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Responsabilità mediatore immobiliare: quando è esclusa

Una proprietaria ha citato in giudizio un agente immobiliare dopo che l’inquilino da lui trovato si è rivelato insolvente. La Corte di Cassazione ha escluso la responsabilità mediatore immobiliare, chiarendo che il suo dovere è fornire le informazioni note, non garantire la solvenza del conduttore. Avendo l’agente mostrato alla proprietaria la dichiarazione dei redditi dell’inquilino, ha adempiuto al suo obbligo di diligenza. Il rischio di insolvenza, ha concluso la Corte, resta a carico del locatore.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

L’agente immobiliare risponde dell’inquilino moroso? La Cassazione chiarisce

La questione della responsabilità mediatore immobiliare in caso di insolvenza dell’inquilino è un tema cruciale che interessa sia i proprietari di immobili sia i professionisti del settore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti, delineando con precisione i confini dei doveri informativi dell’agente e il perimetro del rischio che rimane in capo al locatore. Analizziamo insieme questa decisione per capire quali sono le implicazioni pratiche.

I fatti del caso: un inquilino insolvente e la richiesta di risarcimento

Una proprietaria di un immobile si era rivolta a un’agenzia per affittare la sua proprietà. L’agente immobiliare le aveva proposto un potenziale inquilino e, dopo la stipula del contratto, quest’ultimo si era rivelato moroso, omettendo di pagare i canoni di locazione.

La proprietaria, ritenendo l’agente responsabile per non averla adeguatamente informata sulla precaria situazione patrimoniale del conduttore, lo citava in giudizio. Chiedeva il risarcimento dei danni subiti, comprensivi dei costi di mediazione, delle spese legali per lo sfratto e, soprattutto, dei canoni non percepiti.

Il Tribunale di primo grado aveva riconosciuto una responsabilità parziale dell’agente, condannandolo a rimborsare solo i costi vivi sostenuti dalla proprietaria (mediazione e spese legali), ma escludendo il danno derivante dai canoni non pagati. La Corte d’Appello, invece, riformava completamente la decisione, rigettando tutte le domande della proprietaria e accogliendo l’appello dell’agente. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione e la delimitazione della responsabilità del mediatore immobiliare

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della proprietaria, confermando la decisione della Corte d’Appello e stabilendo un principio fondamentale: l’agente immobiliare non è un garante della solvenza del conduttore. La sua responsabilità professionale si ferma al corretto adempimento degli obblighi informativi previsti dalla legge, in particolare dall’art. 1759 del Codice Civile.

La Corte ha ritenuto che, nel caso di specie, l’agente avesse agito con la dovuta diligenza, avendo fornito alla proprietaria gli strumenti per valutare autonomamente l’affidabilità del potenziale inquilino. Di conseguenza, è stata esclusa qualsiasi forma di responsabilità mediatore immobiliare per i danni derivanti dalla successiva morosità.

Le motivazioni: i doveri informativi del mediatore

Il cuore della decisione risiede nell’analisi degli obblighi del mediatore. La Cassazione ha chiarito che il professionista deve comunicare alle parti le circostanze a lui note, o che dovrebbe conoscere usando la diligenza professionale, relative alla sicurezza e valutazione dell’affare.

Nel caso esaminato, era emerso che l’agente immobiliare aveva informato telefonicamente la proprietaria sulle condizioni reddituali del proponente e, soprattutto, le aveva consentito di visionare la sua dichiarazione dei redditi. Questo documento, pur evidenziando una capacità reddituale non elevata, era stato ritenuto sufficiente per adempiere all’obbligo informativo.

La Corte ha sottolineato due aspetti cruciali:

1. L’adempimento dell’obbligo informativo: Fornendo la documentazione fiscale, l’agente ha messo la proprietaria nelle condizioni di fare le proprie valutazioni. La decisione finale di stipulare il contratto è rimasta una scelta autonoma e consapevole del locatore.
2. L’alea contrattuale: Il rischio (in latino, alea) che un inquilino smetta di pagare è intrinseco a ogni contratto di locazione. Questo rischio non può essere trasferito sul mediatore, il cui compito non è quello di assicurare il buon esito del rapporto contrattuale, ma di mettere in contatto le parti in modo corretto e trasparente.

Inoltre, la Corte ha evidenziato una lacuna nell’impostazione difensiva della proprietaria: quest’ultima non aveva mai sostenuto che, se avesse conosciuto in modo più approfondito la situazione economica dell’inquilino, avrebbe rifiutato di firmare il contratto. Questo ha ulteriormente indebolito la sua richiesta di risarcimento.

Conclusioni: cosa significa questa sentenza per proprietari e agenti immobiliari

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro, con importanti implicazioni pratiche.

Per i proprietari, il messaggio è che la responsabilità della scelta finale dell’inquilino è e rimane propria. È fondamentale esercitare la dovuta diligenza, analizzando attentamente la documentazione fornita dall’agente (dichiarazioni dei redditi, buste paga, etc.) e, se necessario, richiedendo ulteriori garanzie, senza poter pretendere che l’agente si faccia garante della futura puntualità nei pagamenti.

Per gli agenti immobiliari, la sentenza ribadisce l’importanza cruciale di un corretto e documentato adempimento degli obblighi informativi. È essenziale non solo fornire tutte le informazioni rilevanti, ma anche essere in grado di dimostrare di averlo fatto. Conservare traccia delle comunicazioni e della documentazione trasmessa al cliente è la migliore forma di tutela contro future contestazioni sulla responsabilità mediatore immobiliare.

L’agente immobiliare è responsabile se l’inquilino che ha proposto non paga l’affitto?
No, non automaticamente. La sua responsabilità sorge solo se omette di comunicare al locatore circostanze a lui note, o che avrebbe dovuto conoscere con la normale diligenza, relative alla potenziale insolvenza del conduttore. Non è un garante del pagamento futuro.

Qual è l’obbligo principale del mediatore immobiliare in una locazione?
L’obbligo principale, secondo la sentenza, è quello di informare le parti su tutte le circostanze rilevanti per la sicurezza e la valutazione dell’affare che conosce o dovrebbe conoscere. Nel caso specifico, questo si è tradotto nel fornire alla proprietaria la dichiarazione dei redditi del potenziale inquilino, permettendole una valutazione autonoma.

Il rischio che l’inquilino non paghi (morosità) su chi ricade?
Secondo la Corte, il rischio del mancato pagamento dei canoni (‘alea’ del contratto) ricade interamente sul locatore. Anche se un conduttore sembra solvibile al momento della stipula, il rischio di un futuro inadempimento fa parte del normale rischio contrattuale di una locazione e non può essere addossato al mediatore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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