LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità medica bariatrica: risarcimento danni

Il Tribunale di Milano ha condannato una struttura sanitaria per responsabilità medica in chirurgia bariatrica. La paziente, dopo una sleeve gastrectomy, ha subito gravi danni neurologici a causa di una mancata diagnosi di carenza vitaminica. Il giudice ha riconosciuto un risarcimento per danno biologico, patrimoniale e interessi, basandosi sulle conclusioni della CTU che ha accertato la negligenza del personale medico nel non eseguire i controlli necessari nonostante i sintomi evidenti.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 gennaio 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Medica in Chirurgia Bariatrica: Il Caso della Diagnosi Tardiva

La responsabilità medica in chirurgia bariatrica è un tema delicato che emerge con forza in una recente sentenza del Tribunale di Milano. Il caso analizzato riguarda una paziente che, a seguito di un intervento di sleeve gastrectomy, ha sviluppato gravi complicanze neurologiche a causa di una diagnosi tardiva di carenze vitaminiche. La decisione del giudice offre spunti fondamentali sulla diligenza richiesta alle strutture sanitarie e sul diritto al risarcimento del paziente.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine con un intervento di chirurgia bariatrica (sleeve gastrectomy) eseguito su una giovane paziente. Nei mesi successivi, la donna manifesta sintomi allarmanti, tra cui vomito persistente e un calo ponderale eccezionalmente rapido, ben oltre le medie previste. Nonostante due accessi al Pronto Soccorso della stessa struttura in cui era stata operata, il personale medico non dispone accertamenti sui livelli vitaminici, limitandosi a diagnosticare una sindrome ansioso-depressiva.
Questa omissione si rivela fatale: la paziente sviluppa una grave polineuropatia da deficit di Tiamina (vitamina B1), con conseguenze neurologiche permanenti, tra cui una tetraparesi. Solo il ricovero in un’altra struttura ospedaliera permette di accertare la reale causa del suo malessere.

Le Motivazioni della Decisione

Il Tribunale di Milano ha riconosciuto la piena responsabilità medica della struttura sanitaria, basando la sua decisione sulle conclusioni inequivocabili della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU).

Negligenza e Nesso Causale

Il perito ha evidenziato che le linee guida internazionali e la letteratura scientifica impongono un attento monitoraggio nutrizionale e vitaminico nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica. La presenza di vomito intenso e rapido dimagrimento avrebbe dovuto rappresentare un campanello d’allarme per il personale medico, inducendolo a effettuare esami specifici. Se questi controlli fossero stati eseguiti tempestivamente, si sarebbe potuta integrare la carenza vitaminica, prevenendo così l’insorgere del danno neurologico. Il Tribunale ha quindi ravvisato un chiaro nesso di causalità tra l’omissione diagnostica della struttura e il danno subito dalla paziente.

La Liquidazione del Danno

Il giudice ha proceduto alla quantificazione del risarcimento seguendo le tabelle dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano:
* Danno Biologico Permanente: Riconosciuto nella misura del 10%, per un importo di € 29.625,00.
* Danno Biologico Temporaneo: Calcolato per i periodi di inabilità totale e parziale, per un totale di € 11.500,00.
* Danno Patrimoniale: Liquidato in € 317,85 per le spese mediche documentate.
Il Tribunale ha invece respinto la richiesta di “personalizzazione” del danno, poiché le conseguenze subite dalla paziente, per quanto gravi, sono state ritenute una normale conseguenza del tipo di lesione patita, senza elementi di eccezionale peculiarità.

Le Conclusioni del Tribunale

Con questa sentenza, il Tribunale di Milano ribadisce un principio fondamentale: la responsabilità medica in chirurgia bariatrica non si esaurisce con la corretta esecuzione dell’intervento, ma si estende a tutta la fase post-operatoria. La struttura sanitaria ha il dovere di monitorare attentamente il paziente e di intervenire prontamente di fronte a sintomi che possano indicare complicanze note, come le carenze vitaminiche. L’omissione di tali controlli configura una grave negligenza e obbliga la struttura a risarcire integralmente i danni, sia patrimoniali che non patrimoniali, che ne sono derivati.

Quando una struttura sanitaria è responsabile per le complicanze post-operatorie della chirurgia bariatrica?
Secondo la sentenza, la struttura è responsabile quando omette di eseguire i controlli diagnostici necessari (come il monitoraggio dei livelli vitaminici) nonostante la presenza di chiari segnali di allarme nel paziente, quali vomito frequente e rapido calo ponderale. Tale omissione, se causa un danno prevenibile, costituisce negligenza.

È possibile ottenere un risarcimento maggiore per le sofferenze personali uniche?
La decisione chiarisce che un aumento del risarcimento standard (la cosiddetta ‘personalizzazione del danno’) è concesso solo se il danneggiato dimostra che le conseguenze della lesione sono ‘del tutto anomale ed affatto peculiari’. Le conseguenze generali, sebbene gravi, che rientrano nella normalità per quel tipo di danno non giustificano un aumento.

Quali danni ha liquidato il Tribunale in questo caso?
Il Tribunale ha liquidato un risarcimento totale di € 41.125,00 per danno non patrimoniale (che comprende il danno biologico permanente e temporaneo), € 317,85 per le spese mediche sostenute (danno patrimoniale), oltre agli interessi compensativi per il ritardo nel pagamento dalla data del fatto dannoso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati