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Responsabilità condominio: i confini della proprietà

La Cassazione ha stabilito i confini della responsabilità condominio in un caso di infiltrazioni. La Corte ha chiarito che l’impianto idrico interno a un’unità privata, come la cassetta del water, è di proprietà esclusiva e non condominiale. Di conseguenza, il condominio non risponde dei danni da esso derivanti e, se vittorioso in giudizio, non può essere condannato al pagamento delle spese legali.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Condominio: Quando le Infiltrazioni Provengono da Parti Private

La questione della responsabilità condominio in caso di danni da infiltrazione è una delle più dibattute. Una recente sentenza della Corte di Cassazione offre un’importante chiave di lettura, tracciando una linea netta tra ciò che è di competenza comune e ciò che appartiene alla sfera privata del singolo condomino. Il caso analizzato riguarda danni causati dal malfunzionamento di una cassetta del water, sollevando il quesito fondamentale: chi paga quando il guasto avviene all’interno di un’unità immobiliare privata?

I Fatti del Caso: Due Infiltrazioni, Diverse Origini

La vicenda giudiziaria trae origine dalla richiesta di risarcimento danni avanzata dalla proprietaria di un appartamento a causa di due distinti episodi di infiltrazione d’acqua e umidità, avvenuti nel 2002 e nel 2005. Il primo episodio era stato causato dalla rottura di una colonna di scarico comune, mentre il secondo derivava dal malfunzionamento della cassetta di alimentazione dello scarico del bagno dell’appartamento sovrastante.

Il Tribunale di primo grado aveva attribuito la responsabilità esclusivamente alle proprietarie dell’appartamento da cui erano partite le infiltrazioni, escludendo il coinvolgimento del Condominio. La Corte d’Appello, pur confermando il rigetto della domanda di risarcimento nei confronti del Condominio, lo aveva sorprendentemente condannato al pagamento delle spese legali di entrambi i gradi di giudizio, ritenendolo comunque responsabile per i danni del 2005.

La Questione della Responsabilità Condominio per Impianti Idrici

Il nodo centrale della controversia, giunta fino in Cassazione, era stabilire se la parte dell’impianto idrico interna a un’unità immobiliare (nella fattispecie, la cassetta del water) potesse essere considerata un bene comune. In caso affermativo, la responsabilità condominio per i danni da essa derivanti sarebbe stata inevitabile. In caso contrario, la responsabilità sarebbe rimasta in capo al singolo proprietario.

La Decisione della Cassazione e la Responsabilità Condominio

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del Condominio, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno chiarito due principi fondamentali.

In primo luogo, hanno stabilito che la presunzione di proprietà comune degli impianti idrici, ai sensi dell’art. 1117 c.c., si applica solo fino al punto di diramazione verso i locali di proprietà individuale. Tutto ciò che si trova all’interno dell’appartamento, inclusa la cassetta del water e le relative tubazioni di adduzione, è di proprietà esclusiva. Di conseguenza, il Condominio non può essere ritenuto custode e responsabile ai sensi dell’art. 2051 c.c. per i danni causati dal malfunzionamento di tali parti.

In secondo luogo, la Corte ha censurato la condanna del Condominio al pagamento delle spese legali. Poiché nessuna delle domande proposte contro il Condominio era stata accolta, quest’ultimo risultava essere la parte vittoriosa nel giudizio. Condannare la parte vittoriosa a rifondere le spese legali costituisce una palese violazione del principio di soccombenza (art. 91 c.p.c.), secondo cui è la parte che perde la causa a dover sostenere i costi del giudizio.

Le Motivazioni della Corte

Nelle motivazioni, la Cassazione ha ribadito che l’art. 1117, n. 3, del codice civile, definisce come parti comuni gli impianti idrici e fognari ‘fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale’. La norma è chiara nel delimitare il confine tra la sfera condominiale e quella privata. La parte dell’impianto che serve unicamente una singola unità abitativa non può essere considerata comune, e la responsabilità per la sua manutenzione e per i danni da essa derivanti grava esclusivamente sul proprietario. La Corte d’Appello aveva quindi errato nell’attribuire al Condominio la responsabilità per un guasto avvenuto su un bene di proprietà esclusiva. Sul fronte delle spese processuali, i giudici hanno sottolineato che, essendo risultate definitive le statuizioni che rigettavano ogni pretesa verso il Condominio, quest’ultimo non poteva in alcun modo essere qualificato come ‘soccombente’ e, pertanto, non poteva essere gravato delle spese di lite.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia rafforza un principio cardine del diritto condominiale: la netta separazione tra le responsabilità individuali e quelle collettive. Per i proprietari, ciò significa avere la piena consapevolezza che la manutenzione degli impianti interni al proprio appartamento è un onere personale, così come la responsabilità per eventuali danni a terzi. Per gli amministratori e per il Condominio nel suo complesso, la sentenza conferma che la gestione e la responsabilità si fermano alla soglia delle proprietà private. Infine, viene riaffermato un principio di equità processuale: chi ha ragione in un giudizio non deve subirne anche il danno economico, vedendosi addebitare le spese di una causa da cui è uscito vittorioso.

La cassetta del water all’interno di un appartamento è considerata parte condominiale?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la presunzione di proprietà comune degli impianti idrici, secondo l’art. 1117 c.c., si ferma al punto di diramazione verso i locali di proprietà esclusiva. La parte dell’impianto interna all’appartamento, inclusa la cassetta del water, è di proprietà privata.

Il condominio può essere condannato a pagare le spese legali anche se le domande contro di lui vengono respinte?
No. La sentenza afferma che, se all’esito del giudizio nessuna domanda contro il condominio viene accolta, quest’ultimo non può essere considerato soccombente e, di conseguenza, non può essere condannato al pagamento delle spese di causa, in virtù del principio per cui chi perde paga.

Chi è responsabile per i danni da infiltrazione causati da una parte dell’impianto idrico situata all’interno di un’unità immobiliare privata?
La responsabilità ricade sul proprietario dell’unità immobiliare. Poiché la parte dell’impianto che ha causato il danno non è comune, il condominio non può essere considerato custode ai sensi dell’art. 2051 c.c. e non risponde dei danni provocati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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