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Responsabilità depositario doganale: il caso

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità del depositario doganale per la sottrazione di merce dal proprio magazzino. La Corte ha stabilito che, nonostante l’assenza di un legame contrattuale diretto con il proprietario dei beni, il depositario risponde a titolo extracontrattuale per la condotta negligente che ha permesso il furto, in violazione delle specifiche norme sulla custodia e vigilanza doganale.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Responsabilità depositario doganale: quando risponde verso il proprietario della merce?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un tema cruciale per gli operatori della logistica e del commercio internazionale: la responsabilità del depositario doganale nei confronti del proprietario della merce, specialmente quando non esiste un contratto diretto tra i due. La pronuncia chiarisce che la negligenza nella custodia, che porta alla sottrazione dei beni, fonda una responsabilità di tipo extracontrattuale, anche se il rapporto di deposito era stato instaurato da un terzo, come uno spedizioniere.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un complesso schema illecito. Una società svizzera, proprietaria di ingenti partite di filati, aveva incaricato uno spedizioniere di curarne l’importazione. Lo spedizioniere, a sua volta, aveva depositato la merce presso un magazzino doganale gestito da una società depositaria.

Successivamente, l’amministratore della società spedizioniera, con la complicità di dipendenti della società depositaria, riusciva a sottrarre la merce dal magazzino. L’operazione fraudolenta avveniva attraverso l’esibizione di fotocopie di bollette doganali false, già utilizzate per altre merci, che attestavano falsamente il pagamento dei diritti.

L’amministrazione doganale, scoperta la sottrazione, ingiungeva alla società depositaria il pagamento dei dazi e delle sanzioni. Quest’ultima, a sua volta, agiva in giudizio contro la società proprietaria dei filati per ottenere il rimborso delle somme pagate, ma si vedeva opporre una domanda riconvenzionale per il risarcimento dei danni derivanti dalla negligente custodia.

La Decisione della Corte di Cassazione

Dopo le decisioni dei giudici di merito, che avevano già ravvisato una colpa in capo alla società depositaria, la questione è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione. La società che gestiva il magazzino ha presentato ben 16 motivi di ricorso, tutti respinti dalla Suprema Corte.

Il punto centrale della decisione è la conferma della responsabilità del depositario. La Corte ha stabilito che, sebbene il contratto di deposito fosse stato stipulato con lo spedizioniere e non con il proprietario, la società depositaria era comunque tenuta a un obbligo di protezione nei confronti di quest’ultimo. La violazione di tale obbligo, manifestatasi nella mancata adozione delle cautele necessarie a prevenire la sottrazione, ha dato origine a una responsabilità extracontrattuale ai sensi dell’art. 2043 del codice civile.

Le Motivazioni: La Responsabilità del Depositario Doganale tra Norme Civili e Doganali

Le motivazioni della Corte si snodano lungo due direttrici principali:

1. La natura della responsabilità: La Corte chiarisce che la responsabilità contrattuale dello spedizioniere verso il proprietario della merce (mandante) non esclude la concorrente responsabilità del depositario doganale a titolo extracontrattuale. Il depositario, pur agendo come ausiliario dello spedizioniere, era tenuto a eseguire il contratto di deposito con la diligenza professionale richiesta dalla natura specifica dell’attività. Questa diligenza imponeva di proteggere gli interessi del terzo proprietario, di cui la società depositaria era a conoscenza.

2. Il ruolo delle normative doganali: La negligenza del depositario è stata desunta proprio dalla violazione delle specifiche norme che regolano i depositi doganali. La legge impone al concessionario di un magazzino privato obblighi stringenti di custodia e controllo, finalizzati a garantire che la merce non venga sottratta alla vigilanza doganale. Consentire l’uscita dei beni sulla base di mere fotocopie di documenti palesemente anomali e già utilizzati costituisce una grave irregolarità e una chiara violazione di tali obblighi. Questa violazione non solo fa sorgere l’obbligazione tributaria per i dazi evasi, ma fonda anche la colpa del depositario nell’illecito civile commesso ai danni del proprietario.

La Corte ha inoltre specificato che la sottrazione di merce dal deposito doganale fa sorgere una responsabilità oggettiva del gestore per il pagamento dei diritti doganali, a prescindere dal comportamento di terzi.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza con rilevanti implicazioni pratiche:

* Per i gestori di depositi doganali: La diligenza richiesta non si esaurisce nel rapporto con il cliente diretto (il depositante), ma si estende alla protezione del proprietario finale della merce. È indispensabile adottare procedure rigorose di verifica documentale e di controllo degli accessi, poiché la violazione delle norme doganali può avere una duplice conseguenza: la responsabilità tributaria verso lo Stato e quella risarcitoria verso terzi danneggiati.

* Per i proprietari di merci: La sentenza offre una tutela rafforzata. Anche in assenza di un contratto diretto, il proprietario che subisce un danno a causa della negligenza di un depositario doganale può agire direttamente contro quest’ultimo per ottenere il risarcimento, basando la propria pretesa su una responsabilità di natura extracontrattuale.

Un depositario doganale è responsabile verso il proprietario della merce anche se non ha un contratto diretto con lui?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il depositario doganale ha una responsabilità extracontrattuale (ai sensi dell’art. 2043 c.c.) verso il proprietario dei beni se una sua condotta negligente causa un danno, come agevolare la sottrazione della merce.

La violazione delle norme doganali è sufficiente a fondare la colpa del depositario?
Sì, la sentenza chiarisce che le specifiche disposizioni del Testo Unico delle Leggi Doganali e del Codice Doganale Comunitario definiscono gli obblighi di custodia e vigilanza. La loro violazione, come consentire l’uscita della merce sulla base di documenti falsi, costituisce una grave negligenza e fonda la responsabilità del depositario.

Chi è tenuto a pagare i dazi doganali se la merce viene sottratta da un deposito doganale?
L’ordinanza spiega che la sottrazione della merce alla vigilanza doganale fa sorgere l’obbligazione doganale. I debitori di tale obbligazione includono chi ha materialmente sottratto la merce, chi ha partecipato all’illecito e, in modo cruciale, il gestore del deposito doganale, sul quale grava una specifica responsabilità per il controllo dei beni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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