Cassazione, nel respingere il ricorso, ha innanzitutto chiarito un aspetto procedurale cruciale. Qualsiasi contestazione relativa alla responsabilità noleggio veicoli, inclusa la presunta carenza di legittimazione passiva, deve essere sollevata impugnando i singoli verbali di contravvenzione.

Questo deve avvenire nei termini previsti dalla legge, ovvero presentando ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Una volta che i verbali diventano definitivi per mancata opposizione, essi costituiscono un titolo esecutivo non più contestabile nel merito. L’opposizione successiva all’ingiunzione di pagamento può basarsi solo su vizi propri dell’ingiunzione stessa, e non può riaprire la discussione sulla debenza della sanzione.

Il Principio della Responsabilità Solidale

Nel merito, la Cassazione ha confermato il suo orientamento consolidato: l’art. 196 del Codice della Strada stabilisce un principio di responsabilità solidale. Il proprietario del veicolo (in questo caso, la società di noleggio) è un ulteriore soggetto obbligato al pagamento della sanzione, insieme al conducente effettivo e al locatario.

La comunicazione dei dati del cliente non è un atto che estingue l’obbligazione della società di noleggio, ma serve all’amministrazione per identificare un altro coobbligato. La ratio di questa norma è quella di rafforzare la garanzia del credito per l’ente pubblico, assicurando che la sanzione venga pagata, data la facile identificabilità del proprietario del veicolo.

La non retroattività delle nuove norme

Infine, la Corte ha escluso l’applicabilità retroattiva della nuova normativa del 2021 invocata dalla ricorrente. I giudici hanno specificato che, in materia di sanzioni amministrative, non vige il principio della retroattività della legge più favorevole (favor rei), tipico del diritto penale. Le sanzioni per violazioni stradali non hanno natura sostanzialmente penale secondo i cosiddetti “criteri Engel”, pertanto si applica la legge in vigore al momento della commissione del fatto.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su due pilastri: uno procedurale e uno sostanziale. Sotto il profilo procedurale, la mancata opposizione ai verbali nei termini di legge consolida la pretesa sanzionatoria e trasforma il verbale in un titolo esecutivo inattaccabile nel merito. La società avrebbe dovuto agire tempestivamente contro ogni singolo verbale. Sotto il profilo sostanziale, l’interpretazione sistematica dell’art. 196 del Codice della Strada impone la solidarietà tra proprietario e conducente. Questa scelta legislativa è finalizzata a garantire l’effettività della riscossione delle sanzioni, individuando nel proprietario un garante solvibile e facilmente identificabile. La comunicazione dei dati del conducente non modifica questa solidarietà, ma si limita ad aggiungere un ulteriore debitore. La Corte ha ritenuto che un’interpretazione diversa svuoterebbe di significato il principio di solidarietà e renderebbe più difficile per l’amministrazione riscuotere le sanzioni.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame conferma un principio fondamentale per tutte le società di autonoleggio: la responsabilità noleggio veicoli per le multe è solidale e non viene meno con la semplice comunicazione dei dati del cliente. Le aziende del settore devono essere consapevoli che, per contestare la propria responsabilità, è indispensabile impugnare ogni singolo verbale di contravvenzione entro i brevi termini di legge. In assenza di tale tempestiva contestazione, la società sarà tenuta a pagare le sanzioni, salvo poi potersi rivalere sul cliente che ha commesso l’infrazione.

Una società di noleggio è responsabile per le multe prese dai suoi clienti?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la società proprietaria del veicolo è responsabile in solido con il conducente/cliente per il pagamento delle sanzioni amministrative derivanti da violazioni del Codice della Strada.

La comunicazione dei dati del cliente alla polizia esonera la società di noleggio dal pagamento della multa?
No. La comunicazione delle generalità del conducente all’ente accertatore non è sufficiente a escludere o estinguere l’obbligazione solidale della società di noleggio, ma serve a identificare un ulteriore soggetto coobbligato.

Cosa deve fare una società di noleggio se ritiene di non essere responsabile per una multa?
Deve impugnare tempestivamente ogni singolo verbale di contravvenzione davanti al Prefetto o al Giudice di Pace entro i termini stabiliti dalla legge. Non è possibile attendere la notifica dell’ingiunzione di pagamento per contestare la propria responsabilità nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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