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Responsabilità Motorizzazione: esclusa per colpa agenzia

Un’automobilista ha citato in giudizio la Motorizzazione Civile per i danni subiti a causa della mancata immatricolazione del suo veicolo da parte di un’agenzia di pratiche auto. La Corte di Cassazione ha escluso la responsabilità della Motorizzazione, affermando che, pur avendo un dovere generale di vigilanza, non aveva violato alcuna norma specifica. In particolare, non esiste un obbligo di legge di comunicare direttamente al cittadino l’esito negativo della pratica e le sanzioni verso l’agenzia rientrano nella discrezionalità amministrativa, non sindacabile dal giudice ordinario.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Motorizzazione e Agenzie: Chi Paga per un’Immatricolazione Sbagliata?

Affidarsi a un’agenzia di pratiche automobilistiche per l’immatricolazione di un veicolo nuovo è una prassi comune. Ma cosa succede se l’agenzia commette un errore e il cittadino subisce un danno, come il ritiro delle targhe? La responsabilità della Motorizzazione Civile, in quanto organo di vigilanza, può essere chiamata in causa? Con l’ordinanza n. 15762/2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale su questo tema, delineando i confini tra la vigilanza generale e la responsabilità diretta verso il singolo cittadino.

I Fatti di Causa: Un Acquisto Finito Male

Il caso nasce dall’acquisto di un’autovettura nuova da parte di una cittadina nel 2003. La concessionaria affida la pratica di immatricolazione a un’agenzia specializzata (uno Sportello Telematico dell’Automobilista – STA). Ottenute le targhe, l’acquirente circola regolarmente per anni, fino a quando un controllo delle forze dell’ordine rivela un’irregolarità.

Emerge che la procedura di immatricolazione non era mai stata perfezionata: l’agenzia non aveva depositato i documenti necessari, come la carta di circolazione e il certificato di conformità. Di conseguenza, la Motorizzazione Civile dispone il ritiro delle targhe, causando un notevole disagio all’automobilista, che si vede privata dell’uso del veicolo. La proprietaria decide quindi di agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti, convenendo la concessionaria (poi fallita), l’agenzia e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da cui dipende la Motorizzazione.

Il Percorso Giudiziario e la questione della responsabilità della Motorizzazione

In primo grado, il Tribunale riconosce una responsabilità solidale di tutti i convenuti, condannandoli al risarcimento. Tuttavia, la Corte d’Appello, su ricorso del Ministero, ribalta parzialmente la decisione, escludendo la responsabilità della Motorizzazione. Secondo i giudici di secondo grado, non era stata violata alcuna norma specifica che imponesse all’ufficio pubblico di avvisare direttamente la proprietaria del veicolo dell’esito negativo della pratica.

La questione giunge così in Cassazione, con l’automobilista che insiste sulla colpa dell’Amministrazione Pubblica per omessa vigilanza sull’operato dell’agenzia accreditata.

le motivazioni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello e fornendo motivazioni cruciali per comprendere i limiti della responsabilità della Motorizzazione.

I giudici hanno innanzitutto riconosciuto che lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) è un’attività soggetta ad autorizzazione, indirizzo e controllo da parte del Ministero e delle sue articolazioni territoriali. L’articolo 3 del d.P.R. n. 358/2000 (vigente all’epoca dei fatti) stabilisce chiaramente che gli uffici della Motorizzazione devono accertarsi del corretto funzionamento degli sportelli, a tutela dell’affidamento del cittadino.

Tuttavia, la Corte ha precisato che un dovere generale di vigilanza non si traduce automaticamente in una responsabilità civile per ogni errore commesso dal soggetto vigilato. Nel caso specifico, la Cassazione ha evidenziato due punti dirimenti:

1. Assenza di un obbligo di comunicazione diretta: Nessuna disposizione normativa imponeva alla Motorizzazione di avvertire personalmente il proprietario del veicolo dell’esito negativo della pratica di immatricolazione. L’ufficio pubblico non ha un rapporto diretto con l’utente finale quando la pratica è gestita da un intermediario qualificato come l’agenzia.
2. Discrezionalità amministrativa: La decisione di adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti dell’agenzia inadempiente rientra nel potere discrezionale della Pubblica Amministrazione. Tale potere è finalizzato alla cura dell’interesse pubblico generale e non può essere oggetto di sindacato da parte del giudice ordinario per fondare una pretesa risarcitoria del singolo.

Inoltre, è emerso che la Motorizzazione si era comunque attivata, richiedendo alle Forze dell’Ordine di procedere al ritiro delle targhe. Pertanto, secondo la Suprema Corte, non era ravvisabile alcuna violazione di specifici doveri giuridici che potesse fondare una responsabilità civile dell’Amministrazione.

le conclusioni

L’ordinanza stabilisce un principio importante: la responsabilità per i danni derivanti da una mancata o irregolare immatricolazione ricade primariamente sull’operatore (l’agenzia di pratiche auto) che ha materialmente gestito la pratica. La responsabilità della Motorizzazione può sorgere solo se viene provata la violazione di un preciso obbligo di legge posto a suo carico, e non per il semplice fatto di non aver impedito l’errore del soggetto privato vigilato. Il cittadino che subisce un danno deve quindi rivolgere la propria azione risarcitoria nei confronti dell’agenzia inadempiente, mentre l’eventuale inerzia della P.A. nel sanzionare l’agenzia non costituisce, di per sé, fonte di obbligazione risarcitoria nei confronti del privato danneggiato.

La Motorizzazione Civile è sempre responsabile se un’agenzia di pratiche auto commette un errore?
No, la sua responsabilità non è automatica. Secondo la sentenza, sorge solo se viene dimostrata la violazione di uno specifico obbligo di legge a suo carico, non per il solo fatto di avere un dovere generale di vigilanza sull’agenzia.

La Motorizzazione ha l’obbligo di informare direttamente il proprietario del veicolo se la pratica di immatricolazione ha un esito negativo?
No, la Corte ha stabilito che nessuna disposizione normativa specifica impone alla Motorizzazione l’obbligo di comunicare direttamente al proprietario l’esito negativo di una pratica gestita da un’agenzia intermediaria.

Il cittadino può chiedere un risarcimento alla Motorizzazione per non aver sanzionato l’agenzia inadempiente?
No. La decisione di adottare provvedimenti contro l’agenzia rientra nel potere discrezionale della Pubblica Amministrazione e, come tale, non può essere sindacata dal giudice ordinario per fondare una richiesta di risarcimento danni da parte del singolo cittadino.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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