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Responsabilità da custodia: caduta su ghiaccio

Una cittadina scivola su un marciapiede ghiacciato e cita in giudizio il Comune. Quest’ultimo chiama in causa la ditta appaltatrice per la pulizia neve. La Corte d’Appello conferma la responsabilità da custodia del Comune e quella contrattuale della ditta, evidenziando che gli obblighi dell’appaltatore non si limitavano a specifici ordini di intervento. Tuttavia, riduce l’importo del risarcimento del danno per un errore di calcolo del Tribunale, senza riconoscere un concorso di colpa della danneggiata.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

La Responsabilità da Custodia per Caduta su Ghiaccio: Analisi di una Sentenza d’Appello

La gestione della manutenzione stradale durante il periodo invernale è una questione critica per le amministrazioni comunali. La formazione di ghiaccio sui marciapiedi può causare incidenti con conseguenze anche gravi per i cittadini. Una recente sentenza della Corte d’Appello di Trento offre importanti spunti sulla responsabilità da custodia del Comune e sugli obblighi della ditta appaltatrice del servizio di sgombero neve. Il caso analizza la caduta di una passante su una lastra di ghiaccio non visibile, definendo i confini della responsabilità dei diversi soggetti coinvolti.

I fatti di causa: la caduta e il processo

Una donna, mentre passeggiava in una nota località di montagna, scivolava su una lastra di ghiaccio nascosta da un sottile strato di nevischio, riportando la frattura del femore. La malcapitata citava in giudizio il Comune per ottenere il risarcimento dei danni, sostenendo la sua responsabilità per la mancata manutenzione del marciapiede.

Il Comune si difendeva attribuendo la colpa alla disattenzione della donna e chiamava in causa la società a cui aveva affidato il servizio di sgombero neve e ghiaccio, chiedendo di essere tenuta indenne da ogni pretesa risarcitoria. In primo grado, il Tribunale accoglieva la domanda della danneggiata, riconoscendo la responsabilità da custodia del Comune ai sensi dell’art. 2051 c.c. e, al contempo, condannava la ditta appaltatrice a rimborsare al Comune le somme pagate, ravvisando un inadempimento contrattuale da parte di quest’ultima. Entrambe le parti soccombenti decidevano di impugnare la sentenza.

Le ragioni dell’appello e la questione della responsabilità da custodia

La questione centrale portata dinanzi alla Corte d’Appello riguardava la ripartizione delle responsabilità. Da un lato, la ditta appaltatrice sosteneva di non essere inadempiente; dall’altro, il Comune insisteva sulla colpa della danneggiata.

La posizione della ditta appaltatrice

La società incaricata dello sgombero neve contestava la propria responsabilità, affermando che il suo obbligo di intervenire, secondo il contratto, scattava solo su ordine diretto del Comune o al raggiungimento di un determinato spessore di neve. Poiché nessuna di queste condizioni si era verificata il giorno dell’incidente, riteneva di non aver violato alcun obbligo contrattuale. Sosteneva, inoltre, che il ghiaccio si era formato durante la notte e che non aveva ricevuto alcuna richiesta di intervento.

La posizione del Comune

Il Comune, con appello incidentale, chiedeva la riforma della sentenza sostenendo il concorso di colpa della danneggiata. Secondo l’ente, la donna avrebbe dovuto essere più prudente, dato che le condizioni invernali erano note e lo stato del marciapiede visibile. A supporto della sua tesi, evidenziava che la cognata, che camminava al suo fianco, non era caduta e che la vittima indossava scarponcini presi in prestito, forse non perfettamente calzanti.

Le motivazioni della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha esaminato nel dettaglio le argomentazioni delle parti, giungendo a una decisione che, pur modificando parzialmente la sentenza di primo grado, ne ha confermato l’impianto accusatorio principale.

