LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità della banca: truffa e dovere di tutela

Un correntista anziano, vittima di una truffa, effettua un bonifico di importo anomalo. Il Tribunale riconosce la responsabilità della banca per non aver adempiuto al proprio dovere di protezione, nonostante la colpa concorrente del cliente. La sentenza stabilisce un risarcimento parziale a carico dell’istituto di credito, ripartendo la colpa tra le parti.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Responsabilità della Banca: Quando il Dovere di Protezione Prevale sulla Negligenza del Cliente

La crescente diffusione delle truffe online e telefoniche pone una questione cruciale: qual è il limite della responsabilità della banca quando un cliente, con la sua condotta imprudente, cade vittima di un raggiro? Una recente sentenza del Tribunale di Torino offre un’analisi dettagliata, stabilendo che l’istituto di credito ha un preciso dovere di protezione che non può essere ignorato, anche di fronte alla negligenza del correntista.

I Fatti di Causa

Un cliente anziano, in un momento di particolare fragilità emotiva, veniva contattato da una sedicente consulente finanziaria che, promettendo lauti guadagni, lo convinceva a investire i suoi risparmi. Su indicazione della truffatrice, il correntista si recava presso la propria filiale per disporre un bonifico di 50.000 euro, un importo considerevole rispetto alla sua disponibilità e alle sue abitudini operative.

L’operatore di sportello, pur notando l’incertezza del cliente sulla causale da inserire, si limitava a suggerire la dicitura generica “trasferimento personale”, autorizzando l’operazione senza ulteriori approfondimenti. Nei giorni successivi, il cliente, ormai soggiogato, effettuava ulteriori bonifici online, prosciugando quasi del tutto il suo conto.

Resosi conto della truffa, il correntista citava in giudizio la banca, sostenendo che questa avesse violato i propri doveri di diligenza e protezione, non avendo segnalato né bloccato un’operazione palesemente anomala.

La Decisione del Tribunale e la Responsabilità della Banca

Il Tribunale ha accolto parzialmente le ragioni del cliente, riconoscendo una responsabilità della banca nella vicenda. La decisione si fonda sul principio secondo cui un istituto di credito, in virtù della sua professionalità, è tenuto ad adempiere non solo agli obblighi contrattuali espliciti, ma anche a un dovere di protezione basato sui principi di correttezza e buona fede (artt. 1175 e 1375 c.c.).

Il giudice ha ritenuto che l’operatore bancario avrebbe dovuto riconoscere i plurimi indici di anomalia dell’operazione: l’età avanzata del cliente, l’importo ingente rispetto al saldo e alle operazioni precedenti, e l’incertezza sulla causale. In tale contesto, la banca avrebbe dovuto attivarsi, quantomeno informando il cliente del potenziale rischio di frode, un fenomeno purtroppo diffuso ai danni degli anziani.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della decisione si articolano su due pilastri fondamentali: il dovere di protezione della banca e il concorso di colpa del cliente.

Il Dovere di Protezione e la Diligenza Qualificata

La sentenza ribadisce un orientamento consolidato della Cassazione: la banca deve operare con una diligenza qualificata (art. 1176, co. 2, c.c.). Questo implica l’adozione di misure protettive a tutela del cliente, specialmente di fronte a operazioni che appaiono ictu oculi anomale. L’istituto di credito non può limitarsi a un’esecuzione passiva degli ordini, ma deve svolgere un ruolo attivo di sentinella. L’aver omesso di informare il cliente o di approfondire la natura di un’operazione così sospetta costituisce un inadempimento contrattuale.

Il Fatto Colposo Concorrente del Cliente

Tuttavia, il Tribunale non ha attribuito l’intera responsabilità all’istituto di credito. La condotta del correntista è stata giudicata gravemente imprudente. L’aver dato seguito alle indicazioni di una sconosciuta, contattata tramite un link pubblicitario su internet, e l’aver comunicato con lei tramite messaggistica, contravvenendo alle normali regole di prudenza, integra un fatto colposo concorrente ai sensi dell’art. 1227 c.c.

Per questo motivo, il giudice ha quantificato il concorso di colpa del cliente nella misura del 40%, riducendo proporzionalmente il risarcimento a suo favore. La banca è stata quindi condannata a risarcire il 60% dei danni subiti dal cliente per i primi due bonifici, considerati diretta conseguenza della sua negligenza.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un importante monito per gli istituti di credito: la responsabilità della banca non si esaurisce nella mera esecuzione degli ordini. Esiste un obbligo di protezione che impone di adottare cautele informative e, se necessario, operative, per tutelare i clienti da operazioni potenzialmente fraudolente. Sebbene la negligenza del cliente possa ridurre il risarcimento, essa non elimina la colpa della banca che non ha agito con la diligenza professionale richiesta. Per i correntisti, invece, emerge la necessità di mantenere sempre un elevato livello di attenzione e di non seguire mai indicazioni su investimenti o trasferimenti di denaro provenienti da fonti non verificate.

Una banca è sempre responsabile se un suo cliente è vittima di una truffa?
No, la responsabilità può essere condivisa. Come stabilito in questa sentenza, se il cliente ha agito in modo imprudente, la sua condotta può essere considerata un concorso di colpa, che riduce l’importo del risarcimento dovuto dalla banca. Nel caso specifico, la colpa è stata ripartita al 60% a carico della banca e al 40% a carico del cliente.

Cosa deve fare una banca di fronte a un’operazione sospetta richiesta da un cliente?
Secondo la sentenza, di fronte a un’operazione che presenta chiari indici di anomalia (come importo elevato, età del cliente, incertezza sulla causale), la banca deve adempiere a un dovere di protezione. Ciò significa che deve attivarsi, quantomeno informando il cliente del possibile rischio di frode, per consentirgli di prendere una decisione più consapevole.

La negligenza del cliente può eliminare totalmente la responsabilità della banca?
No, secondo i principi affermati in questa decisione, la negligenza del cliente non elimina la responsabilità della banca se anche quest’ultima ha violato i suoi doveri di diligenza qualificata e protezione. La colpa del cliente serve a graduare l’entità del risarcimento, ma non cancella l’inadempimento dell’istituto di credito che non ha adottato le necessarie cautele.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati