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Responsabilità esclusiva sinistro: manovra vietata

Il Tribunale di Torino ha attribuito la responsabilità esclusiva di un sinistro stradale all’automobilista che ha compiuto una manovra di inversione a U vietata e imprevedibile. La Corte ha stabilito che tale condotta colposa ha una valenza causativa talmente assorbente da superare la presunzione di concorso di colpa dell’altro conducente, la cui presunta velocità eccessiva è stata ritenuta irrilevante di fronte all’imprevedibilità della manovra altrui.

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Pubblicato il 13 novembre 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Esclusiva nel Sinistro: La Lezione del Tribunale su una Manovra Vietata

Quando avviene un incidente stradale, la regola generale prevede una presunzione di colpa condivisa tra i conducenti. Tuttavia, esistono casi in cui la condotta di uno degli automobilisti è talmente grave da determinare la responsabilità esclusiva del sinistro. Una recente sentenza del Tribunale di Torino offre un chiaro esempio, analizzando il caso di una manovra di inversione vietata che ha causato una collisione, e spiegando perché la colpa non può essere divisa.

I Fatti del Caso: Una Svolta Improvvisa

La vicenda riguarda un sinistro avvenuto in una strada urbana di Grugliasco. Un automobilista, alla guida della sua utilitaria, dopo aver lasciato il figlio a scuola, si immetteva su un corso principale e compiva una manovra di svolta a sinistra, di fatto una inversione a U, in un punto dove non era consentita. Nel farlo, veniva violentemente urtato da un altro veicolo che sopraggiungeva regolarmente nella stessa direzione di marcia.

L’attore sosteneva che l’altro veicolo procedesse a una velocità superiore al limite di 30 km/h vigente in quel tratto, chiedendo quindi un risarcimento basato su un concorso di colpa. La difesa, invece, imputava l’intera responsabilità all’attore per la sua manovra azzardata e illegittima.

La Decisione sulla Responsabilità Esclusiva del Sinistro

Il Tribunale ha respinto completamente la domanda degli attori, attribuendo la responsabilità esclusiva del sinistro al conducente che aveva effettuato l’inversione. La decisione si fonda su un’attenta analisi delle prove, in particolare delle testimonianze oculari. Due testimoni, un altro automobilista e un conducente di autobus, hanno confermato che la manovra dell’utilitaria era stata “improvvisa e repentina” e che il veicolo che sopraggiungeva procedeva a velocità “ridottissima”. Queste dichiarazioni hanno smentito la presunta alta velocità dell’altro veicolo, che era stata solo ipotizzata dagli agenti intervenuti dopo il fatto.

Le Motivazioni della Sentenza

Il giudice ha sottolineato che, per superare la presunzione di colpa concorrente prevista dall’articolo 2054 del Codice Civile, è necessario fornire la prova liberatoria di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. In questo caso, la prova è emersa indirettamente dalla dimostrazione della condotta gravemente colposa dell’attore.

La manovra di inversione a U era:
1. Vietata: La segnaletica stradale e la configurazione della strada non permettevano una svolta a sinistra in quel punto.
2. Imprevedibile: La sua natura improvvisa non ha dato all’altro conducente alcuna possibilità di evitare l’impatto, se non frenando e sterzando all’ultimo istante.
3. Particolarmente imprudente: Le condizioni della strada (manto bagnato e sdrucciolevole, buio, illuminazione pubblica non funzionante) avrebbero dovuto imporre una cautela ancora maggiore.

Il Tribunale ha concluso che la condotta dell’attore ha avuto una valenza causativa assorbente, cioè è stata talmente decisiva nel provocare l’incidente da rendere irrilevante qualsiasi altra potenziale infrazione, come la presunta (ma non provata) velocità dell’altro veicolo. La colpa dell’attore ha interrotto ogni nesso causale tra la condotta dell’altro conducente e l’evento dannoso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale nella gestione dei sinistri stradali: non tutte le infrazioni hanno lo stesso peso. Una manovra palesemente illegittima, improvvisa e imprevedibile può essere considerata l’unica causa di un incidente. Per gli automobilisti, la lezione è chiara: il rispetto rigoroso delle norme di precedenza e delle manovre consentite è essenziale non solo per la sicurezza, ma anche per non vedersi attribuire la responsabilità totale in caso di sinistro. Per superare la presunzione di colpa concorrente, non basta ipotizzare una colpa altrui, ma bisogna dimostrare che la propria condotta è stata irreprensibile o, come in questo caso, che la colpa altrui è stata la causa unica e determinante dell’evento.

Quando si può attribuire la responsabilità esclusiva di un sinistro a un solo conducente?
Secondo la sentenza, la responsabilità esclusiva può essere attribuita quando la condotta di un conducente è talmente grave, colposa e imprevedibile da costituire la causa unica e assorbente dell’incidente, superando così la presunzione legale di colpa concorrente.

La testimonianza oculare può smentire le presunzioni degli agenti intervenuti dopo l’incidente?
Sì. Nel caso di specie, le dichiarazioni di due testimoni oculari, che hanno descritto la manovra come improvvisa e la velocità dell’altro veicolo come ridotta, sono state decisive per smentire la presunzione di eccesso di velocità ipotizzata dagli agenti intervenuti solo in un secondo momento.

Compiere una manovra vietata comporta automaticamente la piena responsabilità in caso di incidente?
Non automaticamente, ma è un fattore determinante. Come stabilito dal giudice, se la manovra vietata è anche improvvisa, imprevedibile e si rivela essere la causa scatenante e assorbente del sinistro, è altamente probabile che venga attribuita la responsabilità esclusiva al conducente che l’ha compiuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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