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Responsabilità Ente: caduta per gasolio e risarcimento

Un motociclista cita in giudizio un Comune per i danni subiti a causa di una caduta provocata da una macchia di gasolio sulla strada. Il Tribunale riconosce la responsabilità dell’Ente come custode della strada ai sensi dell’art. 2051 c.c., ma la limita al 50% a causa del concorso di colpa del motociclista, che avrebbe dovuto notare la macchia. La richiesta di manleva del Comune verso la propria assicurazione viene respinta poiché il danno liquidato è inferiore alla franchigia di polizza.

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Pubblicato il 29 dicembre 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Ente: Caduta per Gasolio e Risarcimento al 50%

Una recente sentenza del Tribunale di Ancona affronta un caso emblematico sulla responsabilità Ente per i danni derivanti da insidie stradali, introducendo il fondamentale concetto del concorso di colpa del danneggiato. La decisione chiarisce come la presenza di una macchia di gasolio sulla carreggiata possa portare a una condanna per l’ente gestore, ma anche a una significativa riduzione del risarcimento se il conducente non ha prestato la dovuta attenzione.

I Fatti di Causa: Una Caduta e la Richiesta di Danni

Un motociclista, mentre percorreva una via urbana, perdeva il controllo del proprio veicolo a causa di una lunga striscia di gasolio presente sull’asfalto, rovinando a terra e riportando lesioni personali e danni materiali. Ritenendo il Comune responsabile per la mancata manutenzione e messa in sicurezza della strada, il motociclista decideva di citarlo in giudizio per ottenere il risarcimento di tutti i danni patiti.

L’Ente convenuto si difendeva eccependo in via preliminare la prescrizione del diritto e, nel merito, negando ogni addebito, attribuendo l’incidente a un caso fortuito. In subordine, chiedeva di essere tenuto indenne dalla propria compagnia di assicurazioni, chiamata in causa come terzo.

La Decisione del Tribunale

Il Tribunale ha accolto parzialmente la domanda del motociclista. Ha riconosciuto la responsabilità del Comune in qualità di custode della strada, ma ha ritenuto che il danneggiato avesse contribuito alla causazione del danno nella misura del 50%. Di conseguenza, ha condannato l’Ente a pagare la metà del danno quantificato. La domanda di manleva nei confronti dell’assicurazione è stata invece respinta, in quanto l’importo del risarcimento era inferiore alla franchigia prevista dalla polizza.

Le Motivazioni: Analisi della Responsabilità Ente e del Concorso di Colpa

La sentenza offre spunti di riflessione su diversi aspetti giuridici cruciali.

La Responsabilità del Custode (Art. 2051 c.c.)

Il giudice ha inquadrato il caso nell’ambito della responsabilità per cose in custodia, prevista dall’art. 2051 del Codice Civile. Secondo tale norma, il custode di un bene (in questo caso, il Comune per la strada) è responsabile dei danni da esso cagionati, salvo che provi il “caso fortuito”.

Il Tribunale ha rigettato la difesa basata sul caso fortuito. Sebbene la macchia di gasolio fosse stata creata da terzi, la presenza della Polizia Municipale nelle immediate vicinanze per un altro sinistro rendeva l’evento non così imprevedibile o inevitabile. L’Ente, attraverso i suoi agenti, era di fatto in una posizione che gli avrebbe consentito di intervenire tempestivamente per segnalare o rimuovere il pericolo. Questa circostanza ha impedito di considerare la macchia come un evento totalmente estraneo alla sfera di controllo del custode.

Il Concorso di Colpa del Danneggiato

Il punto centrale della decisione è l’accertamento del concorso di colpa del motociclista. Il giudice ha osservato che la striscia di gasolio aveva dimensioni notevoli (circa 40 cm di larghezza per oltre 20 metri di lunghezza) e che l’incidente era avvenuto in pieno giorno. Nonostante una parziale ombreggiatura, la macchia era visibile. Un conducente prudente, secondo il Tribunale, avrebbe potuto e dovuto avvedersi del pericolo e adottare le necessarie cautele per evitarlo. L’omessa adozione di tale prudenza è stata qualificata come una condotta colposa che ha contribuito a causare l’incidente nella stessa misura della condotta omissiva dell’Ente. Per questo, il risarcimento è stato ridotto del 50%.

La Quantificazione del Danno

Per calcolare il risarcimento, il giudice si è basato su una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) per i danni fisici e ha riconosciuto i danni materiali al veicolo. Un aspetto interessante è che dal totale del danno è stata detratta una somma che il motociclista aveva già percepito dall’INAIL a titolo di indennizzo. Questo per evitare una duplicazione del risarcimento per la stessa voce di danno, secondo un principio consolidato della Cassazione.

La Reiezione della Domanda di Manleva

Infine, la richiesta del Comune di essere rimborsato dalla propria assicurazione è stata respinta. La polizza di responsabilità civile prevedeva una franchigia di 50.000 euro, ovvero una soglia al di sotto della quale l’assicurazione non interviene. Poiché l’importo del danno liquidato a favore del motociclista (già dimezzato per il concorso di colpa) era inferiore a tale franchigia, il costo del risarcimento è rimasto interamente a carico dell’Ente pubblico.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: la responsabilità Ente per la custodia delle strade è oggettiva e rigorosa, ma non esime gli utenti della strada dal loro dovere di diligenza. Anche in presenza di un’insidia, il comportamento del danneggiato viene attentamente vagliato e può portare a una consistente riduzione del risarcimento. Per gli enti pubblici, la decisione sottolinea l’importanza di una gestione attenta delle polizze assicurative, con particolare riguardo alle franchigie, che possono vanificare la copertura per i sinistri di importo medio-basso.

Quando un Ente pubblico è responsabile per una caduta causata da una sostanza sulla strada?
L’Ente è responsabile in qualità di custode della strada ai sensi dell’art. 2051 c.c., a meno che non riesca a provare il ‘caso fortuito’, ovvero un evento imprevedibile e inevitabile che abbia causato il danno. In questo caso, la presenza della Polizia Municipale nelle vicinanze ha escluso la configurabilità del caso fortuito.

Il risarcimento del danno può essere ridotto se anche il danneggiato ha una parte di colpa?
Sì. Se il comportamento del danneggiato è stato imprudente e ha contribuito a causare l’evento, il giudice può stabilire un ‘concorso di colpa’ e ridurre il risarcimento in proporzione. Nel caso esaminato, il risarcimento è stato dimezzato perché il motociclista avrebbe dovuto vedere la grande macchia di gasolio ed evitarla.

L’assicurazione dell’Ente copre sempre i danni in caso di condanna?
Non sempre. La copertura dipende dalle condizioni della polizza assicurativa. Se il contratto prevede una ‘franchigia’, ovvero un importo minimo del danno al di sotto del quale l’assicurazione non paga, e il risarcimento liquidato è inferiore a tale soglia, il costo rimane interamente a carico dell’Ente assicurato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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