La reiezione della tesi del concorso di colpa

I giudici d’appello hanno respinto la tesi del Comune sul concorso di colpa della danneggiata. La responsabilità dell’ente quale custode del bene demaniale è oggettiva e può essere esclusa solo dalla prova del caso fortuito, che può includere la condotta imprevedibile e inevitabile del danneggiato. In questo caso, è stato provato che la lastra di ghiaccio era invisibile e che la donna indossava calzature adatte. La sua condotta non poteva quindi essere considerata imprudente o anomala. Il fatto che la sua accompagnatrice non fosse caduta è stato ritenuto irrilevante.

La conferma della responsabilità contrattuale dell’appaltatore

Anche l’appello della ditta appaltatrice è stato respinto. La Corte ha interpretato il contratto d’appalto in modo estensivo, non limitandosi alla clausola che prevedeva l’intervento su ordine. Altre clausole del capitolato, infatti, imponevano alla ditta di provvedere con “particolare cura” allo sgombero neve e di assicurare la “perfetta transitabilità” dei marciapiedi, vietando espressamente “la formazione di persistenti strati di ghiaccio”. Questi obblighi generali, secondo la Corte, imponevano un dovere di diligenza e controllo a prescindere da una specifica chiamata all’azione, rendendo la società contrattualmente inadempiente.

La parziale riforma sul quantum del risarcimento

L’unico punto dell’appello del Comune che ha trovato accoglimento è stato quello relativo alla quantificazione del danno. La Corte ha rilevato un errore materiale nel calcolo effettuato dal Tribunale sia per l’importo giornaliero riconosciuto per l’inabilità temporanea (ridotto da 125 a 115 euro), sia per il numero di giorni di invalidità parziale. Di conseguenza, ha rideterminato in riduzione l’importo del risarcimento dovuto alla danneggiata.

Le conclusioni

La sentenza ribadisce il principio della responsabilità da custodia oggettiva che grava sull’ente proprietario di una strada o di un marciapiede. Per liberarsi da tale responsabilità, non basta dimostrare di aver appaltato il servizio di manutenzione a terzi, ma occorre provare il caso fortuito. Inoltre, chiarisce che gli obblighi di un appaltatore di servizi di pulizia neve non si esauriscono nelle clausole che prevedono un intervento “a chiamata”, ma devono essere interpretati alla luce dell’intero contratto, che può imporre un dovere generale di prevenzione e garanzia della sicurezza. Infine, il caso dimostra come il concorso di colpa della vittima venga riconosciuto solo in presenza di una condotta palesemente imprudente e anomala rispetto alle circostanze concrete.

Quando un Comune è responsabile per una caduta su un marciapiede ghiacciato?
Il Comune è responsabile in qualità di custode del marciapiede, ai sensi dell’art. 2051 del codice civile. Questa responsabilità è oggettiva e può essere esclusa solo se l’ente prova che l’incidente è stato causato da un ‘caso fortuito’, ossia un evento imprevedibile e inevitabile, che può includere anche una condotta eccezionalmente imprudente della persona danneggiata, cosa non riscontrata in questo caso.

La ditta incaricata della pulizia neve può essere ritenuta responsabile anche se non ha ricevuto un ordine di intervento dal Comune?
Sì. La Corte ha stabilito che, nonostante il contratto prevedesse l’intervento su ordine o al raggiungimento di un certo spessore di neve, altre clausole imponevano un obbligo generale di garantire la ‘perfetta transitabilità’ e di prevenire la formazione di ghiaccio. L’inadempimento di questo obbligo generale ha determinato la sua responsabilità contrattuale nei confronti del Comune.

Quando la condotta della persona danneggiata può escludere o ridurre la responsabilità del Comune?
La condotta della persona danneggiata può ridurre o escludere la responsabilità del custode quando è talmente imprudente da interrompere il nesso causale tra la cosa e il danno, configurandosi come causa unica dell’evento. Nel caso specifico, avendo la donna indossato calzature idonee e non essendo il pericolo (ghiaccio) visibile, la sua condotta è stata ritenuta non colposa e quindi ininfluente sulla responsabilità del Comune.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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