LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità del funzionario: decide il giudice civile

Una società cita in giudizio l’ex sindaco di un Comune per i danni subiti a causa del ritardo nel rilascio di un’autorizzazione. Sorge un conflitto di giurisdizione tra il tribunale ordinario e quello amministrativo. Le Sezioni Unite della Cassazione stabiliscono che l’azione diretta a far valere la responsabilità del funzionario pubblico, in quanto persona fisica, rientra sempre nella giurisdizione del giudice ordinario, anche se i fatti sono connessi all’esercizio di funzioni pubbliche.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità del funzionario: la Cassazione conferma la giurisdizione del giudice ordinario

L’azione di risarcimento danni promossa direttamente nei confronti di un amministratore pubblico per atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni solleva spesso un dubbio cruciale: a quale giudice rivolgersi? Al tribunale ordinario o a quello amministrativo? Una recente ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione fa chiarezza, ribadendo un principio fondamentale in materia di responsabilità del funzionario e riparto di giurisdizione.

I Fatti del Caso: un’Autorizzazione Tardiva e un Danno Economico

Una società operante nel settore dell’acquacoltura aveva citato in giudizio l’ex sindaco di un Comune per ottenere il risarcimento dei danni. Il motivo? Un grave ritardo con cui l’amministratore aveva concesso l’autorizzazione per la messa in sicurezza di un capannone industriale, situato su un terreno demaniale dato in concessione alla società. Questo ritardo aveva causato un notevole pregiudizio economico all’azienda.

Il Conflitto di Giurisdizione: Giudice Ordinario o Amministrativo?

Il percorso giudiziario del caso è stato complesso. Inizialmente, il Tribunale ordinario aveva declinato la propria giurisdizione, ritenendo competente il giudice amministrativo, poiché la controversia riguardava la legittimità di comportamenti legati all’esercizio di un potere pubblico. La causa è stata quindi riassunta davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.).

Tuttavia, il T.A.R. ha sollevato d’ufficio un conflitto negativo di giurisdizione, chiedendo l’intervento della Corte di Cassazione. Il giudice amministrativo ha sostenuto che la sua competenza sussiste solo quando la causa è proposta contro una Pubblica Amministrazione. In questo caso, l’azione era stata intentata direttamente contro la persona fisica del sindaco, non contro il Comune. Di conseguenza, la giurisdizione apparteneva al giudice ordinario.

La Responsabilità del funzionario secondo le Sezioni Unite

Le Sezioni Unite hanno risolto il conflitto, accogliendo la tesi del T.A.R. e dichiarando la giurisdizione del giudice ordinario. La decisione si fonda su principi consolidati, radicati direttamente nella Costituzione.

Il Principio Costituzionale alla Base della Decisione

Il punto di partenza è l’articolo 103 della Costituzione, che affida al giudice amministrativo la tutela degli interessi legittimi e, in casi specifici, anche dei diritti soggettivi, ma sempre e solo nei confronti della pubblica amministrazione. Questo significa che, affinché una causa rientri nella giurisdizione amministrativa, una delle parti deve essere necessariamente un ente pubblico o un soggetto ad esso equiparato.

La Distinzione Cruciale: Azione contro l’Ente vs. Azione contro la Persona

La Corte ha ribadito che un’azione risarcitoria avanzata direttamente nei confronti del funzionario come persona fisica, a cui si imputa l’adozione di un provvedimento illegittimo o un comportamento dannoso, deve essere proposta davanti al giudice ordinario. Questo vale indipendentemente dal fatto che il funzionario abbia agito nell’ambito delle sue funzioni.
L’articolo 28 della Costituzione stabilisce che i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. Questa norma permette al cittadino danneggiato di agire direttamente contro la persona fisica che ha materialmente causato il pregiudizio.

le motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sottolineando che il ‘petitum sostanziale’ (cioè l’oggetto concreto della domanda) era l’accertamento della responsabilità diretta e personale dell’ex sindaco. Poiché la domanda era rivolta a un soggetto privato – tale è il funzionario quando citato in proprio – la controversia non poteva che rientrare nella cognizione del giudice ordinario. La giurisprudenza amministrativa, anche nelle materie di giurisdizione esclusiva come l’urbanistica e l’edilizia, non può estendersi a controversie in cui non sia parte una Pubblica Amministrazione. Il fatto che l’ente pubblico possa essere solidalmente responsabile con il suo funzionario non sposta la giurisdizione quando l’azione è intentata solo contro quest’ultimo.

le conclusioni

In conclusione, le Sezioni Unite hanno cassato la sentenza del Tribunale ordinario e hanno affermato la sua giurisdizione, rimettendo le parti davanti ad esso per la prosecuzione del giudizio. Questa ordinanza rafforza un principio di garanzia per il cittadino: chi subisce un danno a causa dell’azione o dell’inerzia di un singolo amministratore ha il diritto di citarlo personalmente davanti al giudice ordinario per ottenere giustizia, senza essere obbligato a confrontarsi con l’intera macchina burocratica dell’ente pubblico.

A quale giudice devo rivolgermi se un funzionario pubblico mi ha causato un danno con il suo comportamento?
Devi rivolgerti al giudice ordinario (es. Tribunale civile). L’azione per far valere la responsabilità personale e diretta del funzionario, anche se il danno deriva dall’esercizio delle sue funzioni, rientra sempre nella giurisdizione ordinaria.

La giurisdizione cambia se l’atto del funzionario rientra in materie come l’urbanistica, di competenza del giudice amministrativo?
No. Anche se la materia (es. un’autorizzazione edilizia) rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, se l’azione di risarcimento è proposta esclusivamente contro la persona fisica del funzionario e non contro l’ente pubblico, la giurisdizione resta del giudice ordinario.

Posso citare in giudizio solo il funzionario e non l’ente pubblico di cui fa parte?
Sì. In base all’art. 28 della Costituzione, il danneggiato può scegliere di agire direttamente e unicamente nei confronti della persona fisica del funzionario che ha causato il pregiudizio, senza dover necessariamente coinvolgere nel giudizio l’amministrazione di appartenenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati